martedì 14 ottobre 2008

Consiglio comunale sull'ospedale. Solo 5 cittadini ascoltano il dibattito. Città assente e ospedale morente.

Mi trovo in consiglio comunale. Si discute dell'ospedale. Manca la luce. Cattivo segno del destino. I consiglieri sono 17. Clima malinconico. Ci sono i sindaci di Piazza, Valguarnera, Aidone ed i rappresentanti di Leonforte. Dell'asl tutti assenti. Iudica manda una lettera per spiegare la sua assenza. Esclusi Aldo Murella, Nino Di Catania, le forze dell'ordine, 4 o 5 medici, ed i parenti di Centonze (mamma e zia) i cittadini presenti sono solo 5.
 Segno, che forse alla città nulla interessa della chiusura dell'ospedale.
Parla Di Carlo, l'assessore alla sanità. Poi tutti i sindaci.

Oggi tutti in consiglio contro la chiusura del Chiello.

Francamente, dopo l'approvazione del Piano regionale da parte del governo nazionale, sarà molto difficile salvare il Chiello. Credo abbiamo poche chance. Dipende da tutti noi. Lottare fino alla fine.
La sorte del Chiello sarà quella di molti ospedali siciliani.
E' questo il risultato di decine di anni di sprechi della sanità siciliana tutta.
Una sanità contenitore di sottogoverni politici e luogo preferito del famigerato voto di scambio siciliano.

Adesso, in sintesi la situazione è questa.
Il piano di rientro deve essere sottoposto all'approvazione dell'assemblea regionale siciliana.
Le ipotesi sono due.
O lo approvano o lo bocciano.
Se lo bocciano arriverà un commisario nazionale che lo approverà così com'è.
Se, invece, i deputati lo approveranno, difficilmente potranno apprortare modifiche, considerato che non abbiamo nessun deputato a Sala d'Ercole, dove da buoni piazzesi abbiamo mandato solo ennesi (Termine, Galvagno, Colianni e Leanza)

Quindi, o in una ipotesi o nell'altra, picche!
Ma comunque, occorre continuare a lottare. 
Anche se mi pare che la lotta di molti sia senza tanto impegno. 
Mi sembrano, al di là delle dichiarazioni, un poco scialbi, "murtizzi", lenti...
Speriamo bene.

Nigrelli. "I corsi di scienza infermieristica non chiuderanno. Anzi verranno potenziati"


Piazza Armerina. Scongiurata definitivamente la chiusura del corso di scienze infermieristiche nella città dei mosaici. Ieri mattina, una riunione tra Asl, studenti e amministrazione comunale, ha definito percorsi comuni. La riunione, voluta dagli studenti, è servita soprattutto a chiarire lo stato delle cose. Intanto, il primo anno del corso di scienze infermieristiche sarà gestito dalla Kore, mentre non si sa ancora definitivamente se il secondo ed i terzo anno saranno gestiti dall’università di Messina o da quella ennese. In ogni caso comunque, le due università collaboreranno per fornire un prodotto formativo all’altezza della situazione. Intanto, il sindaco della città Carmelo Nigrelli, tranquillizza gli studenti. “Rispetto a qualche settimana addietro – dice Nigrelli – la situazione è molto migliorata. Addirittura qualcuno diceva che il corso doveva chiudere invece adesso abbiamo la possibilità di aumentare il numero degli allievi del primo anno da 40 a 55. La scorsa  settimana insieme a direttore della scuola di Messina ed a due primari abbiamo verificato il numero di alunni che i locali piazzesi possono ospitare ed abbiamo convenuto che da questo punto di vista non ci sono problemi. Inoltre – continua il sindaco piazzese – voglio dare a tutti una bella notizia. Entro la fine dell’anno dovremmo avere i primi laureati. I neo laureati dovrebbero prima sostenere l’esame finale a Messina e qualche giorno dopo essere proclamati a Piazza”. Infine il sindaco si rivolge agli studenti. “I ragazzi devono stare tranquilli – dice ancora il primo cittadino – l’amministrazione comunale si farà portavoce presso tutti i tavoli tecnici che si svolgeranno da adesso in avanti di tutte le istanze degli studenti. Abbiamo scongiurato la chiusura dei corsi sovvertendo i pronostici e potenziandoli. Il corso di scienze infermieristiche – conclude Nigrelli – sta diventando un realtà importante per la nostra città”. Intanto i temi della sanità sono sempre in primo piano. Oggi è previsto un consiglio comunale con all’ordine del giorno il delicato tema della chiusura del Chiello. Dopo l’approvazione del piano di rientro da parte del governo nazionale pare si fa sempre più difficile evitare la chiusura dell’ospedale piazzese. Proprio per questo il presidente del consiglio Centonze ha chiamato tutti a raccolta per organizzare una adeguata controproposta.

Agostino Sella

 

La famiglia Luciccero. Da non perdere...

UIL Enna. Sanità: All’unanimità voto contrario al piano di rientro

Enna. Il Consiglio Provinciale della UIL FPL si è riunito presso i locali dell’Azienda Ospedaliera Umberto I di Enna, alla presenza del Segretario Generale della Camera Sindacale di Enna Vincenzo Mudaro, del Segretario Regionale della UIL MEDICI Sicilia Fortunato Parisi e del Segretario Regionale Organizzativo UIL Sicilia Salvatore La Terra, giusta convocazione del Segretario Generale Giuseppe Adamo ed avente all’ordine del giorno il “piano di rientro sanitario”. 
Il quadro dirigente, nel prendere atto del contenuto del piano di rientro, ha deciso di elaborare un documento politico da indirizzare alle segreterie regionali della UIL SICILIA e della UIL FPL, affinché le stesse si facciano carico in sede regionale del malessere e dello sconcerto che il piano di rientro ha provocato all’interno della Categoria e della Camera Sindacale nonché di tutto il personale che rappresentiamo. L’attuale piano di rientro penalizza e mortifica il territorio provinciale ennese, un taglio di posti letto non rispettoso della logica regionale messa in atto, con una perdita complessiva del 50%, con una rimodulazione che riassegna posti letto ben al di sotto della media regionale; piano di rientro che è stato esitato senza una programmazione sanitaria ma adottando solo ed esclusivamente un metodo ragionieristico non mettendo in risalto le varie esigenze territoriali. La perdita di circa 350 posti letto crea grossi problemi alla nostra cittadinanza che si troverebbe costretta sempre più ad emigrare verso altri territori, verso le cosiddette aree metropolitane, tale perdita comporta la chiusura di due se non tre nosocomi, con grossissime ripercussioni sul dato occupazionale, fatto estremamente grave per un territorio che, trova nella Sanità, sostentamento per tante famiglie (sono all’incirca 2500 gli addetti se si tiene conto anche dell’indotto).
Perché nel conteggio dei posti letto di questa provincia vengono inseriti i posti dell’IRCCS di Troina mentre per altri territori questo non avviene? Vedi San Raffaele di Cefalù per fare un esempio.
Questo piano di rientro fortifica sempre più tre aree: Palermo, Catania e Messina. Forse c’è un accordo della deputazione regionale di queste tre province qualsiasi sia il colore politico? Crediamo proprio di si perché i numeri sono dalla loro parte, assommando tutti i deputati che esprimono le tre province tutte le altre vanno in minoranza.
Come mai per fare rientrare la spesa sanitaria si tiene solo ed esclusivamente della contrazione dei posti letto? Perché non parlare della spesa farmaceutica, delle consulenze, delle esternalizzazioni dei servizi, dei primariati, delle strutture accreditate? Forse perché li si toccano i poteri forti? A tal proposito si indica la visione del film-dossier messo in onda da rai tre venerdì sera 3 ottobre. Ci siamo vergognati nel vedere le immagini come siciliani prima e cittadini dopo. Le nostre istituzioni a fianco di delinquenti e mafiosi, dipendenti delle forze dell’ordine corrotti perché il sistema sanità era ed è per alcuni fonte di guadagno facile; le cifre delle prestazioni, per come si evince dal film-dossier (con registrazioni integrali messe in onda), le indicavano gli stessi responsabili delle strutture accreditate ed i politici le votavano. Complimenti. E’ semplicemente vergognoso!!!!! 
Poi però assistiamo a falsi moralismi, ad un Assessore che non lascia spazi ad un’intesa condivisa con i rappresentanti dei lavoratori (speranzosi che anche questi non siano dentro il sistema). E’ un piano di rientro che non ha una cabina di regia qualificata, bocciamo anche i 53 emeriti (si fa per dire) che hanno contribuito alla stesura di questa porcata (fra i 53 c’è anche il Dott. Iudica ed altri direttori generali individuati dalla Corte dei Conti per le manchevolezze registrate nelle loro aziende). 
Non registriamo nel piano di rientro un serio ragionamento sul Servizio di Emergenza Sanitaria, fatidico 118; non vengono toccati i grandi “simulacri” della sanità privata, perché li c’è qualcuno che garantisce profitti a dismisura. 
Dov’è il ragionamento sui Presidi Territoriali Ambulatoriali e di Emergenza? Come si fa a chiudere senza garantire quanto meno il minimo? Nulla di tutto questo si intravvede. 
Con l’occasione vogliamo esprimere un gentil pensiero sulla nostra classe politica. 
Registriamo e denunciamo da anni l’assenza della politica, dai sindaci alla deputazione regionale e nazionale, registriamo e denunciamo da anni una cattiva gestione della Sanità a livello territoriale con grossissime responsabilità del Direttore Generale dell’AUSL Nº4, un Direttore Generale che ha assolto in maniera egregia ai “compiti che gli sono stati assegnati”, ossia creare tutte quelle condizioni affinché la nostra popolazione emigrasse verso altri lidi e scomparisse del tutto, perché con la smobilitazione del “sistema sanitario” di fatto si fa scomparire questo territorio (dopo Telecom, Enel, agenzia centrale del Banco di Sicilia, Prefettura prossima alla chiusura, Banca d’Italia cosa resta?); da anni ribadiamo la necessità di uno studio epidemiologico, sulla sclerosi multipla, sull’alzheimer, sul tumore ai polmoni, patologie che hanno una fortissima incidenza sul nostro territorio. Mai nessuna risposta adeguata!! Soltanto prese per i fondelli ed il deridere un territorio con la chiusura di laboratori analisi, di unità operative di radiologia, insomma solo danni e nessun risparmio. Si nessun risparmio perché l’AUSL Nº4 è stata segnalata anche dalla Corte dei Conti per avere chiuso gli ultimi bilanci in negativo.
Il Consiglio Provinciale all’unanimità vota contrario all’attuale Piano di Rientro ed impegna le segreterie regionali di farsi carico nelle sede opportune delle negatività espresse.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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