lunedì 22 dicembre 2008

Pino Bevilacqua. "Di quest'antica terra".

Piazza Armerina. “I forti ideali e gli ambiziosi progetti di una volta hanno ceduto il passo all’insipienza degli ultimi anni, forieri di un domani non ricco di prospettive”. Pino Bevilacqua, classe 1949, descrive così la città dei mosaici. Lo fa nella sua ultima produzione letteraria dal titolo “Di quest'antica terra”. Bevilacqua percorre la storia piazzese attraverso un racconto suggestivo e mai monotono. “Come traspare dai numerosi segni ancora in vita – dice Bevilacqua – Piazza graziosa "civitas" che si è sempre distinta nel panorama dell’interessante “historia” siciliana dall’epoca romana a quella arabo-normanna, dalla dominazione sveva a quella aragonese”. Il libro svela il divenire della storia piazzese nel corso dei secoli, ma laddove sono lacunose le fonti riesce a sopperire l'immaginazione dell'autore, che ne ripercorre le orme riportandole alla luce anche in chiave favolistica. Il libro è arricchito da una serie di disegni di un altro artista piazzese, Angelo Scroppo e dalla presentazione di Matteo Collura. Bevilacqua è docente di professione. Come scrittore, sin dai suoi esordi, si è imposto grazie alla sua abilità nel dipanare il filo sottile che lega gli eventi della storia fra di loro, consapevole che una folta trama storica ed antropologica, sociologica e spirituale, da forma e sostanza all’azione di ogni uomo. “Il mio paese – dice Bevilacqua – non è soltanto un luogo geografico, ne un insieme più o meno armonico di chiese, vicoli ed opere d’arte. Il mio paese è anche un mondo che rispecchia la vita di quanti vivendoci nè hanno fatto una realtà storico- umana, lo spazio fisico di alterne vicende, un fitto intreccio di emozioni e sentimenti, che il volgere del tempo ha cristallizzato in bene di tutti e memoria d’ognuno”.
Agostino Sella

Piero Fassino alla cena degli internauti di Facebook".

Ieri sera, alla cena organizzata da Concetto Prestifilippo, per i naviganti del sito Facebook, si è presentato a sorpresa l'ex segretario dei DS Piero Fassino.
Fassino, anche lui un attento frequentatore della rete, ha partecipato alla cenetta offerta dall'ex segretario del PD. "Ho accettato con entusiasmo l'invito di Prestifilippo - ha detto Fassino - mi trovavo a Catania per in convegno e sono venuto a Piazza anche per trovare la mia amica Ethel con la quale abbiamo condiviso gioie e dolori nell'ultima direzione nazionale. Facebook - ha continuato Fassino - è uno straordinario stumento per comunicare. Io ad esempio - ha continuato l'ex segretario - con Veltroni mi parlo solo attraverso Facebook. Con D'Alema, incece parlo attraveso Skype".
Entusiasta anche Prestifilippo "Mi ha fatto piacere la visita del mio amico Fassino. W Facebook"
Alla cena erano anche presenti Antonio Venturino, venuto da Manchester appositamente per partecipare al meeting fecebookiano, il presidente dell'ordine degli archietti di Enna Sabrina ROccaforte, Riccardo Palemo, Gaetano Corvaia, Ethel Consiglio, Daniele La Delia, Sebastiano Arena arrivato in ritardo, la consigliera del PD Ileania Adamo, il suo uomo Franco Forgia.

Durante la cena Prestifilippo ha offerto pizze "cu l'angiovi", stuzzichini, panelle e crokke.

Sebastiano Arena, ha parlato dei possibili progetti del PD sulle politica sanitarie con riferimento alla macellazione degli animali.

Corvaia ha raccontato la sua avventura milanese, quando insieme a Prestifilippo, era ad un passo dall'arruolamento nelle BR (Brigate Rinomate).

Daniele La Delia ha offerto vino per tutti ed è stato ufficialmente candidato alla guida del PD proprio da Piero Fassino.
Sulla candidatura di La Delia ha detto Fassino. "Mi auguro che il PD piazzese sia maturo al punto da riconoscere a La Delia il lavoro che negli ultimi anno ha svolto per il partito. Un lavoro dietro le quinte, sempre trasparente e, a volte, pesante. Un uomo di partito che incarca quello che Veltroni ha detto nell'ultima direzione. Mi auguro che i poteri forti del PD di questa città non mettano i bastoni tra le ruote. La Delia segretario - ha concluso Fassino - sarebbe una vera e propria locomotiva del partito e rappresenterebbe tutte le aree interne trasversale com'è a tutte le correnti".

Camerino: Sono vivo

Oggi mentre camminavo per le vie della città per andare al commissariato a ritirare le autorizzazioni per l'incontro del 24 dicembre, la gente mi guardava in modo strano, tanto che mi chiedevo perche mi guardassero in modo alquant sospetto. durante il tragitto, ad un certo punto uno mi dice che aveva avuto notizia che il sottoscritto sarebbe stato gettato in una diga con tutto il furgone.
Dopo, mentre giravo per andare dai vigili per ritirare le altre autorizzazioni, altre persone mi dicevano che ce un paese pieno che sa che io sarei stato morto ammazzato.
Capisco benissimo che ce chi mi vuole morto. Ma quando poi ho saputo che il mio fratellino di 16 anni ha avuto un malore per la notizia bè, lascio immaginare come mi sono sentito. Anche quando ho saputo che tutta la mia famiglia riceveva le condoglianze non mi sono divertito affatto.
Purtroppo per certi vermi senza coraggio e senza gli attributi necessari, che dispiacere hanno avuto poverini! Specialmente chi ha messo per primo questa voce in giro.

Io sono vivo e vegeto, mi stò divertendo un sacco!!

saluti da Giuseppe Camerino IN PERSONA

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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