giovedì 25 settembre 2008

L'opposizione a Nocilla. "Devi dimetterti"

Valguarnerà. “Nocilla si dimetta. Sta facendo solo danni alla città” Lo dicono all’unisono 7 esponenti dell’opposizione valguarnerese. Si tratta dei consiglieri Arcuria, Palermo, Trovato, Scarpaci, Auzzino, Piscitello e Napoli che nel recente consiglio comunale hanno attaccato duramente il sindaco e la sua maggioranza. A rincarare la dose ci pensa il 54enne consigliere del PD Franco Palermo“Questa amministrazione è fallimentare – dice Palermo - Lo dimostra il fatto che tra di loro non passa giorno senza un litigio. Voglio ricordare – dice ancora il consigliere del PD – che è stato proprio il gruppo di maggioranza dell’Mpa a chiedere le dimissioni dell’assessore Dragà che è del PDL, responsabile di una fallimentare estate valgurnerese con 55 mila euro spesi male e la mortificazione dei nostri corpi bandistici. Inoltre – continua Palermo - il capogruppo della MPA ha attaccato il vice sindaco Di Gregorio annunciando di prendere le distanze, qualora continui a produrre atti senza chiedere pareri ed indirizzi al gruppo dei consiglieri dell’MPA. Addirittura minacciano di sfiduciarlo. La maggioranza in consiglio comunale, di fatto, ha manifestato che la giunta Nocilla è fallimentare, non ha prodotto altro che critiche e diatribe di qualsiasi genere”. Poi Franco Palermo si fa delle domande “I consiglieri dell’MPA, vogliono rilanciare l’azione amministrativa della giunta Nocilla con nuove idee e nuovi programmi, sconfessando quello che era il programma della lista Nocella. Ma in che modo lo vogliono fare? Sostituendo gli assessori presenti con nomine di  persone di propria fiducia, cosi coma hanno fatto due mesi orsono, eleggendo tre assessori dell’MPA. Forse vogliano fare una giunta  monocolore? Va ricordato – conclude Palermo - che i consiglieri Pelligra, Lambusta e Platania, eletti nelle file del Centro Sinistra, hanno aderito all’MPA con l’aggiunta di Ciulo e  Bracciaventi  già nei primi mesi dell’anno 2008. Sono trascorsi circa 6 mesi e nulla è cambiato Anzi sono corresponsabili come il Sindaco e tutta la giunta dell’inefficienza dell’amministrazione comunale. A questo punto – conclude un deciso Palermo – per il bene di tutti i valguarneresi è meglio che questi se ne vadano a casa”

Agostino Sella

Crociata segretario generale della Cei. Ci siamo salvati. Pennisi rimane vescovo della diocesi piazzese. Ipotesi Don Fortunato Di Noto vescovo di Noto

Il Santo Padre ha nominato il vescovo di Noto Mariano Crociata segretario generale della Cei. Pennisi quindi  rimane a Piazza Armerina per la gioia di tutti i fedeli del territorio. Intanto adesso si apre la corsa per la successione di Crociata a Noto. Si fanno già i primi nomi. Qualcuno parla di Don Fortunato di Noto, presidente dell'associazione Meter e da sempre impegnato nella salavaguardia dei diritti dei minori e nella lotta alla pedofilia.

Giornata Meter a Linguaglossa

Insieme con la chiesa e la società per i più deboli.

Ieri sera ladro in azione alla Cattedrale. Arrestato

Ieri sera intorno alle 20,30 degli abitanti hanno sentito dei rumori strani con delle persone che a quanto pare stavano cercando di aprire le porte della chiesa ed hanno chiamato le forze dell'ordine, il parroco Filippo Bognanni ed il suo collaboratore Antonio Barresi.
Dentro la chiesa è stato trovato un uomo di circa 3o anni che voleva rubare i tesori della cattedrale.
Le ipotesi sono due.
La prima, la più attendibile, è che l'uomo sia entrato quando la chiesa era aperta. Una volta chiusa però non è potuto più uscire. Le porte infatti, pare non si possono aprire facilmente dall'interno. 
Ha quindi chiamato degli amici complici che hanno cercato di aprire le porte dall'esterno ma i rumori hanno allertato dei vicini che hanno avvisato le forze dell'ordine ed il prete.
L'alta ipotesi, meno probabile, è che il ladro sia entrato dall'esterno.
Alla cattedrale sono in corso dei lavori di restauro.
L'aspirante ladro è stato arrestato.

Il parlamento pulito e la risposta di Alfano a Di Pietro

Oggi alla Camera ho rivolto un'interrogazione al Ministro della Giustizia Angelino Alfano. L'interrogazione verteva sulla candidabilità di persone con sentenza passata in giudicato. Inutile commentare la risposta del Ministro, incomprensibile nel linguaggio ad un qualsiasi cittadino ed evasiva. Se queste interrogazioni girassero su un Tg nazionale da domani il Pdl verrebbe rispedito a casa dal suo elettorato. Ma noi non ci fermeremo, diffonderò questa interrogazione in tutte le piazze in cui sarò a partire dall'11 ottobre per la raccolta firme per il Referendum contro il Lodo Alfano.

Riporto in seguito il resoconto stenografico della mia interrogazione:

Antonio Di Pietro: Quanto al merito dell'interrogazione, oggi la Corte di cassazione, signor Ministro, ha sentenziato che l'espressione «prima Repubblica» indica intrallazzo, corruzione, mancanza di merito: lo dice la Cassazione.
Oggi, in Parlamento, ci sono diciotto condannati con sentenza definitiva; oggi, in Parlamento, ce ne sono settanta di parlamentari tra condannati, prescritti, indagati, imputati e rinviati a giudizio. Nelle assemblee elettive, comunali, provinciali e regionali è presente una miriade di cittadini condannati con sentenza definitiva e nelle amministrazioni locali, provinciali e regionali sono presenti diverse persone rinviate a giudizio per fatti che riguardano le attività che essi svolgono.
In tale situazione noi crediamo che le istituzioni nel loro complesso stiano perdendo credibilità. Per questa ragione noi chiediamo a lei, signor Ministro, se intenda porre in essere strumenti legislativi con proposte di Governo specifiche, specialmente con canali preferenziali, per poter impedire la candidatura a persone condannate con sentenza penale passata in giudicato e per impedire che assumano incarichi di governo, locale o centrale, persone che sono state rinviate a giudizio per reati gravi contro la pubblica amministrazione.

Angelino Alfano: Signor Presidente, in risposta all'onorevole interrogante desidero innanzitutto sottolineare che il tenore dell'interrogazione appare abbastanza generale. Non è facile, infatti, in questa complessa materia esprimersi con un generico cenno all'introduzione normativa di ipotesi di non candidabilità, fattispecie incerta sotto il profilo della collocazione tecnico-dogmatica e legislativa, peraltro indistintamente riferita sia al Parlamento nazionale che agli enti territoriali locali, nonché a non meglio precisati incarichi di governo a tutti i livelli.
Sul piano tecnico le categorie che vengono in rilievo riguardano per la verità le cause di ineleggibilità ed incompatibilità variamente complesse in relazione alla rappresentatività elettorale cui si riferiscono, procedendo dal Parlamento nazionale sino alle circoscrizioni comunali - peraltro sfuggite all'attenzione dell'interrogante - e ciascuna di queste fattispecie ha una sua specificità tecnica.
Si tratta, inoltre, di una tematica dove convergono delicate questioni di rilievo costituzionale riferibili all'elettorato passivo che, con particolare riferimento alla possibile introduzione di ipotesi di ineleggibilità di candidati colpiti da provvedimenti di rinvio a giudizio, sono già state esaminate dalla Corte costituzionale che con sentenza n. 141 del 1996 ha giudicato costituzionalmente illegittime per violazione dell'articolo 51 della nostra Carta fondamentale ipotesi di ineleggibilità fondate sul mero presupposto del rinvio a giudizio.
Ciò premesso, l'attuale quadro normativo, costituito dal testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati, dal testo unico delle leggi recanti norme per la elezione del Senato della Repubblica e dal testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, prevede un'articolata ed organica disciplina delle ipotesi di ineleggibilità, i cosiddetti requisiti negativi per l'accesso alle cariche, che appare pienamente in linea con la disciplina costituzionale di riferimento costituita dall'articolo 48, comma quarto, e dall'articolo 51 della Costituzione.
Ritengo, peraltro, che le attuali scelte legislative in materia consentano di assicurare il perseguimento delle finalità di tutela della libera determinazione degli organi elettivi e di un buon andamento e trasparenza delle amministrazioni pubbliche.
Ciò nonostante, ricordando i precedenti della scorsa legislatura di governo e dell'istituzione parlamentare - che certamente l'onorevole interrogante ricorderà con me - si potrebbe aprire un confronto tra maggioranza e opposizione, stante i principi di non colpevolezza e la funzione rieducativa della pena, in riferimento alle ipotesi in cui vi sia una sentenza di condanna passata in giudicato e non sia ancora intervenuta la riabilitazione.

Antonio Di Pietro: Signor Presidente, oggi, signor Ministro, il vigile urbano non può fare il vigile urbano se condannato, ma neanche il bidello. Si può fare il Presidente del Consiglio, il sindaco, il presidente della regione e quant'altro. Oggi Transparency International, organismo dell'ONU, ci ha declassati di ulteriori 15 posti, al cinquantacinquesimo posto dopo le Seychelles, Taiwan, Botswana, Costa Rica, Repubblica Domenicana e così via. Oggi noi abbiamo un esempio di malaffare che tocca tutte le regioni compresa la sua e anche la mia.
In questa situazione dire che non vuole prendere decisioni vuol dire dare l'impressione che in Parlamento si può arrivare se si delinque e a governare si arriva meglio se si commettono dei reati.
È la credibilità delle istituzioni che va al macero, per cui invitiamo tutti i cittadini a venire in piazza Navona l'11 ottobre a firmare il referendum contro il suo lodo Alfano (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).

Vogliamo un Parlamento pulito

Torna Sgarbi per relazionare sullo stato dei lavori alla villa romana.

Piazza Armerina. Torna nella città dei Mosaici Vittorio Sgarbi. Giorno 30 settembre è, infatti, previsto un consiglio comunale che prevede all’ordine del giorno una relazione dell’alto commissario sulla stato dei lavori alla Villa Romana del Casale. A convocare il consiglio comunale è stato il presidente del consiglio Calogero Centonze dopo aver riunito la conferenza dei capigruppo. La visita di Vittorio Sgarbi è molto attesa. In molti attendono di capire qual è lo stato di avanzamento dei lavori nel sito dichiarato dall’’Unesco patrimonio mondiale dell’Umanità. La villa dovrebbe chiudere ai turisti giorno 1 novembre per garantire una accelerazione dei lavori all’interno del cantiere e l’installazione della copertura in legno e riaprire nel suo aspetto migliore, con la copertura e tutti i mosaici restaurati il primo marzo del 2009. E’ la prima volta che il famoso critico d’arte arriva a Piazza Armerina da quando è stato eletto sindaco di Salemi. Ad attenderlo, questa volta, non ci sarà Maurizio Prestifilippo, che insieme a Mauro Farina aveva qualche anno addietro dato vita alla lista Sgarbi. L’accordo ed il sostegno di Sgarbi avevano portato Prestifilippo a ricoprire il posto più alto di palazzo di città. Invece, nell’ultima campagna elettorale, il critico d’arte, forse anche a causa dell’impegno che lo vedeva in corsa per sindaco di Salemi, non è venuto a sostenere la riconferma di Prestifilippo a palazzo di città. Quindi, ad accogliere il critico d’arte ci sarà Carmelo Nigrelli, che proprio con Sgarbi aveva avuto qualche scontro a distanza a proposito della realizzazione del famoso cupolone che voleva realizzare l’architetto Trizzino. Scontro, per la verità, risoltosi in seguito con la condivisa scelta dell’attuale progetto che si sta realizzando sotto l’egida del centro di restauro di Palermo e dell’architetto Guido Meli. Il ticket Sgarbi-Nigrelli potrebbe rappresentare un momento importante per la città. C’è anche, tra i consiglieri comunali, chi ipotizza una possibile sinergia tra i comuni di Salemi e Piazza Armerina, due centri siciliani che, per certi versi, hanno caratteristiche similari. Insomma, la visita di Vittorio Sgarbi dei prossimi giorni, potrebbe essere un momento importante per riprendere il percorso di sviluppo culturale e turistico che, verso la fine della scorsa legislatura, aveva rallentato la sua corsa.

Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI