Enna. “Per l’ateneo Kore è stato un anno ricco di successi che si è aperto con l’assunzione del coordinamento delle 4 università siciliane. Siamo l’unica università non statale ad avere avuto questo riconoscimento. Di questo sono grato ai colleghi Rettori”. Salvo Andò, rettore dell’ateneo ennese della Kore fa il bilancio del 2009 e traccia le prospettive per il 2010. “E’ stato un anno importante perché abbiamo consolidato la nostra offerta formativa, abbiamo realizzato nuove strutture, abbiamo allargato il nostro bacino d'utenza soprattutto nella Sicilia centrale. Adesso siamo vicini ad un assetto quasi definitivo dal punto di vista organizzativo. Considerato il notevole incremento delle immatricolazioni credo che a regime ci attesteremo su una popolazione universitaria che va da 12 a 15 mila studenti”.
Quali sono i principali successi del 2009.
Abbiamo avviato nuovi corsi di laurea, che sono strategici tenuto conto dei nostri obbiettivi, in primo luogo dare al territorio ciò che qui manca. Penso ai corsi di ingegneria aerospaziale, di scienza della difesa e della sicurezza. Abbiamo avuto i primi dottorandi di ricerca, un altro passo avanti; essi potranno avvalersi anche di nuovo moderni laboratori. Abbiamo realizzato conquiste significative nel campo dell’internazionalizzazione. Siamo stati i promotori della “dichiarazione di Enna”, un documento attraverso cui 20 università del Mediterraneo hanno fissato alcuni principi in materia di cooperazione mediterranea; viene sancito soprattutto il carattere paritario che deve connotare il modello di cooperazione culturale mediterranea. Una cooperazione che deve svilupparsi non solo lungo l'asse nord-sud ma anche quello sud-nord. Mi sembrava di sognare quando ho visto tanti Rettori e rappresentanti diplomatici riuniti intorno al tavolo del nostro Consiglio di Amministrazione.Ciò serve non solo alla Kore ma alla Sicilia.
Nel futuro delle università siciliane vi saranno quindi sempre più numerosi progetti di cooperazione?
Certamente. Sono ben lieto di potermi occupare nel prossimo biennio di internazionalizzazione per conto delle università siciliane. Il coordinamento del Crus, il comitato regionale delle università siciliane, affidato al Rettore Lagalla darà impulsi nuovi a questa politica. Su questi progetti si va realizzando una grande sintonia tra le Università siciliane. Con Palermo abbiamo avviato della attività in Egitto in regime interateneo. Con Messina abbiamo promosso la Rete delle Università Mediterranee. Sono in stato avanzato progetti di cooperazione con la Tunisia ed il Marocco che vanno ben al di là dello scambio di studenti; l'obbiettivo è quello di rilasciare titoli di studio congiunti a doppia firma. Studenti nostri e del nord Africa potranno iscriversi ad un unico corso universitario e conseguire una laurea riconosciuta da entrambi i paesi promotori. Si tratta di attività che pongono le Università al centro delle politiche di cooperazione e che candidano in modo credibile la Sicilia a divenire un vero e proprio “hub” della conoscenza a cui possono attingere molti paesi della sponda sud del Mediterraneo.
Quali sono invece i principali obiettivi del 2010.
Per noi della Kore, che siamo una realtà giovane, gli esami non finiscono mai. Abbiamo vinto la battaglia per il diritto di esistere. Da solo 4 anni abbiamo avuto il riconoscimento di ateneo autonomo. Abbiamo un po' lottato perché venisse accettato il nuovo Ateneo come quarto polo universitario siciliano. I risultati conseguiti, l'apprezzamento che ci viene non solo dagli addetti ai lavori ma anche dalla gente comune ci danno ragione. Abbiamo realizzato ciò che è sotto gli occhi di tutti senza ricevere un euro da parte delle Stato. In un anno la Kore costa molto, molto meno di un km di autostrada, ma grazie alla Kore è cambiato la realtà di un intero territorio,molto più esteso di quello della Provincia di Enna, perché solo uno studente su cinque è ennese. Adesso non dobbiamo continuare a crescere ma consolidare qualitativamente ciò che abbiamo conquistato. E questo proprio per potere sempre dare ai nostri studenti quell'assistenza e quei servizi che hanno attratto tanti giovani qui alla Kore. Non è solo un problema di sostenibilità materiale,cioè di capacità del territorio di ospitare una popolazione studentesca così numerosa. Noi vogliamo curare bene i nostri studenti, poterli assistere fino in fondo, avere il giusto numero di aule, di posti letto, di mense. La Kore semmai deve meglio espandersi nel territorio. Abbiamo pronto uno studentato ed altri servizi ad Enna alta. Abbiamo disposto il trasferimento del corso di laurea in archeologia a Piazza Armerina. Vogliamo che gli studenti vivano in una città d’arte e vicini ai luoghi oggetto di studio. Sono ospitati in un immobile di grande pregio quale il monastero di Sant’Anna. Insomma finora abbiamo fornito tutte le condizioni necessarie per studiare e vivere bene; e così deve essere anche in futuro.
Qual è il rapporto con le altre università siciliane
Con le altre università ci siamo molto adoperati perché si potesse ragionare in termini di sistema regionale integrato. Certo, la competizione deve esserci perché migliora la qualità dell'Università. E’ comprensibile che ciascuno cerchi di eccellere; ed è bene che sia così,che la competizione non avvenga al ribasso. L'importante è non farsi sgambetti. Non siamo botteghe che devono a tutti i costi accaparrarsi il cliente. Svolgiamo un servizio pubblico e la competizione deve non perdere di vista l'interesse generale. Le Università sono luoghi di alta formazione e quindi devono competere con stile, ma soprattutto collaborare. E' ciò che e' avvenuto negli ultimi tempi.
Agostino Sella
Quali sono i principali successi del 2009.
Abbiamo avviato nuovi corsi di laurea, che sono strategici tenuto conto dei nostri obbiettivi, in primo luogo dare al territorio ciò che qui manca. Penso ai corsi di ingegneria aerospaziale, di scienza della difesa e della sicurezza. Abbiamo avuto i primi dottorandi di ricerca, un altro passo avanti; essi potranno avvalersi anche di nuovo moderni laboratori. Abbiamo realizzato conquiste significative nel campo dell’internazionalizzazione. Siamo stati i promotori della “dichiarazione di Enna”, un documento attraverso cui 20 università del Mediterraneo hanno fissato alcuni principi in materia di cooperazione mediterranea; viene sancito soprattutto il carattere paritario che deve connotare il modello di cooperazione culturale mediterranea. Una cooperazione che deve svilupparsi non solo lungo l'asse nord-sud ma anche quello sud-nord. Mi sembrava di sognare quando ho visto tanti Rettori e rappresentanti diplomatici riuniti intorno al tavolo del nostro Consiglio di Amministrazione.Ciò serve non solo alla Kore ma alla Sicilia.
Nel futuro delle università siciliane vi saranno quindi sempre più numerosi progetti di cooperazione?
Certamente. Sono ben lieto di potermi occupare nel prossimo biennio di internazionalizzazione per conto delle università siciliane. Il coordinamento del Crus, il comitato regionale delle università siciliane, affidato al Rettore Lagalla darà impulsi nuovi a questa politica. Su questi progetti si va realizzando una grande sintonia tra le Università siciliane. Con Palermo abbiamo avviato della attività in Egitto in regime interateneo. Con Messina abbiamo promosso la Rete delle Università Mediterranee. Sono in stato avanzato progetti di cooperazione con la Tunisia ed il Marocco che vanno ben al di là dello scambio di studenti; l'obbiettivo è quello di rilasciare titoli di studio congiunti a doppia firma. Studenti nostri e del nord Africa potranno iscriversi ad un unico corso universitario e conseguire una laurea riconosciuta da entrambi i paesi promotori. Si tratta di attività che pongono le Università al centro delle politiche di cooperazione e che candidano in modo credibile la Sicilia a divenire un vero e proprio “hub” della conoscenza a cui possono attingere molti paesi della sponda sud del Mediterraneo.
Quali sono invece i principali obiettivi del 2010.
Per noi della Kore, che siamo una realtà giovane, gli esami non finiscono mai. Abbiamo vinto la battaglia per il diritto di esistere. Da solo 4 anni abbiamo avuto il riconoscimento di ateneo autonomo. Abbiamo un po' lottato perché venisse accettato il nuovo Ateneo come quarto polo universitario siciliano. I risultati conseguiti, l'apprezzamento che ci viene non solo dagli addetti ai lavori ma anche dalla gente comune ci danno ragione. Abbiamo realizzato ciò che è sotto gli occhi di tutti senza ricevere un euro da parte delle Stato. In un anno la Kore costa molto, molto meno di un km di autostrada, ma grazie alla Kore è cambiato la realtà di un intero territorio,molto più esteso di quello della Provincia di Enna, perché solo uno studente su cinque è ennese. Adesso non dobbiamo continuare a crescere ma consolidare qualitativamente ciò che abbiamo conquistato. E questo proprio per potere sempre dare ai nostri studenti quell'assistenza e quei servizi che hanno attratto tanti giovani qui alla Kore. Non è solo un problema di sostenibilità materiale,cioè di capacità del territorio di ospitare una popolazione studentesca così numerosa. Noi vogliamo curare bene i nostri studenti, poterli assistere fino in fondo, avere il giusto numero di aule, di posti letto, di mense. La Kore semmai deve meglio espandersi nel territorio. Abbiamo pronto uno studentato ed altri servizi ad Enna alta. Abbiamo disposto il trasferimento del corso di laurea in archeologia a Piazza Armerina. Vogliamo che gli studenti vivano in una città d’arte e vicini ai luoghi oggetto di studio. Sono ospitati in un immobile di grande pregio quale il monastero di Sant’Anna. Insomma finora abbiamo fornito tutte le condizioni necessarie per studiare e vivere bene; e così deve essere anche in futuro.
Qual è il rapporto con le altre università siciliane
Con le altre università ci siamo molto adoperati perché si potesse ragionare in termini di sistema regionale integrato. Certo, la competizione deve esserci perché migliora la qualità dell'Università. E’ comprensibile che ciascuno cerchi di eccellere; ed è bene che sia così,che la competizione non avvenga al ribasso. L'importante è non farsi sgambetti. Non siamo botteghe che devono a tutti i costi accaparrarsi il cliente. Svolgiamo un servizio pubblico e la competizione deve non perdere di vista l'interesse generale. Le Università sono luoghi di alta formazione e quindi devono competere con stile, ma soprattutto collaborare. E' ciò che e' avvenuto negli ultimi tempi.
Agostino Sella