martedì 22 dicembre 2009

Il calcio è solo un gioco auguri alla Sicilia sportiva al Palermo e al mio Catania

Ma a chi appartiene Acquaenna? Chi sono i privati dell'ennese che fanno i soldi con la nostra acqua? Che qualcuno risponda in nome della trasparenza.

Scusate la mia ignoranza.
Ho cercato nel web per vedere qualcosa su Acquaenna.

Questa società, che detiene la gestione venticinquennale dell'acqua nella nostra provincia, non ha un sito internet.
Avrà dato qualche soldino a qualche sito consociativo dell'ennese, ma non ha un proprio sito in cui è possibile vedere le attività della società, il suo patrimonio, la composizione societaria.
vedere per credere. Clikkare su http://www.acquaenna.it/ o cercate acquaenna su google
E' mai possibile che di una azienda così importante che ha il compito di fare pagare l'acqua (BENE PRIMARIO COME L'ARIA) ai cittadini non si sappia nulla?

Che fine hanno fatto le leggi sulla trasparenza?

Come dice il Maestro Alex Zanotelli "L'acqua appartiene a tutti e a nessuno può essere concesso di appropriarsene per trarne illecito profitto, e deve essere gestita esclusivamente dai Comuni organizzati in società pubbliche, che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione al costo più basso possibile".

Invece no, a trarne profitto sono i privati.

Chi sono i privati della provincia di Enna che fanno soldi con l'acqua?

Non è che sono i soliti che, in questa provincia, da oltre 10 anni fanno e disfanno quello che vogliono con società riconducibili a chi ha avuto fino ad oggi un incontrastato potere politico più rosso che nero?
Che qualcuno, soprattutto chi può guardare le carte, come gli amministratori del momento rispondano.
CONSIGLIO COMUNALE DOVE SEI????

Calcio a 5. Triangolare prenatalizio per le squadre di serie D

Domani triangolare dalle 17,30 al Palaferraro tra Plutia, Armerina e Deportivo Don Bosco

Studentesca. Vittoria del cuore e grande partita del 17enne Di Carlo

La vittoria del cuore. Così può essere etichettata la prestazione della Studentesca Armerina militante nel campionato regionale serie C 2 di calcio a 5 che nella prima giornata del girone di ritorno ha avuto la meglio sulla corazzata Città di Leonforte, squadra dai grandi mezzi tecnici costruita per puntare decisamente al salto di categoria. La vittoria è giunta quasi in maniera inaspettata viste le assenze di 4 titolari su cinque, vale a dire del portiere Paolo Bellomo e del centale Francesco Milalzzo per infortunio, dei laterali Mirko Russo ed Andrea Crocco per squalifica, senza contare la punta Giuseppe Bruno passato dalla Studentesca a rinforzare decisamente i leonfortesi proprio pochi giorni prima della gara. Per cui ai superstiti Gianni Scozzarella, Alessio Cianciolo, Giorgio Di Benedetto, Cristian Virdi, Giuseppe Guerrera e Vincenzo Gebbia, con il nuovo arrivato dalla Plutia Ciccio Rizzo e con Andrea Di Carlo, un portiere di diciasette anni appena compiuti a difendere i pali, si prospettava una giornata dagli esiti catastrofici ed invece, quando meno te lo aspetti, i ragazzi scesi i campo hanno sfoderato la più bella prestazione della stagione. "Prima della gara - racconta il capitano Cristian Virdi - il mister Gaetano Samarco ed il vice Carlo Romano hanno cercato di tenere alto il morale, infondendoci fiducia nei nostri mezzi e nelle nostre capacità. Siamo ben consci di aver affrontato una gara dal risultato che sembrava già scritto viste le numerose assenze e soprattutto perchè ci trovavamo al cospetto di una squadra dalla notevole esperienza, ragione per la quale siamo ancora più felici per i tre punti guadagnati che ci tengono temporaneamente ancora lontani dalla zona retrocessione".La gara come detto sembrava essersi incanalata per il verso sbagliato con i leonfortesi quasi subito in vantaggio con due gol intermezzati dal momentaneo pareggio di Alessio Cianciolo e poi, causa l'ingenuità del portiere ospite che più volte ha giocato palla fuori area subendo l'espulsione, prima il quintetto piazzese ha pareggiato sfruttando il temporaneo sovrannumero ancora con Alessio Ciancolo e poi è passato in vantaggio per due volte con due tiri liberi realizzati da Ciccio Rizzo per il momentaneo 4 a 3 alla fin del primo tempo. Nel secondo tempo la Studentesca è riuscita a contenere bene l'aggressività avversaria segnando il quinto gol ancora con Alessio Cianciolo e sopratutto annullando due calci di punizione dal limite d'area e due tiri liberi calciati dal cecchino Massimo Rizza cui il giovane Di Carlo si è opposto alla grande. A due minuti dalla fine l'arbitro assegna un ulteriore tiro libero segnato dai leonfortesi e dopo il recupero, concesso inspiegabilmente per ben due volte dal direttore di gara a tempo praticamente scaduto viene concesso un ulteriore tiro libero parato ancora da Di Carlo che coincide con il triplice fischio. "Ci fa piacere - dichiara un portavoce della società - che Andrea Di Carlo sia diventato l'eroe della giornata perchè è un ragazzino cresciuto tra le nostra fila fin dall'età di cinque anni e che oggi ha trovato finalmente il suo giorno di gloria. Ci spiace invece per quanto dichiarato dai dirigenti leonfortesi ai quotidiani circa i gravi episodi verificatisi durante lo svolgimento del match che a loro dire non meriterebbero alcun commento; noi intendiamo invece commentare in quanto si lascia intuire a chi legge che a Piazza Armerina sia avvenuta una guerriglia e ci sia stata intimidazione in campo e sugli spalti. I dirigenti leonfortesi, con cui pensiamo di avere un buon rapporto visto il recente passaggio di Bruno tra le loro fila, dovrebbero piuttosto spiegare all'opinione pubblica perchè un loro tesserato, giustamente espulso, abbia intenzionalmente preso a calci tutto ciò che ha incontrato, mettendo a repentaglio l'incolumità del cronometrista e distrutto con calci dei beni pubblici, provocando chiaramente dei momenti di tensione in campo. Di questo dovremo risponderne all'amministrazione comunale per cui ci riserviamo eventualmente il diritto di rifarci sull'autore di tali gravi episodi. In ogni caso abbiamo il diritto di festeggiare una vittoria ottenuta con la forza del cuore ed anche della disperazione, i cugini leonfortesi sono una compagine che sicuramente lotterà fino alla fine per il salto di categoria che vivamente auguriamo per cui ci apprestiamo a festeggiare un Buon Natale augurandolo anche a tutte le società consorelle".

Nino Di Catania chiede aiuto al trio degli assessori ennesi Tudisco, Mattia e Lantieri. "Vonu n'chiudr u sptal"

A Fabrizio Tudisco, Giuseppe Mattia e Luisa Lantieri chiedo se: in questo ultimo periodo di agonia dell'Ospedale sono presenti..Proprio ieri sera ero al tavolo dell'ASP Provinciale in qualità di RSU,(sindacato Funzione pubblica della CGIL).
Con tutte le mie forze chiedo e faccio verbalizzare, ma è inutile, ora mai tutto è inutile, perchè anche le forze politiche locali per mano del primo cittadino Carmelo Nigrelli ha firmato all'interno della conferenza dei sindaci della provincia la Proposta di rimodulazione della rete ospedaliera dell'azienda provinciale di Enna.
Mi auguro che quello che ho sentito ieri sera non sia la verità e che il Sindaco continui a lottare.
Nino Di Catania vi comunica che a Piazza Armerina non rimarrà niente,sarà accentrato tutto sull'Ospedale Umberto primo di Enna, Piazza Armerina: Otorino, Cardiologia, Urologia, Ginecologia, (sembra che l'ostetricia potrebbe rimanere, e , sposare un progetto ecc.ecc).
Dimenticavo, se l'ostetricia dovesse essere miracolata,forse, rimarrà anche qualche posto letto della pediatria.
L'ospedale Chiello ridotto ad ospedale di: non so classificarlo……
Riunione di ieri sera con la direzione generale dell'ASP domanda dello scrivente:
DOTTOR. BALDARI COSA INTENDE FARE PER LA SANITA’ LOCALE PIAZZESE?
Risposta alla mia domanda: Il dott. Baldari, Direttore generale, segue i dettami della L.R. 5/2009 del D.A. 1150 2009,e per ceri versi ha ragione, solo che io non capisco i politici Piazzesi come l'assessore Fabrizio Tudisco,assessore Guseppe Mattia, (che personalmente ha visto attacare l'ex direttore generale Dott F. Iudica per la salvaguardia della sanità locale, nonostante la vicinanza politica e altrsì era presente alla manifestazione che si è svolta a Palermo), e il vice presidente Luisa Lantieri.
Per non dilungarmi vi chiedo una vostra presenza costante.

Dimenticavo,son quello che con il suo contributo è stato uno dei promotori per la nascita dell'MPA Piazzese e se, dovesse essere utile per il bene della Città sarò pronto a cambiare casacca e iniziare un percorso da cittadino libero che lotta per una crescita della Città.

Consigliere provinciale e assessore desidero insieme a tanti amici che stanno vicino al sottoscritto delle risposte urgenti. Perchè entro il 31 di questo mese la proposta sopra citata sarà messa in atto.

Augurandovi un sereno Natele, Meditate Meditate.

Nino Di Catania.

Comitato di cittadini chiede al sindaco ed al presidente del Consiglio di intervenire per bloccare i distacchi.

AL SIG.SINDACO

di Piazza Armerina

AL PRES.DEL CONS.COM.

di Piazza Armerina

Oggetto: distacchi del servizio idrico a danno dei cittadini piazzasi.

Lo scrivente Coordinamento Provinciale dei Comitati Cittadini ennesi, di concerto con il Comitato Cittadino di Piazza Armerina, avuto riguardo ai distacchi del servizio idrico che stanno interessando i Vs. concittadini, nell’esprimere tutta la solidarietà agli utenti e nel dichiararsi disponibile a concordare con le SS.LL. ogni iniziativa atta a salvaguardare la regolare erogazione del servizio a tutti i cittadini, a prescindere dalla personale capacità finanziaria,

C H I E D E

al Sig. Sindaco di farsi promotore con immediatezza presso il gestore e presso l’ATO idrico di bloccare i distacchi, addivenendo ad un accordo bonario tra le parti;

al Presidente del Consiglio Comunale di convocare con urgenza ed in sessione straordinaria il Consesso Civico per discutere del problema dei distacchi e deliberando le iniziative più opportune da intraprendere, sempre nell’interesse della collettività amministrata.

In attesa di riscontro, l’occasione mi è gradita per porgere cordiali saluti.

Valguarnera C.,lì 22/12/2009

IL COORDINATORE PROV.LE

Dr. Carlo Garofalo

NO al ponte di Roberto Capizzi. E ... Tudisco che è di destra la pensa come quella di sinistra.

Il 19 dicembre si è tenuta a Villa San Giovanni una grande manifestazione per dire no al Ponte sullo stretto di Messina.
Una manifestazione partecipata (al di là del solito balletto delle cifre) e consapevole, per dire no al Ponte sullo Stretto di Messina, opera inutile, dannosa, impossibile da costruire e per dire sì alle infrastrutture che servono davvero, si alla messa in sicurezza del territorio (specie dopo la terribile tragedia di Zancletta e Giampilieri), si al lavoro e allo sviluppo in armonia con il territorio e i suoi abitanti.
I manifestanti siciliani hanno lasciato i bus a Messina, fatto il concentramento all’imbarco della nave e poi hanno tutti simbolicamente fatto la traversata a piedi. Un lungo corteo si è quindi snodato per le vie di Villa San Giovanni.
Alla manifestazione era presente una delegazione ennese della Federazione della Sinistra, con i due segretari di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani Gaspare Di Stefano e Saro Consiglio. Presenti anche gli assessori regionali calabresi Michelangelo Tripodi del PdCI e Damiano Guagliardi di Rifondazione, rispettivamente all’Urbanistica e al Turismo, il segretario e consigliere regionale del PRC calabrese Nino De Gaetano e il suo omologo siciliano l’on. Luca Cangemi, Omar Minniti capogruppo del PRC alla Provincia di Reggio Calabria, Giorgio Cremaschi della Segreteria nazionale della Fiom-Cgil.
Tantissime le bandiere della Federazione della Sinistra, della Rete No Ponte, di Legambiente.
"Noi il ponte non lo vogliano" lo slogan più gettonato. Slogan anche contro l’on. Di Pietro di cui i manifestanti hanno ricordato il voto contrario nella passata legislatura allo scioglimento della Stretto di Messina Spa, "Il ponte unisce due cosche" invece figurava su molti cartelloni.
Una grande manifestazione funestata però dalla morte di uno degli oratori, il calabrese Franco Nisticò del Cordinamento per la SS106, che si è accasciato sul palco a causa di un malore al termine del suo intervento.
Nella tragedia accaduta, a quanto si apprende da notizie di stampa e dichiarazioni degli esponenti della Rete No Ponte, ha molto pesato il ritardo nei soccorsi e la non presenza sul posto di una vera ambulanza e di un defibrillatore. Presenti invece in maniera assolutamente eccessiva le forze dell'ordine; un numero tanto alto quanto inutile di carabinieri e poliziotti mobilitati per guardare una manifestazione assolutamente pacifica e sottratti ai loro compiti precipui in due Regioni in mano a mafia e ndrangheta. Questo eccesso securitario mal indirizzato ha, probabilmente, contribuito assieme a una campagna di disinformazione e di soffocazione del dissenso NO PONTE, creando già nei giorni precedenti un ingiustificato clima di allarme attorno alla manifestazione, inducendo i commercianti a tenere chiuse le loro attività.
In segno di lutto per la grave perdita di Franco Nisticò, è stata annullata la seconda parte della manifestazione che prevedeva anche un concerto musicale.
Una manifestazione che certifica la vitalità e la forza del movimento "NO PONTE"; un movimento che resiste da anni e che non ha mai mollato, un movimento in cui trovano spazio comitati locali, ambientalisti, comunisti, tanti cittadini senza tessera delle due sponde dello Stretto.
Stretto che vogliamo continuare ad attraversare in nave, perché il futuro di Sicilia e Calabria passa per uno sviluppo vero dei nostri territori e per un investimento serio sulle infrastrutture(strade, ferrovie, messa in sicurezza del territorio etc.) capaci di far crescere le nostre due terre, calabrese e siciliana, facendo leva su un economia rispettosa dell’ambiente e libera dai condizionamenti mafiosi.
p. Federazione della Sinistra ennese
Roberto Capizzi

L'11 Gennaio la Patrona sarà posta in Cattedrale in occassione dell'anniversario del terremoto che distrusse la Sicilia lasciando intatta Piazza

E’ difficile riuscire a spiegare e scrivere cosa si prova dinnanzi al Vessillo della Patrona della Città e della Diocesi Maria Santissima delle Vittorie. Ieri bastava leggere gli occhi dei piazzesi che si sono recati al Museo Diocesano per rendergli visita. Non voglio entrare nel merito delle polemiche se è stato giusto o meno spostare il Vessillo dalla Cattedrale al Museo. Ma sottolineare l’affetto, l’amore, la fede dei piazzesi verso la loro Regina Madre. Poterla vedere così vicino, poterla ammirare nella sua semplice ma straordinaria bellezza è stata un’emozione indescrivibile. Il suo Viso i suoi Occhi hanno incrociato, colpito e segnato i cuori del suo popolo di fedeli: i suoi amati piazzesi. L’emozione è esplosa in un naturale applauso, ieri mattina, quando la dott.ssa Maria Katja Guida, della soprintendenza di Enna, ha accompagnato, insieme a S.E. il vescovo Michele Pennini, le Autorità presenti all’inaugurazione della mostra, nella sala ove è posta la Patrona. L’emozione si leggeva negli occhi e nelle parole dell’autrice del libro “La Madonna delle Vittorie a Piazza Armerina”. Quasi sottovoce, come a non voler disturbare la Patrona, ha spiegato ai presenti l’importanza del Vessillo sul piano iconografico, artistico e storico. Maria Katja Guida non è piazzese, ma nelle sue parole si leggeva un forte rispetto verso il Vessillo della Patrona di Piazza e sopratutto verso i piazzesi, custodi gelosi della propria tradizione popolare e di fede che hanno sempre manifestato, nei secoli, a Maria Santissima delle Vittorie. Quasi a sentirsene proprietari esclusivi. Quel Vessillo contiene dentro la storia della nobile città di Piazza. Quel Vessillo è indissolubilmente legato all’identità culturale e religiosa della nostra città. Piazza Armerina in quel Vessillo racconta tutta se stessa: le tradizioni popolari e le leggende che arricchiscono di contenuto l’amore la fede e la preghiera dei fedeli verso la Patrona. I miracoli di Maria Santissima delle Vittorie, raccontati dagli storici in numerosi libri a partire dal seicento, secolo in cui inizia quel processo di diffusione del culto della Vergine delle Vittorie volute dalla Controriforma Cattolica, sono l’aspetto centrale sottolineato negli interventi della dott.ssa Katja Guida e dal responsabile dell’ufficio dei Beni culturali della Diocesi padre Paci “Abbiamo voluto che il Vessillo della Patrona venga posto per un solo giorno in Cattedrale, all’interno del suo tempio, il prossimo 11 gennaio per ringraziare la Madonna per la protezione che ha sempre offerto alla sua città. Giorno 11 gennaio perché ricorre l’anniversario del terribile terremoto (11 gennaio 1693-11 gennaio 2010) che distrusse due terzi di Sicilia lasciando sostanzialmente intatta Piazza Armerina. Quel giorno la nostra Patrona - dichiara padre Paci - tornerà in Basilica ove sarà celebrata una Santa Messa dal Vescovo S.E. Michele Pennini. Per l’intera giornata il popolo dei fedeli potrà pregare per la nostra Madonna delle Vittorie, ringraziarla per l’amore, la protezione e i miracoli di cui si è resa e si rende protagonista.”

La straordinaria bellezza della Patrona di Piazza Maria Santissima delle Vittorie colpisce i cuori dei visitatori della mostra al Museo Diocesano

Vivere l’Avvento con fede vuol dire pure sentire sempre più intenso il Profumo di Natale, ma quest’anno Sua Eccellenza il Vescovo Mons. Michele Pennisi, a pochi giorni dal Santo Natale ha voluto farci un regalo di quelli che non si dimenticano per il resto della vita.L’icona di Maria SS. delle Vittorie, regina e patrona della città di Piazza Armerina e della Diocesi, dopo il restauro che l’ha restituita al suo antico splendore, viene esposta al Museo diocesano per essere contemplata, venerata, da vicino.
Un’occasione unica e irripetibile come ha confermato il direttore del museo don Pino Paci, a cui va il nostro plauso, per la mirabile iniziativa.
Comitato Quartiere Monte

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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