martedì 14 ottobre 2008
Consiglio comunale sull'ospedale. Solo 5 cittadini ascoltano il dibattito. Città assente e ospedale morente.
Oggi tutti in consiglio contro la chiusura del Chiello.
Nigrelli. "I corsi di scienza infermieristica non chiuderanno. Anzi verranno potenziati"
Piazza Armerina. Scongiurata definitivamente la chiusura del corso di scienze infermieristiche nella città dei mosaici. Ieri mattina, una riunione tra Asl, studenti e amministrazione comunale, ha definito percorsi comuni. La riunione, voluta dagli studenti, è servita soprattutto a chiarire lo stato delle cose. Intanto, il primo anno del corso di scienze infermieristiche sarà gestito dalla Kore, mentre non si sa ancora definitivamente se il secondo ed i terzo anno saranno gestiti dall’università di Messina o da quella ennese. In ogni caso comunque, le due università collaboreranno per fornire un prodotto formativo all’altezza della situazione. Intanto, il sindaco della città
UIL Enna. Sanità: All’unanimità voto contrario al piano di rientro
Enna. Il Consiglio Provinciale della UIL FPL si è riunito presso i locali dell’Azienda Ospedaliera Umberto I di Enna, alla presenza del Segretario Generale della Camera Sindacale di Enna Vincenzo Mudaro, del Segretario Regionale della UIL MEDICI Sicilia Fortunato Parisi e del Segretario Regionale Organizzativo UIL Sicilia Salvatore La Terra, giusta convocazione del Segretario Generale Giuseppe Adamo ed avente all’ordine del giorno il “piano di rientro sanitario”. Il quadro dirigente, nel prendere atto del contenuto del piano di rientro, ha deciso di elaborare un documento politico da indirizzare alle segreterie regionali della UIL SICILIA e della UIL FPL, affinché le stesse si facciano carico in sede regionale del malessere e dello sconcerto che il piano di rientro ha provocato all’interno della Categoria e della Camera Sindacale nonché di tutto il personale che rappresentiamo. L’attuale piano di rientro penalizza e mortifica il territorio provinciale ennese, un taglio di posti letto non rispettoso della logica regionale messa in atto, con una perdita complessiva del 50%, con una rimodulazione che riassegna posti letto ben al di sotto della media regionale; piano di rientro che è stato esitato senza una programmazione sanitaria ma adottando solo ed esclusivamente un metodo ragionieristico non mettendo in risalto le varie esigenze territoriali. La perdita di circa 350 posti letto crea grossi problemi alla nostra cittadinanza che si troverebbe costretta sempre più ad emigrare verso altri territori, verso le cosiddette aree metropolitane, tale perdita comporta la chiusura di due se non tre nosocomi, con grossissime ripercussioni sul dato occupazionale, fatto estremamente grave per un territorio che, trova nella Sanità, sostentamento per tante famiglie (sono all’incirca 2500 gli addetti se si tiene conto anche dell’indotto). Perché nel conteggio dei posti letto di questa provincia vengono inseriti i posti dell’IRCCS di Troina mentre per altri territori questo non avviene? Vedi San Raffaele di Cefalù per fare un esempio. Questo piano di rientro fortifica sempre più tre aree: Palermo, Catania e Messina. Forse c’è un accordo della deputazione regionale di queste tre province qualsiasi sia il colore politico? Crediamo proprio di si perché i numeri sono dalla loro parte, assommando tutti i deputati che esprimono le tre province tutte le altre vanno in minoranza. Come mai per fare rientrare la spesa sanitaria si tiene solo ed esclusivamente della contrazione dei posti letto? Perché non parlare della spesa farmaceutica, delle consulenze, delle esternalizzazioni dei servizi, dei primariati, delle strutture accreditate? Forse perché li si toccano i poteri forti? A tal proposito si indica la visione del film-dossier messo in onda da rai tre venerdì sera 3 ottobre. Ci siamo vergognati nel vedere le immagini come siciliani prima e cittadini dopo. Le nostre istituzioni a fianco di delinquenti e mafiosi, dipendenti delle forze dell’ordine corrotti perché il sistema sanità era ed è per alcuni fonte di guadagno facile; le cifre delle prestazioni, per come si evince dal film-dossier (con registrazioni integrali messe in onda), le indicavano gli stessi responsabili delle strutture accreditate ed i politici le votavano. Complimenti. E’ semplicemente vergognoso!!!!! Poi però assistiamo a falsi moralismi, ad un Assessore che non lascia spazi ad un’intesa condivisa con i rappresentanti dei lavoratori (speranzosi che anche questi non siano dentro il sistema). E’ un piano di rientro che non ha una cabina di regia qualificata, bocciamo anche i 53 emeriti (si fa per dire) che hanno contribuito alla stesura di questa porcata (fra i 53 c’è anche il Dott. Iudica ed altri direttori generali individuati dalla Corte dei Conti per le manchevolezze registrate nelle loro aziende). Non registriamo nel piano di rientro un serio ragionamento sul Servizio di Emergenza Sanitaria, fatidico 118; non vengono toccati i grandi “simulacri” della sanità privata, perché li c’è qualcuno che garantisce profitti a dismisura. Dov’è il ragionamento sui Presidi Territoriali Ambulatoriali e di Emergenza? Come si fa a chiudere senza garantire quanto meno il minimo? Nulla di tutto questo si intravvede. Con l’occasione vogliamo esprimere un gentil pensiero sulla nostra classe politica. Registriamo e denunciamo da anni l’assenza della politica, dai sindaci alla deputazione regionale e nazionale, registriamo e denunciamo da anni una cattiva gestione della Sanità a livello territoriale con grossissime responsabilità del Direttore Generale dell’AUSL Nº4, un Direttore Generale che ha assolto in maniera egregia ai “compiti che gli sono stati assegnati”, ossia creare tutte quelle condizioni affinché la nostra popolazione emigrasse verso altri lidi e scomparisse del tutto, perché con la smobilitazione del “sistema sanitario” di fatto si fa scomparire questo territorio (dopo Telecom, Enel, agenzia centrale del Banco di Sicilia, Prefettura prossima alla chiusura, Banca d’Italia cosa resta?); da anni ribadiamo la necessità di uno studio epidemiologico, sulla sclerosi multipla, sull’alzheimer, sul tumore ai polmoni, patologie che hanno una fortissima incidenza sul nostro territorio. Mai nessuna risposta adeguata!! Soltanto prese per i fondelli ed il deridere un territorio con la chiusura di laboratori analisi, di unità operative di radiologia, insomma solo danni e nessun risparmio. Si nessun risparmio perché l’AUSL Nº4 è stata segnalata anche dalla Corte dei Conti per avere chiuso gli ultimi bilanci in negativo. Il Consiglio Provinciale all’unanimità vota contrario all’attuale Piano di Rientro ed impegna le segreterie regionali di farsi carico nelle sede opportune delle negatività espresse. |
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