Piazza Armerina. “Continuando di questo passo i lavori alla villa finiranno tra 10 anni e non entro la fine del 2009”. Lo dicono all’unisono alcuni operatori turistici piazzesi, piuttosto preoccupati per la lentezza con cui procedono i lavori alla villa romana del Casale. Infatti, da qualche mese ormai, dopo le visite di Sgarbi, i lavori vanno avanti a passo di lumaca. Sembra impossibile che con questo ritmo i lavori possano essere completati entro l’anno e la nuova villa inaugurata entro la primavera del 2010. Una vera e propria iattura per gli operatori del turismo piazzese che hanno visto ridotto nell’ultimo anno della metà i loro introiti. Ettore Messina, è un giovane imprenditore, che oltre a gestire le guide alla Villa Romana del Casale è anche proprietario di una struttura ricettiva “Mi reco giornalmente alla villa – dice Messina – Noto che ci sono solamente 4 restauratori e gli operatori che curano la manutenzione del verde. Per la realizzazione copertura hanno lavorato fino a qualche tempo fa solamente due operai. Hanno lavorato nelle terme. Poi tutto si è fermato. Adesso i lavori sulle coperture sono bloccati. Di questo passo si finirà tra 10 anni”. Intanto sia Sgarbi che il direttore dei lavori Guido Meli avevano assicurato durante l’ultima visita congiunta che per la prossima stagione la villa romana del Casale sarebbe stata bella e pronta per essere presentata al mondo. Piuttosto preoccupato anche il migliore dei “pierre” della città dei mosaici Sebastian Mattia “Quest’anno abbiamo dovuto lavorare il doppio per fare salvare le strutture dal disastro. Aver chiuso la villa nei mesi invernali ha causato un crollo delle visite. Una volta riaperta non è stata fatta una pubblicità adeguata. Molti tour operator hanno annullato la visita dei loro gruppi. Quest’anno – continua Sebastian Mattia – non permetteremo nessuna chiusura. Piuttosto si diano una mossa. Qualcuno non si rende conto dei danni economici che si provocano a tutto il movimento turistico piazzese e non solo”. Lo scorso anno molte strutture sono state, addirittura, costrette a chiudere. Intanto per adesso è possibile visitare una decina di stanze. Le altre sono chiuse. Per i lavori che, in teoria, si stanno eseguendo. A parte le terme tutto il resto delle coperture deve essere montato. Circa 2000 metri quadrati da coprire. Occorre prima smontare la vecchia struttura del Minissi e poi rimontare quella nuova. Impensabile con questi ritmi di rispettare i tempi. “C’è un immobilismo ingiustificato, è veramente assurdo – conclude Sebastiano Mattia – qualcuno non si rende conto che così si perdono tanti posti di lavoro. Il bello che tutti fanno solo promesse, dichiarazioni, ma poi calati i riflettori della stampa i lavori rallentano incredibilmente”.
Agostino Sella