L'estate è passata. Un altra stagione difficile è trascorsa ed è parso chiaro a tutti quanto la nostra città viva in uno stato di inerzia degradante per lo spirito e per il corpo delle persone che la abitano.
Il momento politico è delicato, vive uno stallo che non accenna ad interrompersi ed è figlio di dinamiche più o meno complesse alle quali non accennerò in questa sede.
Si ha come l'impressione d'essere circondati da nuvole d'ovatta dentro cui qualsiasi movimento, anche il più banale, è di difficile esecuzione.
E' tutto talmente ingolfato che si sono perse di vista le priorità che una comunità come la nostra non può permettersi di far passare in secondo piano.
Il momento politico è delicato, vive uno stallo che non accenna ad interrompersi ed è figlio di dinamiche più o meno complesse alle quali non accennerò in questa sede.
Si ha come l'impressione d'essere circondati da nuvole d'ovatta dentro cui qualsiasi movimento, anche il più banale, è di difficile esecuzione.
E' tutto talmente ingolfato che si sono perse di vista le priorità che una comunità come la nostra non può permettersi di far passare in secondo piano.