“Nel corso di questi 4 anni siamo riusciti ad appianare i conflitti e produrre un buon volume di lavoro”. Sabrina Roccaforte, architetto 40enne piazzese, conclude cosi il suo mandato di presidente dell’ordine degli architetti della provincia di Enna. La Roccaforte, dopo ben 8 anni di attività all’Ordine, di cui 4 come segretario del Consiglio e 4 come Presidente, non ha riproposto la propria candidatura, lasciando spazio ad altri architetti emergenti dell’ennese. La scorsa settimana è stato eletto il nuovo consiglio che entro le prime settimane di ottobre nominerà il nuovo presidente.
Sabrina, come mai non hai riproposto la tua candidatura.
Molte sono state le attestazioni di stima che ho ricevuto. Ma ritengo che sia più proficuo avere all’interno di un Consiglio dell’Ordine una giusta rotazione, che dia nuove energie e nuova linfa. Il mandato di un Consigliere non è un lavoro retribuito economicamente, né un ruolo che dà particolare prestigio o privilegi. Sicuramente è un’esperienza che aiuta a maturare più rapidamente alcuni aspetti della professione, e per questo è un compito che tutti gli iscritti dovrebbero almeno una volta svolgere. Amava dire il nostro Presidente Raffaele Sirica, che la buona architettura non la fanno solo gli architetti, ma la fanno i buoni architetti con la buona committenza e le buone imprese. Ed è in questa direzione che abbiamo lavorato in questi anni.
Ci dici solo uno dei risultati ottenuti il tuo consiglio?
Abbiamo cercato di dare il nostro contributo nel processo volto a sostenere la “Qualità Architettonica dell’Ambiente urbano e rurale”. Qualità architettonica oggetto di una legge già in commissione alla Camera e al Senato, che, sarà presto varata e dedicata proprio a Raffaele Sirica. Abbiamo cercato di dare il nostro apporto ad attività non solo del Governo Regionale, tramite la Consulta Regionale, ma anche del Governo Nazionale.
Ma fino a qualche anno fa gli architetti ennesi erano divisi in due gruppi rivali.
E’ vero anche che molto di più avremmo potuto fare, se noi 9 consiglieri uscenti non avessimo utilizzato ben due anni per conoscerci ed appianare quelle inutili rivalità politiche che animarono, fin dalla presentazione delle candidature di quattro anni fa, la nascita di quel Consiglio! E’ con un pizzico di soddisfazione che oggi sottolineo l’importanza dei non più 30 ma 12 candidati, 9 dei quali sono stati scelti per la nuova formazione del Consiglio. Un pizzico di soddisfazione che deriva dalla consapevolezza che molte rivalità e incomprensioni sono state, in questi 4 anni, risolte. Soddisfazione, perché il mio proposito da Presidente era che una maggioranza di iscritti e non una minoranza si sentisse rappresentata. Il Consiglio entrante risponderà certo meglio a questa esigenza in cui non solo i professionisti, ma gli enti e le zone territoriali della provincia hanno espresso spontaneamente, come nelle migliori democrazie.
Cosa auspichi al nuovo consiglio ed al nuovo presidente che verrà eletto
Sono certa che l’attività del nuovo Consiglio saprà intensificare il lavoro svolto fino ad oggi, continuare a promuovere e sostenere le azioni ed i soggetti che mirano a stabilire la qualità nell’edilizia privata, nelle opere pubbliche e nella pianificazione territoriale; rilanciare il ruolo sociale delle professioni; alimentare quel processo di sensibilizzazione indirizzato alla società civile, in un confronto sempre più ampio e democratico che faccia crescere, con la nostra categoria, la collettività intera, in linea con lo sviluppo.
Agostino Sella
Sabrina, come mai non hai riproposto la tua candidatura.
Molte sono state le attestazioni di stima che ho ricevuto. Ma ritengo che sia più proficuo avere all’interno di un Consiglio dell’Ordine una giusta rotazione, che dia nuove energie e nuova linfa. Il mandato di un Consigliere non è un lavoro retribuito economicamente, né un ruolo che dà particolare prestigio o privilegi. Sicuramente è un’esperienza che aiuta a maturare più rapidamente alcuni aspetti della professione, e per questo è un compito che tutti gli iscritti dovrebbero almeno una volta svolgere. Amava dire il nostro Presidente Raffaele Sirica, che la buona architettura non la fanno solo gli architetti, ma la fanno i buoni architetti con la buona committenza e le buone imprese. Ed è in questa direzione che abbiamo lavorato in questi anni.
Ci dici solo uno dei risultati ottenuti il tuo consiglio?
Abbiamo cercato di dare il nostro contributo nel processo volto a sostenere la “Qualità Architettonica dell’Ambiente urbano e rurale”. Qualità architettonica oggetto di una legge già in commissione alla Camera e al Senato, che, sarà presto varata e dedicata proprio a Raffaele Sirica. Abbiamo cercato di dare il nostro apporto ad attività non solo del Governo Regionale, tramite la Consulta Regionale, ma anche del Governo Nazionale.
Ma fino a qualche anno fa gli architetti ennesi erano divisi in due gruppi rivali.
E’ vero anche che molto di più avremmo potuto fare, se noi 9 consiglieri uscenti non avessimo utilizzato ben due anni per conoscerci ed appianare quelle inutili rivalità politiche che animarono, fin dalla presentazione delle candidature di quattro anni fa, la nascita di quel Consiglio! E’ con un pizzico di soddisfazione che oggi sottolineo l’importanza dei non più 30 ma 12 candidati, 9 dei quali sono stati scelti per la nuova formazione del Consiglio. Un pizzico di soddisfazione che deriva dalla consapevolezza che molte rivalità e incomprensioni sono state, in questi 4 anni, risolte. Soddisfazione, perché il mio proposito da Presidente era che una maggioranza di iscritti e non una minoranza si sentisse rappresentata. Il Consiglio entrante risponderà certo meglio a questa esigenza in cui non solo i professionisti, ma gli enti e le zone territoriali della provincia hanno espresso spontaneamente, come nelle migliori democrazie.
Cosa auspichi al nuovo consiglio ed al nuovo presidente che verrà eletto
Sono certa che l’attività del nuovo Consiglio saprà intensificare il lavoro svolto fino ad oggi, continuare a promuovere e sostenere le azioni ed i soggetti che mirano a stabilire la qualità nell’edilizia privata, nelle opere pubbliche e nella pianificazione territoriale; rilanciare il ruolo sociale delle professioni; alimentare quel processo di sensibilizzazione indirizzato alla società civile, in un confronto sempre più ampio e democratico che faccia crescere, con la nostra categoria, la collettività intera, in linea con lo sviluppo.
Agostino Sella