venerdì 22 agosto 2008

VIS. Settimana di educazione alla mondialità.

sabato 23 agosto

ore 15.30 Appuntamento a Fiumicino, Terminal C, al check in Zagreb volo OU 385

ore 20,45 Arrivo in aereo a Zagreb. Trasferimento all’Hotel I, cena in Hotel

PRIMO incontro di conoscenza e pernottamento

domenica 24 agosto

ore 8 Visita alla città di Zagreb

ore 12 SECONDO incontro: Relazione di Don Tihomir Sutalo, SDB

ore 13 Santa Messa e pranzo dai salesiani

ore 16 Partenza per Osijek. Trasferimento Hotel Mursa, cena in hotel e pernottamento

ore 21,30 Passeggiata serale lungo il fiume facoltativa

lunedì 25 agosto

ore 9 Visita alla città di Osijek

ore 10 Partenza per Vukovar,

ore 11 TERZO incontro: I Francescani di Vukovar

ore 12 Santa Messa dai Francescani

ore 13 Pranzo presso Hotel Lav

ore 14 Visita ai luoghi della memoria di Vukovar

ore 17 Partenza per Belgrado, passaggio della frontiera con la Serbia.

ore 20 Arrivo a Belgrado, presso Hotel Park. Cena e pernottamento. Serata libera.

martedì 26 agosto

ore 8 Visita alla città di Belgrado

ore 13 pranzo in Hotel Prag?

ore 16 QUARTO incontro: incontro con un rappresentante della Chiesa Ortodossa

QUINTO incontro: Mons. Hočevar, Arcivescovo di Belgrado, salesiano

ore 18 Santa Messa presso Parrocchia Cristo Re

ore 20 Cena in Hotel – PRIMO Momento di confronto tra di noi, pernottamento.

mercoledì 27 agosto

ore 7.30 Partenza per Žepče. Attraversiamo la frontiera con la Croazia e poi con BiH

ore 11 Arrivo a Žepče e visita del Centro Don Bosco

ore 13 Pranzo al Centro Don Bosco

ore 15 Santa Messa. A seguire SESTO incontro con Padre Tihomir

ore 18 Partenza per Sarajevo

ore 20.30 Arrivo a Sarajevo, Hotel Saraj. Cena e pernottamento

giovedì 28 agosto

ore 8 Visita alla città di Sarajevo

pranzo libero

ore 15 SETTIMO incontro: Prof. Univ. Dzindo, presso “Velika Sala” Hotel Saraj

ore 17 Partenza per Mostar

ore 19 Arrivo a Mostar, Hotel Ero. Cena e Visita notturna della città di Mostar,

venerdì 29 agosto

ore 9 SECONDO Momento di Confronto tra di noi

ore 10,30 Visita libera alla città di Mostar e pranzo libero

ore 15 Partenza per Medjugorie

ore 16 Visita al Podbrdo – la Collina delle Apparizioni, frazione di Bijakovici

ore 17 Partenza per Medjugorje e partecipazione al programma di preghiera dei pellegrini (Santo Rosario, Santa Messa, Adorazione della Croce, Confessioni)

ore 20,45 Appuntamento per rientro a Mostar in Hotel, cena – TERZO e ultimo momento di confronto tra di noi per un bilancio dell’esperienza, pernottamento

sabato 30 agosto

ore 7 Partenza per Dubrovnik. Passaggio della frontiera con la Croazia.

ore 10 Arrivo a Dubrovnik e visita della città

pranzo dai salesiani

ore 14 Trasferimento in aeroporto e rientro in aereo a Roma

Giuseppe Portogallo. Un piazzese che fa grande la Cina

Piazza Armerina. “In Cina i tassisti fanno gli scontrini. Ci vivo da trent’anni e la polizia non mi ha mai fermato”. Giuseppe Portogallo è piazzese e vive in Cina da quando ha sposato Wu Liping. Da allora non si è mosso più dalla terra della grande muraglia. E’ un manager, che parla l’inglese, il francese e naturalmente il cinese. Fa tante cose ma, soprattutto, ha un obiettivo “valorizzare i rapporti tra la Sicilia e la Cina”. Insomma, per Portogallo, che ormai è mezzo cinese la Cina è un paese normale. In Cina ha realizzato importanti operazioni di ristrutturazione industriale, finanziaria e di internazionalizzazione (costituzione di Joint-Venture produttive,start-up e gestione) acquisendo l’esperienza necessaria per essere efficaci in contesti multiculturali. “Tutti pagano le tasse, tutti lavorano. In Cina le comunicazioni sono straordinarie. Abbiamo tutta la libertà che vogliamo – dice Portogallo - Quando mi sposto sono sempre coperto dalla rete umts e non c’è nessuna limitazione di internet, come invece al contrario si dice. Eppoi il regime non è mai esistito – continua Portogallo - c’è, semmai, un socialismo cinese dai tempi di Deng Shiao Ping. Da allora c’è il libero scambio, le imprese possono fare affari, c’è libertà”. Insomma a sentire parlare Giuseppe Portogallo della Cina, la terra della grande muraglia non fa paura. Anzi, viene voglia di visitarla e di conoscerla meglio senza la mediazione dei grandi mezzi di comunicazione. Portogallo torna spesso nella città dei mosaici. A volte per vacanza ed a volte per lavoro. “Adesso tornerò ad ottobre – dice - abbiamo costituito un fondazione per implementare i rapporti culturali tra noi e la Cina. E’ dedicata a Prospero Intorcetta. Qualcuno lo conosce solo per la via intitolata ma è stato un grande personaggio nato a Piazza Armerina nel 1625, che diventato gesuita è andato in missione in Cina dove ha tradotto per primo le opere di Confucio in latino. Alla fondazione hanno già aderito il comune e la diocesi” conclude Portogallo.

Agostino Sella

III memorial Valentino Alessandro. Piazza Armerina 24 agosto 2008

Programma della Manifestazione
Dalle ore 8,30 alle ore 9,45 - ritrovo per iscrizioni presso P.zza Falcone e Borsellino;
Ore 10.00 inizio prova di abilità (valida per il 3° Memoríal Valentíno Alessandro);
Ore 13,00 conclusione prova di abilità;
Ore 13, 15 trasferimento in corteo presso locale per il pranzo;
Ore 16,00 inizio caccia al tesoro per le vie della città;
Ore 18,00 conclusione caccia al tesoro
Ore 18,30 premiazioni presso piazza antistante scuola S. Pietro;

Per Ribilotta. Mercato, ancora abusivi...

giovedì 21 agosto 2008

"... è il momento di giocare 2..."

Ciao Agostino,
innanzitutto ben tornato dalle vacanze.
Volevo chiederti se ci facevi il favore di inserire nel tuo blog l'annuncio della serata di giochi per bambini che, noi di Progetto Città Nuova, stiamo organizzando per giorno 30.
L'appuntamento con "...è il momento di giocare 2..." è alle 21.00 in piazza stazione.
Ti ringrazio,
Alessio Pace
www.progettocittanuova.com

Il Dalai Lama accusa la Cina. «Lunedì ha massacrato 140 tibetani»

da www.corriere.it

Il leader tibetano in un'intervista a le monde. «la cifra deve essere confermata»

Secondo il leader spirituale, l’esercito cinese il 18 agosto scorso ha «sparato sulla folla» nella regione di Kham

PARIGI - Il Dalai Lama accusa l’esercito cinese di aver «sparato sulla folla» il 18 agosto scorso nella regione di Kham, nell'est del Tibet. Secondo il leader spirituale buddista, sarebbero stati uccisi circa 140 tibetani, cifra che «deve essere confermata». La denuncia del Dalai Lama è contenuta in un’intervista a Le Monde sul numero in edicola giovedì pomeriggio con la data di venerdì.

«SOLO A LHASA 400 VITTIME DAL 10 MARZO» - Secondo il Dalai lama, dall' inizio delle proteste in Tibet, il 10 marzo, «testimoni affidabili hanno riferito che 400 persone sono state uccise nella sola regione di Lhasa. Uccisi da colpi d'arma da fuoco, mentre i manifestanti erano senza armi». Il Dalai Lama ha affermato inoltre che «nessuna apertura c'è stata» nelle discussioni con Pechino. «Dopo le proteste di marzo e l'Olimpiade, avevamo creduto a dei segnali positivi. Siamo stati presto smentiti, i nostri emissari si sono trovati davanti a un muro». Il leader spirituale tibetano, che si trova attualmente in Francia, incontrerà venerdì mattina Carla Bruni, moglie del presidente francese Nicolas Sarkozy in occasione della inaugurazione di un tempio buddista a Roqueredonde, nel sud del Paese. La Bruni sarà accompagnata dal ministro degli esteri Bernard Kouchner e dal segretario di Stato ai diritti umani, Rama Yade.

“Morire per lavorare” la mostra di Enzo Gemanà.

Piazza Armerina. Circa 3000 visite. E’ il risultato raggiunto dalla mostra dedicata alle “morti bianche” allestita da Enzo Germanà dal titolo “morire per lavorare” presso una “stanza a cielo aperto” del complesso dell’ex itis. La mostra aveva l’obiettivo di fare risaltare il triste problema delle morti sul lavoro grazie all’estro del 49enne artista piazzese. Germanà ha messo insieme una serie di materiali riciclati progettando una scenario suggestivo all’interno di un’area dimessa dell’ex industriale. Un esempio di come, anche con piccolissimi sforzi economici, sia possibile fare cultura nella città dei mosaici. Germanà ha messo realizzato la sua opera d’arte mettendo insieme materiali apparentemente slegati tra di loro come cassette di bottiglia riciclati in discarica, con dei caschi di lavoratori di cantiere edile, parti di materassi antichi, tappi di bottiglia e lenzuola bianche dove sono stati scritti una serie di numeri che ricordano i caduti sul lavoro. Inoltre, Germanà si è dilettato a dipingere alcuni temi colorati sui tombini delle fognature. Un’idea originale che in futuro potrebbe anche segnare un percorso nella città. L’arte espressa da Enzo Germanà rientra nel filone della “Bioarte”. Un segmento nuovo del panorama artistico nazionale che ha come obiettivo quello di legare la sperimentazione genetica e biologica all'esperienza artistica. Ma l’arte dell’artista piazzese in qualche maniera si differenzia e tende a valorizzare prodotti riciclati che diventano composizione artistiche, a volte volutamente labili. L’arte di Germanà, rispecchia la personalità di un personaggio che vive in un piccolo paese nel cuore della Sicilia che valorizza i punti di forza e di debolezza della personalità dell’isolano troppo spesso costretto, suo malgrado, ad emigrare. “Il mondo di questo artista – dicono di lui - è un labirinto magico fanciullesco, sovraesposto all’arte della natura e scolpita in essa da cui trarre forza ed incoraggiamento”.
Agostino Sella

Camerino e il sindaco

Piazza Armerina. Continua la lotta tra il sindaco ed il disoccupato. Giuseppe Camerino, che l’altro ieri ha desistito dalla sua protesta per la richiesta di un posto di lavoro a tempo dice “il sindaco mi promesso un lavoro di due anni. Per questo sono sceso dal tetto”. Il sindaco, Carmelo Nigrelli, invece dice “non è vero nulla. La lettera che ho inviato è chiarissima. Giuseppe Camerino potrà essere inserito nei programmi dei servizi sociali del comune, come del resto né potranno fare parte tutti gli altri disoccupati della città che ne hanno uguale diritto”. Ecco cosa dice una lettera di Camerino “Potevo resistere anche mesi sul tetto – dice il disoccupato - ma il sindaco Nigrelli ha fatto arrivare sul tetto un documento con il quale dichiara che sarà stipulato un contratto di lavoro biennale. Tale documento può essere utilizzato in via giudiziaria nel caso il Sindaco non mantenga l'impegno”. Ma le lettera del sindaco rivolta a Camerino è chiara e dice “dato il suo profilo professionale, in questo ambito sarà possibile inserirla nel primo gruppo di lavoratori che, nel prossimo mese di settembre, saranno avviati alle attività previste nelle schede del piano di zona, o in alternativa, nel programma di risanamento economico e sociale cofinanziato dalla regione che peraltro – continua la lettera del sindaco rivolta a Camerino – le è stato illustrato negli uffici dei servizi sociali”. Insomma, secondo la lettera del sindaco al disoccupato, Camerino sarà inserito nei piani di zona. “Prima della protesta ho incontrato Camerino – dice l’assessore ai servizi sociali Lina Grillo – è gli ho spiegato quali sono le opportunità per i disoccupati. Da allora non è cambiato nulla. Ha gli stessi diritti che aveva prima della protesta partecipando ai piani di zona”. Ma in città infiamma la polemica. “Anch’io sono disoccupato – dice un disoccupato – ma non mi sogno di andare sul tetto a protestare. Se lo facessero gli oltre 3000 disoccupati della città tutti i tetti sarebbero pieni di gente. Eppoi il comune non è un ufficio di collocamento. Può solo dare nuove opportunità”. Camerino nella sua lettera, sottolinea poi altre cose: “il sottoscritto non ha mai ricevuto espulsione ne da parte degli organi nazionali del Partito comunista dei lavoratori e ne da parte del sindacato dei Cobas. Mi sono dimesso prima di salire sul tetto per non imbarazzare il coordinatore Luigi Bascetta, ma non ha mai ricevuto alcuna espulsione. Poi – continua Camerino - vorrei aggiungere anche che certi gesti come quello in qui mi sono trovato io li sconsiglio tassativamente perchè non può essere che tutti i disoccupati si mettano in pericolo!”

Agostino Sella

mercoledì 20 agosto 2008

La lettera del sindaco a Camerino

Al sig. Giuseppe Camerino

In relazione alla sue richieste relative ad una domanda di assunzione da parte del Comune, le ribadisco che le possibilità attualmente utilizzabili sono quelle inserite nel Piano di Zona Integrativo per il biennio 2008-2009 che le sono già state illustrate presso gli uffici dei servizi sociali.

Le confermo che, dato il suo profilo professionale, in questo ambito sarà possibile inserirla nel primo gruppo di lavoratori che, nel prossimo mese di settembre, saranno avviati alle attività previste nelle schede del Piano di Zona, o in alternativa, nel programma di Risanamento economico ociale cofinanziato dall'assessorato regionale alla famiglie che le è stato illustrato negli uffici dei servizi sociali.

Certo che vorrà cogliere le opportunità che il comune può attualmente mettere a disposizione, e confermandole l'impegno massimo dell'amministrazione a sostegno delle fasce di popolazione con difficoltà lavorative.
porgo cordiali saluti

Piazza, 18 Agosto 2008
Il Sindaco
Fausto Carmelo Nigrelli

Un comunicato di Camerino

il presente per comunicare che il sottoscritto non ha mai ricevuto espulsione ne da parte degli organi nazionali del partito comunista dei lavoratori ne da parte del sindacato cobas pertanto si chiede il diritto di replica per precisare che le notizie dichiaranti espulsioni o di essere stato costretto alle dimissioni sono del tutto infondate, il sottoscritto si è dimesso prima di salire sul tetto per non imbarazzare il coordinatore bascetta luigi, ma non ha mai ricevuto alcuna espulsione da parte di nessuno ne tanto meno vertenza di attuazione di espulsione.
Si fa presente inoltre che i miei legali stanno attivando tutte le procedure per procedere nei confronti di tutti quelli che stanno scrivendo solo bugie e notizie completamente prive di fondamento.
il sottoscritto poteva anche resistere mesi sul tetto ma, il sindaco Nigrelli a fatto arrivare sul tetto un documento con la quale si dichiara che sarà stipulato un contratto di lavoro biennale.
Tale documento può essere uttilizzato in via giudiziaria nel caso il Sindaco non mantenga l'impegno. Resta comunque il fatto che pur sapendo che la legge 56/87 e fattibile non hanno voluto attuarla, precisando che, tramite ufficio di collocamento se sarebbe stato chiamato il primo nella graduatoria (anche un'altra persona) sarebbe prevalso il principio di attuazione della legge che invece non è prevalso. questo mi ammareggia molto e sarei pronto a salire di nuovo sul tetto affinche questa legge venga attuata. Non è assolutamente vero che io mi sia sentito male o che non ho ottenuto niente perche altrimenti mi troverei ancora sul tetto.
Vorrei aggiungere anche che certi gesti come quello in qui mi sono trovato io li sconsiglio tassativamente perche non puo essere che tutti i disoccupati si mettano in pericolo! io prima di salire sul tetto ha provato in tutti i modi lo richiesto in tutte le salse ho scritto e riscritto migliaia di volte al prefetto al presidente della repubblica ho protestato con una tenda da campeggio nella piazza garibaldi per un mese, sulla parola lo smontata con la garanzia verbale dell'allora assessore alla solidarietà sociale ma di fatto siamo stati presi per l'ennesima volta per il sedere, il sindaco di allora (2006) emetteva una ordinanza illegale e liberticida per evitare il rimontaggio della tenda ma io l'ho rimontata lostesso. la polizia nella persona del commissario che stressato dalle telefonate del sindaco ha dovuto gridare verbelmente al sindaco di smetterla di telefonare perche non era un problema di ordine pubbico, cosi sono dovuti intervenire i vigili urbani ma, dopo aver consumato tutte le ferie e anche settimane di malattia in turazione ma alla fine sono stati costretti alla rimozione forzata della quale il sottoscritto è rimasto ad assistere. successivamente il sottoscritto si e spostato dall'altra parte della città con un furgone e due letti attuando anche uno sciopero della fame di una settimana ma, dopo 2 mesi li davanti si avvicinava il ferragosto (2007) ed hanno nuovamente attivato la rimozione forzata nonostante il sottoscritto era il sciopero della fame, dopo 15 giorni il sottoscritto si recava tutti i giorni dal lunedì al venerdì presso il capoluogo di provincia ad enna sonno il palazzo del governo sede della prefettura il quale mi veniva nuovamente vietato il megafono nella piazza garibaldi di Enna, questa volta la durata della protesta e durata un mese e mezzo. Dopo avere affrontato le elezioni nella quale il sottoscritto era candidato alla presidenza della provincia con al primo punto del programma (servizi ed occupazione) con l'uttilizzazione della legge su indicata e per attivare tutte le procedure per l'istituzione del REDDITO DI CITTADINANZA in sicilia solo che a differenza della campania e della puglia che prevede un sussidio a tutti i disoccupati, il reddito di cittadinanza sarebbe stato proposto il forma lavorativa con busta paga con contratto di 24 ore settimanali e 816 euro al mese per tutti.
ecco perche il sottoscritto e stato sul tetto. Questa volta ho ottenuto un contratto biennale e l'ho ottenuto sul tetto. questo perche il sottoscritto come daltronde tutti in questa citta non hanno più fiducia delle istituzioni, perche siamo sempre e solo stati presi in giro sfacciatamente. questa è una situazione grave. inoltre il sindaco ha sottoscritto una maggiore attenzione verso le fasce più deboli della popolazione armerina.
scusandomi per gli errori grammaticali dovute alla prmura in quando trovasi in un centro internet.
cordiali saluti a tutti e grazie per l'ascolto 3338997070

Al via l'area artigianale. Appello agli artigiani.

Piazza Armerina. Area artigianale finalmente al via. L’ufficio tecnico sta, infatti, completando il progetto definitivo per la realizzazione delle opere di urbanizzazione con il bando in scadenza il 30 ottobre. Ottimista sull’iter intrapreso dall’amministrazione Nigrelli il neo assessore al territorio Tanino Guccio. “La regione ha prorogato il termine per la presentazione dei progetti dal 30 agosto al 30 ottobre. Questo ci permetterà di migliorare il nostro progetto anche se – dice ancora Guccio – eravamo già pronti per la scadenza di agosto grazie al nostro ufficio tecnico che ha lavorato anche durante i giorni di ferragosto. Ne approfitto quindi per fare appello a tutte le imprese artigianali del territorio affinché presentino le manifestazioni di interesse al fine dell’acquisizione di un lotto nella futura area. Stiamo valutando di fare presentare le manifestazioni di interesse – continua Guccio – entro il 15 settembre”. Poi Guccio sottolinea l’importanza delle manifestazioni di interesse. “E’ fondamentale – dice sempre l’assessore al territorio del comune piazzese – che ci siano molte ditte a inoltrare richiesta. E’ infatti requisito indispensabile per concorrere all’assegnazione del finanziamento la manifestazione di interesse di almeno 20 imprese artigiane che intendono localizzarsi nella costruenda area. Sono certo che gli artigiani piazzesi non si faranno sfuggire questa straordinaria occasione”. In effetti, l’area artigianale per la città dei mosaici è stata sempre un tabù. Ma adesso pare che le cose stiano per cambiare. L’area in questione dovrebbe sorgere in contrada Bellia, in un’area raggiungibile facilmente dalla statale 117 bis, dove peraltro sono già esistenti alcune attività artigianali. Dovrebbero sorgere 30 capannoni che, secondo quanto detto dal primo cittadino nel corso della campagna elettorale, potrebbero occupare fino a 150 persone. Insomma, una realizzazione fondamentale per la città dei Mosaici, che da anni aspetta la costruzione dell’area artigianale. I modelli per la presentazione delle manifestazioni di interesse per la sono disponibili presso l’ufficio tecnico del comune. Per informazioni sarà possibile telefonare ai numeri 0935.982336 oppure 0935.982304. Il progetto prevede la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, cioè la realizzazione di strade della rete elettrica e degli impianti fognari. Una volte finite queste ultime il comune, attraverso un regolamento che dovrà essere approvato dal consiglio comunale, potrà procedere alla acquisizione della aree alle aziende artigianali che ne faranno richiesta.
Agostino Sella

Progetto "giovani x i giovani"

Piazza Armerina. “Giovani per i giovani”. E’ questo il titolo del progetto che l’associazione Don Bosco 2000 sta realizzando grazie al sostegno dell’Agenzia Nazionale per i Giovani con il programma europeo “Gioventù in azione”. Il progetto, che si sta realizzando presso l’oratorio salesiano di via Garibaldi, ha lo scopo di rendere protagonisti i giovani dai 15 ai 30 anni, all’interno un processo educativo basato sul protagonismo giovanile. Il giovani protagonisti del progetto realizzeranno una serie di attività di laboratorio approfondimento il tema sui diritti dei minori. Dopo aver realizzato i laboratori, sottoporranno lo stesso tema ai bambini di scuola elementare. Il progetto, infatti, si compone di due fasi. La prima è quella della preparazione delle attività per i ragazzi destinatari del progetto che si è realizzata tra luglio ed agosto. La seconda, che partirà a settembre per concludersi a novembre, ha come obiettivo la realizzazione della attività che avranno una forte impatto sulla comunità locale coinvolgendo i bambini dei quartieri più degradati della città. Lo scopo principale del progetto è quello di allontanare i ragazzi dalla strada. Il progetto, in particolare si propone di rendere protagonisti attivi i giovani, che attraverso il loro impegno, sviluppano una idea di promozione sociale e diventano protagonisti attivi della vita sociale. I ragazzi che hanno lavorato nella prima fase, da settembre diventeranno pieni protagonisti della società riproponendo da animatori le stesse tematiche svolte ai bambini più piccoli di scuola elementare, attraverso un processo di animazione di strada che avrà un forte impatto sulla comunità locale coinvolgendo nel progetto i bambini più svantaggiati che vivono nei quartieri più degradati della città.
Agostino Sella

martedì 19 agosto 2008

Il prossimo anno cambierà anche nome: da "Palio dei Normanni" a "Palio dei Tamburi".

Dal prossimo anno cambierà il nome della più grande manifestazione della città dei Mosaici.
Non si chiamerà più Palio dei Normanni, ma Palio dei tamburi.
Quest'anno sono stati, infatti, ben 8 i plotoni di tamburi di più dei plotoni delle truppe.
Una cosa che ha poco a che vedere con i Normanni. Però siccome piace a tutti sarà così.
Addittura per giustificare i plotoni di tamburi presenti del palio e, quindi, il cambio del nome, pare sia in corso un ricerca che ha lo scopo di dimostrare che i Normanni conquistavano le città non con il sangue dei soldati delle truppe di alabardieri ma con i plotoni di tamburisti. Secondo questa tesi "revisionista-tamburista", i Normanni entravano nelle città e suonavano i tamburi ininterrottamente per due giorni di seguito fino a quando il nemico, stordito dal rumore dei tamburi e dal suono delle trombe, si stonava ed abbandonava la città.
A sostenerlo sono i "leader" dei quartieri del palio. Addirittura i quartieri hanno stanziato la somma di 10.212 euro per affidare all'università di Pechino la redazione di uno studio per dimostrare la tesi revisionista. Gli studi cominceranno dopo la fine degli olimpiadi.

Però, pare che giunta e consiglio comunale non siano d'accordo.
Loro sono sempre a favore delle truppe.
"W le truppe", dicono.
Infatti per sostenere la tesi "alabardista" dal prossimo anno i componenti della giunta ed i consiglieri comunali formeranno il plotone degli alabardieri.
Nigrelli e Centonze guideranno gli "alabardi".
Saranno a capo di un mega-plotone di 27 persone.
"Basta assumere ruoli di primo piano - dicono assessori e consiglieri al bar - faremo il prossimo anno un plotone di alabardieri. Dobbiamo fare tornare ai piazzesi la gioia di sfilare nel palio a prescindere dai ruoli che si impersonano. Non è possibile - continuano gli assessori e consiglieri - che tutti vogliono fare dame ed i cavalieri e nessuno vuole essere protagonista nelle truppe dove, invece, siamo costretti ad arruolare bambini. Adesso basta, w le truppe e gli alabardieri".

Per evitare qualche problema con alcune figure ormai storiche del palio, sarà introdotta la figura di "figurante storico".
Alcuni, che fanno le dame o i cavalieri già dapprima della prima edizione del palio, continueranno ad impersonare il ruolo ad oltranza, fino al raggiungimento dei 65 anni, limite minino dell'età pensionabile. "Non si faranno più le selezioni - dicono i politici - sono una stronzata e poi siamo costretti a raccomandare tutti. La raccomandazione non ci appartiene".


I tamburi del Casalotto. Anzi della Castellina!!!

lunedì 18 agosto 2008

Camerino è sceso... finalmente. Nigrelli. "Non ha ottenuto nulla di più di quello che gli spetta"

Piazza Armerina. Alla fine Giuseppe Camerino, disoccupato già noto per essersi candidato alle scorse elezioni provinciali a Presidente della provincia con il Partito Comunista dei Lavoratori, dopo sette giorni di protesta, è sceso dal tetto di Palazzo di Città. Camerino, che nella protesta è stato affiancato dal collega disoccupato Michelangelo Perla, chiedeva un posto di lavoro a tempo indeterminato. Poi ieri, verso le due del pomeriggio, il colpo di scena. Camerino, dopo una continua opera di persuasione, è sceso dal tetto. Alla fine non ha ottenuto nessun posto di lavoro a tempo indeterminato ed è stato anche costretto a dimettersi dal dai Cobas, per evitare l’espulsione dal sindacato. Camerino, ha così rotto la sua alleanza con Luigi Bascetta, lo storico sindacalista piazzese che ha avuto parole dure nei confronti del suo ex compagno di viaggio. Dopo essere sceso dal tetto, Camerino, è stato subito condotto in caserma dalle forze dell’ordine che gli hanno contestato una serie di reati tra i quali la “messa in pericolo dell’ordine pubblico”, il “disturbo della quiete pubblica”, ed il “danneggiamento di immobili”. Non è stato possibile però procedere a misure di custodia cautelare. Nei sette giorni di protesta in cui Camerino si è trasferito sul tetto del comune i disagi provocati alla città sia in termini di ordine pubblico che di immagine sono state notevolissime. A causa della sua protesta è stato deviato più volte il corteo del Palio dei Normanni, la più importante manifestazione turistica della città dei Mosaici. Solo per un intervento deciso del Vescovo non è invece stato modificato il percorso della processione della patrona della città, Maria Santissima delle Vittorie. Sollevato, dopo la notizia del termine della protesta il sindaco Carmelo Nigrelli. “Sono contento che la protesta sia cessata. Spero – dice Nigrelli – che Camerino capisca che i gesti plateali noi aiutano a risolvere i suoi problemi. Posso essere d’accordo con lui che bisogna combattere le forme di precariato, ma bisogna essere realisti e cogliere le opportunità. A Camerino – precisa il sindaco - non abbiamo promesso nulla di più di quanto gli avevamo detto prima dell’inizio della sua protesta quando lo avevamo invitato a recarsi ai servizi sociali per partecipare alle attività lavorative previste dal piano di zona. Lui è autista e potrebbe essere inserito nelle attività che partono a settembre. E’ lo stesso percorso che possono seguire tutte le persone disoccupare che vogliono lavorare. Camerino – conclude Nigrelli – con la protesta non ha ottenuto nulla di più. Avrebbe avuto gli stessi diritti anche senza il suo gesto”.

Agostino Sella

Finite le vacanze. Si riparte...

"Arridateci il Palio!" de "il lumbard"

Arridateci il Palio.

Quello che è stato “il palio del 2008” è sotto gli occhi di tutti:

1) organizzazione scadente (nonostante gli organizzatori siano ormai in numero superiore ai figuranti stessi);

2) i figuranti dei plotoni fatti da dodicenni ( bel risultato dopo le tante decantate selezioni);

3) corteo notabili con soliti noti (evidentemente si presentano solo loro?);

4) i cortei dei quartieri ,in alcuni casi erano addirittura senza bandiere e quindi di difficile interpretazione ;

5) l’ingresso al campo S.Ippolito è stato caotico, si è addirittura rischiato l’incidente avendo dato il via ai cavalieri della Castellina, mentre dal lato opposto partiva il calesse per spianare il terreno;

Ma ci voleva tanto a capire che:

--tante modifiche avrebbero snaturato il palio (vedi il punteggio della giostra dove lo scudo così proposto dà vantaggi ai giostranti meno veloci che hanno più tempo per colpire il settore con punteggio più alto );

-- le selezioni organizzate dai quattro comitati insieme ha rotto il legame quartiere-giostranti ( vedi la mancata sfilata dei giostranti del quartiere Castellina che non si sono presentati alla partenza dalla chiesa di S Andrea, e le stesse lance le hanno dovute portare le ancelle);

--in alcuni casi è guerra tra giostranti,regolamento e comitato di quartiere ( vedi la contestazione del quartiere Monte);

--le figure a cavallo vengono scelte senza controllare il binomio cavallo-cavaliere (senza parlare poi del non considerare l’età adatta ai ruoli: si nota, infatti,la mancanza della figura del tipo signor Parasole che era diventata storica del palio stesso;

sarebbe il caso di valutare :

-- la formazione di un gruppo di lavoro ,associazione o altro ( lasciando però fuori chi negli ultimi si è appropriato di ruoli che non gli appartengono)

-- le modalità di svolgimento della giostra e i relativi regolamenti;

-- rivedere i i ruoli dei comitati di quartiere che dovrebbero occuparsi di imbandierare i quartieri

motivare la partecipazione ai plotoni ecc e non di avere ruoli decisivi nell’organizzazione, anche se ciò dà più visibilità

Il lumbard

Storia e ‘mbràculi d’ Ciazza. di Tanino Platania

Alla cortese attenzione di Agostino Sella.

L’alternarsi di giorni di politica a giorni di rievocazioni storiche, di ritrovamenti e di ricerche per sollevare le sorti della nostra città, mi ha suggerito questa poesia in lingua gallo-italica .

Storia e ‘mbràculi d’ Ciazza (Storia e miracoli di Piazza Armerina). La invio senza traduzione perché fortemente contrario. Confido nella sonorità della poesia e in quelli che “masticano” un po’ questa antica parlata …e poi credo che se non dovesse essere compresa non cambierà molto il risultato, così, come, anche per quelli che l’avranno compresa… Una poesia, tanto per cantare…

…Chiaramente quell”Attia” non è rivolto a te, ma all’ipotetica Musa ispiratrice …insomma, della serie…Cantami o Diva …e così via.

Sicuro che saprai farne buon uso

Tanino Platania

Storia e ‘mbràculi d’ Ciazza

Attia!

Döna a da mì a vösg dû poèta

e örb’m l’arma segrèta

p’ cantè dami, cavalèri

e p‘nzina pupi neri,

d’ quànn Ogghièrm u Màu

cu a rasgiöngh’, nî mës sötta sàu.

L’auccìs n’ fes spustè cu a forza d’ l’armi

döi anni ciù avanti e abéstra d’ döi saumi

e cuscì avöma a part dû 1163

ch’ d’ s’cùr avèa ess d’ venerdì

p’rchì par scritt nû testamént

ch’ ntî vini, avöma u trad’mént.

…Öra iè dì: malanni e dragunèri

s’ ponu dd’vè senza viè ‘nterra cantunèri

basta ess ciù s’nzèri

a cum’nzè dî sinn’chi a f’nì nt’ l’urt’mi uscèri.

…U cönt dî dami e d’ Ruggèru

è scritt nî ddibri e a storia a da ess vèru.

L’avöma ddezz e s’a da passè a vösg ed ê frustèri

ch’ Ciazza è figghia dî nobi guerrèri.

Cö ch m’ ddascia na vicetta frasturnà

è còm fu fertunà

u canòn’ch Candilia a purtè ancöra ‘ngloria

u st’nnàrd Madonna dâ V’ttorìa.

…Fòrs cöst è u prim ‘mbràcu dâ nostra storia.

U secönn è còm nan murì d’ fam a pòv’ra gènt

ch campava d’ stenti e d’ nènt.

Scalza, a viè sudöri còm a ‘n mù

e sèmpr cu i pezzi ntò cù.

Féngh’, spii e pagghia brönna

e u z’rè d’ na giuménta u frumént suma.

Zira, ‘mpuru, a rota dî mul’nèri

cu i sacchetti cini d’ d’nèri:

l’eterna storia dî patröi cunténti

e dî p’staöri sèmpr scunténti.

R’met’chi tra vigni scauzàdi

e guasteddi d’allöra sfurnàdi,

p’ sfamè patri, matri, nanni

e maniàdi d’ carösgi ‘nsùb’t ranni,

‘nsömma gènt senza scoli e d’ gnurànza

ma cu tanta d’ criànza.

Processiöi ‘mp’rp’t’cchiàdi,

na taliàda e fuitìni cunzàdi

Semenàri cini di parrì,

ancöra ràsti di B’n’d’ttì.

Centu crèsgi e v’scuvàdi

p’ matrimoni d’amör e cum’dàdi.

M’naöri gialli e nèri

patröi dî p’rtùsgi e z’m’tèri.

Öra p’ sgav’tè d’löri e p’n’tenzi

ggh’sù i giörni di spartenzi:

figghi dduntani

e patri e matri, zzà söli, annadi sani,

accuscì i giörni d’ventanu s’màni.

…Ma Attia !

Öra nan canti cosi növi!

Cösti ‘mp’dugghi sù d’aöi,

tant ch ‘mpuru iè î söi!

Scì !...

Iè nan pozz fer turnè dami e cavalèri

e fer sp’rì p’nzeri néri,

iè t’ pozz fè scrìv a poesia…

…pî ‘mbraculi ggh’è sèmpr Maria!

Tanino Platania

Ago 2008

L'omelia del Vescovo per il pontificale di Maria SS delle Vittorie

Carissimi confratelli, distinte autorità civili e militari, Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Rappresentanti del Magistrato dei quartieri, cavalieri dei quartieri Casalotto, Canali, Castellina e Monte ,sorelle e fratelli amati dal Signore,

la festa di Maria SS. delle Vittorie , patrona della città e della Diocesi di Piazza Armerina, costituisce uno dei momenti più espressivi della identità storica, culturale e religiosa di questa città .

Oggi non è facile gestire una città per una serie di difficoltà di natura culturale, sociale, economica che sembrano indurre ad un senso di sgomento chi è stato chiamato a prestare il proprio servizio alla comunità dei cittadini

La città è un patrimonio importante per ogni uomo e ogni donna perché serve a dare loro una identità civile e culturale. Nella città il cittadino è chiamato ad educarsi alla fedeltà alla tradizione, alla legalità, alla responsabilità, all'accoglienza, alla partecipazione, alla solidarietà, al bene comune, in una parola ad una cittadinanza attiva e responsabile.

I cristiani nella città , hanno il compito di creare un tessuto comune di valori per la costruzione di una città a servizio di ogni uomini e soprattutto dei più deboli a partire dai quali si misura la civiltà di una città.

I cristiani in collaborazione con tutti gli altri uomini di buona volontà sono chiamati a testimoniare che una vita rispettosa delle leggi ed estranea alle furberie , ai ricatti e alle prepotenze non è un atteggiamento proprio degli imbelli, ma delle persone libere e forti, oneste e sensibili al bene comune.

Non basta produrre maggior benessere economico a vantaggio di tutti è necessario che ognuno trovi un senso positivo alla propria vita.

La cartina al tornasole di una vera civiltà è la modalità con cui un popolo vive, in se stessi e nella loro stretta interconnessione, gli affetti, il lavoro ed il riposo, che sono le manifestazioni essenziali dell’universale esperienza umana.

La Chiesa desidera offrire a tutti – credenti e non credenti – il suo contributo alla concordia e alla pace, accompagnando i suoi figli, rigenerati dalla grazia sacramentale, in famiglia, sul lavoro e nel riposo per dare un significato pieno alla propria esistenza, che ultimamente può scaturire dalla certezza della nostra vittoria sul male e sulla morte.

Non si vive senza una ricerca anche se confusa e una speranza in questa vittoria, certamente più importante delle tante vittorie effimere , rese amare dalla certezza di una inesorabile definitiva sconfitta.

Per questo non c’è male più grande che concepire la vita come una partita truccata, un teatro dell’assurdo , in cui nulla ha senso.

La festa della nostra patrona Maria SS. delle Vittorie , che coincide con la solennità dell'Assunzione , ci dice invece che la nostra vita ha un senso ed è degna di essere vissuta perché questa vittoria più importante di tutte sulla morte si è già verificata in Gesù Cristo Risorto ed in Maria SS.

Maria assunta in corpo e anima in cielo ci dice che anche per il corpo c’è posto in Dio. Il cielo non è più per noi una sfera molto lontana e sconosciuta , ma è aperto, ha un cuore perché nel cielo abbiamo una madre.

Questa donna é il segno più luminoso della vittoria di Dio sul male e sulla morte, é la prima creatura del mondo nuovo inaugurato da Cristo risorto, Signore della vita. Questa vittoria è frutto di una lotta.

Sant’Agostino nella sua opera "La Città di Dio", dice che tutta la storia umana è una lotta tra due amori: l’amore di Dio fino al dono di se stesso, e l’amore di sé fino al disprezzo di Dio e all’odio degli altri.

Questa interpretazione della storia come lotta tra due amori, tra l’amore e l’egoismo, si basa sulla lettura dall’Apocalisse, che abbiamo ascoltato .

Questi due amori appaiono in due grandi figure.

La prima figura è il dragone rosso simbolo dell’egoismo assoluto e di un potere dittatoriale senza amore che si manifesta attraverso la sopraffazione , il terrore e la violenza.

La seconda figura è la “donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi, circondata da dodici stelle”. Questa donna è simbolo della Madonna, vestita di sole totalmente, circondata e penetrata dalla luce di Dio. Circondata dalle dodici stelle, da tutto il Popolo di Dio, da tutta la comunione dei santi, che ha ai suoi piedi la luna, immagine della morte e della mortalità.

Maria SS. è totalmente vestita di vita, è posta nella gloria, avendo superato la morte, è segno della vittoria dell’amore, che è benigno, paziente, rispettoso , umile ,disinteressato, gratuito.

Questa donna che soffre, che deve fuggire, che partorisce con un grido di dolore, è anche la Chiesa pellegrina di tutti i tempi che vive nel deserto del mondo perseguitata dal dragone. In tutte le generazioni di nuovo essa deve partorire Cristo con grande dolore , ma nutrita del pane di vita essa soffrendo vince contro tutte le ideologie fondate sull’odio e sull’egoismo.

Oggi noi facciamo festa perché celebriamo il destino glorioso di una donna che , in una vita umile e nascosta, ha realizzato pienamente sé stessa ed è capace di venirci in aiuto. Francesco Petrarca esclama, nell'ultima canzone del suo Canzoniere (CCCLXVI):

"Vergine santa, d'ogni gratia piena, / che per vera et altissima humiltate /salisti al ciel onde miei preghi ascolti".

Nel Vangelo abbiamo sentito il cantico di Maria che comincia con la parola “Magnificat”: la mia anima “magnifica” il Signore, cioè “proclama grande” il Signore. Maria desidera che Dio sia grande nel mondo, sia grande nella sua vita, sia presente tra tutti noi. Non ha paura che Dio possa essere un “concorrente” nella nostra vita, che possa toglierci qualcosa della nostra libertà, del nostro spazio vitale con la sua grandezza. Ella sa che, se Dio è grande, anche noi siamo grandi. La nostra vita non viene oppressa, ma viene elevata e allargata: proprio allora diventa grande nello splendore di Dio. Solo se Dio è grande, anche l’uomo è grande. Soltanto attraverso l'incontro con il Dio vivente , sorgente di quella speranza che ci cambia di dentro e che non delude (Rm 5,5), è possibile ritrovare una forte e sicura fiducia nella vita e dare consistenza e vigore ai nostri progetti di bene.

Maria profetizza “tutte le generazioni mi chiameranno beata” .

In comunione profonda con tutte le generazioni cristiane del passato e con quelle che verranno, noi oggi - attuando il suo annuncio profetico - proclamiamo beata Maria e facciamo nostro il suo cantico di lode.

Il canto di Maria, pone in bocca della Vergine espressioni forti e rivoluzionarie. Vi si parla dell'intervento di Dio nella storia.

La Madonna ci dice che l'avvenire non sarà dei prepotenti, ma di coloro che vorranno attuare il regno di Dio che è regno di santità e di grazia, di giustizia, di pace e di amore.

Per noi cristiani spesso sfiduciati e scoraggiati per l'apparente prevalere del male Cristo risorto ed asceso al cielo e la Madonna assunta sono fonte di speranza e di impegno per costruire una società più fraterna, più giusta, più riconciliata.

La speranza cristiana , che ha in Maria come dice Dante “una fontana vivace”, non è solo un pio desiderio: è una realtà già presente che plasma la nostra esistenza quotidiana, riportando le attese degli uomini e delle donne a contatto con l’origine stessa della vita e della giustizia, dell’amore e della pace.

Per questo noi pur guardando il cielo non possiamo dimenticare la terra.

E in questa festa non possiamo dimenticare i problemi della nostra città e diocesi: la diminuita fiducia nel futuro accompagnata dalla crescita del senso di insicurezza per le condizioni di povertà di tante famiglie e per il disordine sociale, la disoccupazione e la mancanza di una cultura del lavoro e della cooperazione, l’emigrazione forzata di tanti giovani, la morte di tanti immigrati che trovano nel Mediterraneo la loro tomba, gli atti di illegalità e di violenza da parte di pochi che danneggiano tutta la comunità, la presenza dei tristi fenomeni dalla mafia, dell’usura e del pizzo, lo sfruttamento dei lavoratori, le varie forme di abuso sui minori e il turpe fenomeno della pedofilia, l’emergenza educativa che coinvolge le famiglie, le scuole e le parrocchie, la diffusione di alcol e droghe che interessano anche gli adolescenti, l’abuso del denaro pubblico e i carrozzoni clientelari che gestiscono alcuni servizi pubblici facendo lievitare i costi per i cittadini che vi trovano un troppo comodo alibi per non pagare le giuste tasse, le divisioni e le contrapposizioni sterili che non guardano al bene comune, le lungaggini burocratiche che ostacolano un ordinato sviluppo, i gesti demagogici di chi strumentalizza i bisogni della gente per i propri interessi meschini, la situazione di crisi della casa di riposo “San Giuseppe” già da me denunziata lo scorso anno e i cui dipendenti non hanno ricevuto lo stipendio da molti mesi..

Noi cristiani , non ostante questi fenomeni negativi , siamo chiamati ad essere testimoni della speranza guardando a Maria SS. che per noi, popolo di Dio pellegrinante verso la patria eterna, è “segno di sicura speranza e di consolazione”. A noi cristiani è chiesto attraverso la nostra testimonianza di essere portatori di speranza ad un mondo disperato ed annoiato, ad essere costruttori di pace e di riconciliazione in un mondo dove continuano ad essere presenti guerre e assurdi atti di terrorismo e di violenza, e collaboratori della civiltà dell'amore ad un mondo egoista e tornacontista, mostrando con i fatti la bellezza e la bontà che l'incontro con Cristo e l'imitazione della fede di Maria possono realizzare oggi nella nostra vita terrena.

Affidiamo alla Madonna, che veneriamo sotto il titolo di Maria Ss. delle Vittorie la nostra città i suoi abitanti , perché viva nella concordia e nella pace, preghiamo per coloro che sono chiamati a vario titolo al servizio di questa città , dei comuni della nostra diocesi perché orientino ogni loro sforzo nella ricerca del bene comune.

Affidiamo alla Madonna la Regina della Pace le sorti della nostra patria, del mondo intero perché ci aiuti per la vittoria di una pace fondata sulla giustizia , sul dialogo e sulla cooperazione internazionale nella quale siano rispettati la dignità e i diritti di ciascuno .

L`intercessione di Maria SS. delle Vittorie corrobori la nostra fede illanguidita che ci rende certi della vittoria del Bene, sostenga la nostra debole speranza sulla via che porta alla gloria del cielo , ci rafforzi nel nostro impegno quotidiano animato dall’amore verso Dio e il prossimo .

Il fannullone si nutre di caffé e cappuccini. di Mauro Mirci


Letto il post di Giulio Mozzi sul suo blog, in merito agli otto licenziati dalla FF.S., ho letto anche l’intervento di Giovanardi su Libero. Poi ho fatto un veloce giro proprio sul sito di Libero.
Ecco che ne è venuto fuori.
Giovanardi, in buona sostanza, scrive: “Non mi piace l’Italia dei fannulloni, ma ancor meno un’Italia da caserma, dove si può trovare sempre qualche zelante sottufficiale che ti sibilia il famigerato ’stai proccupato’, che da sempre ha ottenuto effetti contrari a quelli sperati.”
E perché lo scrive? Perchè, a quanto pare, la sanzione del licenziamento per giusta causa è stata comminata senza giusta causa, visto che i sanzionati avevano terminato il turno di lavoro e nessuna retribuzione avrebbero ricevuto per la loro permanenza falsamente attestata sul posto di lavoro.
(per chi volesse conoscere meglio i fatti, il link è questo. Sarò grato a chi mi segnalerà il link alla lettera di Giovanardi).
Ma cosa spinge il ministro Giovanardi a spezzare una lancia a favore dei fannulloni?
Forse la spiegazione sta in queste parole scritte da lui.
Trenitalia ha ai suoi vertici due uomini notoriamente schierati a sinistra“.
Quindi, riepilogando:
1) Il governo (di destra) sta con i lavoratori, anche se forse ingiustamente accusati di essere fannulloni. Quindi non esiste un pregiudizio contro i pubblici dipendenti.
1bis) Ciò, a maggior ragione, giustifica la caccia al fannullone, poiché, come dimostrato prima, il governo sa ben distinguere il fannullone verace da quello taroccato.
1ter) Se la questione non fosse finita sui giornali, Giovanardi non si sarebbe mai posto il problema se gli otto di Trenitalia fossero fannulloni veraci oppure no.
2) Ai vertici di Trenitalia stanno “due uomini notoriamente schierati a sinistra”.
2bis) Anche gli uomini della sinistra ce l’hanno coi fannulloni: al punto che non riescono a distinguere tra fannulloni veri e fannulloni taroccati.
2ter) A differenza degli uomini di destra, quelli di sinistra licenziano al volo, senza porsi dubbi esistenziali.
2quater) Gli uomini di sinistra sono molto più intransigenti e radicali di quelli di destra. Stanno, in altre parole, più a destra degli uomini di destra. Che quindi si ricollocherebbero a sinistra.
2quinquies) Quindi, smettiamola di dire che la manovra “anti fannulloni” di Brunetta è fascista.

Incidentalmente, ecco come, sempre Libero (in un articolo che trovate qui), ricostruisce i fatti: “Un dipendente di Trenitalia andava al lavoro e timbrava sia per sé sia per altri sette colleghi che, nel frattempo, se ne stavano a casa, andavano a fare la spesa o a bersi il caffè al bar.
La versione nota a Giovanardi (che, mi pare, la trova pure attendibile) è questa.
“…due squadre di motoristi, otto uomini in tutto, cinque tra i 45 e i 52 anni e tre giovani apprendisti fra i 23 e i 28 anni, si fermano oltre il loro orario di lavoro che terminerebbe alle 16. Fanno due ore di straordinario per riparare due locomotori. Secondo la ricostruzione del sindacato finiscono il lavoro alle 18.02, come da relazione di servizio. Sette devono prendere il treno per tornare a casa: vanno a fare la doccia e per guadagnare tempo danno i cartellini all’ ottavo che abita in zona. Questi timbra per tutti alle 18.33.

Quindi niente caffé e cappuccini, a quanto pare.
Allora, chi ha riferito a Libero dei sollazzi di questi otto degenerati?
O esiste un pregiudizio in base al quale qualsiasi dipendente pubblico, in quanto tale, ambisce solo ad assentarsi dal lavoro per compiere nefandezze?
Secondo me esiste. Come credo attesti questa vicenda.

Ale, impiegata pubblica che s’è rotta un dito del piede. Certifica l’infortunio e rimane a casa. Ma scopre che, in virtu delle nuove norme introdotte dal Decreto Legge 112/2008, è obbligata a rimanere in casa dalle 8 alle 13, e dalle 14 alla 20. Praticamente, uso parole sue, agli “arresti domiciliari“.
Norma giusta, norma sbagliata? Se ne può discutere. Personalmente ritengo sia da rivedere.
Di diverso avviso sono i commentatori del blog di Libero, che alle lamentele di Ale, ribattono (stralcio qua e là, ma i commenti sono oltyre 90)
“Ridicola lamentela. Qualunque lavoratore autonomo avendo funzioni amministrative, con un dito del piede rotto, lavorerebbe. La nostra amica statale puo’ ringraziare pertanto di essere statale e potersene stare a casa!!! “
“Se uno può andare a spasso, può andare anche al lavoro. A casa mia lo si è sempre fatto, gamba o caviglia ingessata…..mio marito, mio figlio ed io. Capita nelle migliori famiglie.
Bene ha fatto Brunetta a mettervi in riga speriamo che continui su questa strada,la festa speriamo che sia finita.
Ti piacerebbe fare una passeggiata? Se sei in grado di farla, passeggia fino al tuo posto di lavoro!
E così, via, grossomodo sullo stesso tenore, in moltissimi dei 90 e più commenti.

Sulla protesta di Camerino

Gentile redazione

Mi chiamo Salvatore Valenti, abito ad Enna, ho 37 anni
desidero continuare ad informarvi sulla protesta messa in atto da due disoccupati nel comune di Piazza Armerina in provincia di Enna
siamo arrivati ormai al 5° giorno di protesta e la situazione sembra in drammatico stallo
i due disperati sono arroccati sui tetti di un edificio comunale in piazza Garibaldi a Piazza Armerina, e stanno affrontando un altro duro giorno sotto il cocente sole siciliano
rivendicano una collocazione lavorativa a tempo indeterminato nella pianta organica del comune ai sensi dell'articolo 16 della legge 56/1987 ( il sindaco Nigrelli sostiene ignorantemente che questa legge non è più in vigore e comunque non ha mai fatto menzione ufficiale della mancanza della legge in questione)
dopo ripetute missive spedite negli ultimi anni dai due disperati alle amministrazioni comunali, al prefetto, al presidente della repubblica, al vescovo e financo al papa, tutte rimaste inascoltate, hanno deciso di rivendicare i propri diritti e di fare sentire la propria voce occupando i tetti
vista la vergognosa inerzia delle istituzioni, hanno deciso di attuare uno sciopero della fame, questa decisione rischia di aggravare la situazione considerato che se alle condizione già estreme si dovesse aggiungere anche la debolezza per inedia è facile immaginare che un momento di malore, una perdita di equilibrio rischia di trasformarsi in tragedia, considerato che il tetto è inclinato e con vecchie tegole.
il disinteresse del neoeletto sindaco Carmelo Nigrelli (DS) e degli assessori è palese e pateticamente confermato ieri 16 agosto quando dopo le mie mail recapitate in tante redazioni regionali e nazionali dove denunciavo la semi-latitanza dell'ambulanza e di personale di sicurezza, miracolosamente iniziavano a stazionare in maniera continuativa nella piazza della protesta.
Evidentemente al primo cittadino interessa più l'opinione della stampa che le istanze della povera gente, ed è per questo motivo che spero anche la vostra redazione possa dare spazio a questa vicenda.
Ritengo di dovere sottolineare che nessun movimento politico, nè sindacale, nè religioso ha preso posizione nè favorevole nè contrario, dimostrando lo sfacelo, l'abbandono e l'arrendevolezza delle organizzazioni sociali e civili che spopola nel meridione.
Allego alcuni link di alcuni articoli pubblicati ieri nel web, fra cui sottolineo le notizie Ansa
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_new.html_736423227.html
http://www.altratrapani.it/index.php?option=com_content&task=view&id=861&Itemid=102
http://fai.informazione.it/p/3b742811-9137-44f6-9350-f3ed60e18e75/PIAZZA-ARMERINA-PROTESTA-PER-UN-LAVORO-DISOCCUPATO-GIUSEPPE-CAMERINO-SALE-SUL-TETTO-DEL-COMUNE?v
http://radiomosaici.blogspot.com/2008/08/ferragosto-sul-tetto-per-protesta.html
http://www.wikio.it/article/67977026
http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/sicilia/news/2008-08-16_116260370.html
http://temporeale.libero.it/libero/news/2008-08-16_116260370.html
http://www.fainotizia.it/2008/08/17/enna-occupato-tetto-del-comune
http://www.fainotizia.it/latest?terms=disoccupato
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronaca/sicilia/26454/disoccupati-occupano-cinque-giorni-tetto-municipio-piazza-armerine.htm
http://www.vivienna.it/notizie/notizia.php?id_news=24916&&&titolo=Piazza%20Armerina.%20Due%20disoccupati%20protestano%20da%203%20giorni%20sul%20tetto%20del%20Comune
Io ed altri compagni abbiamo deciso di solidarizzare con i protestanti nella piazza Garibaldi, e per questo è stata fatta comunicazione alle autorità competenti per una manifestazione per oggi 17 agosto dalle 17 alle 22, attendiamo la conferma dalle forze di sicurezza, cosa che potrebbe non avvenire per il giorno e l'ora prefissata, in tal caso ci atterremo alle indicazioni che dovrebbero pervenirci.
Avrò cura di informarvi tempestivamente sulla data della manifestazione quando ci verrà accordata.
Se voleste intervistare i compagni sul tetto questo è il numero di telefono: 333 8997070

Ringrazio per la vostra preziosa attenzione.


Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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