Affermazioni del tipo «ritengo la sua esperienza politica priva di ogni incisività, tanto che se lei non si fosse mai seduto su quelle poltrone che ha menzionato nessuno, e sottolineo nessuno, si sarebbe accorto della sua assenza» suonano come insulti gratuiti ed ingenerosi e sottolineano un accanimento personale contro chi in questi anni ha sempre e realmente apportato un contributo costante alla crescita ed allo sviluppo della nostra Città. Non voglio certo prendere io le difese di Rosario Paternicò che è indubbiamente molto bravo ed ha ottimi argomenti per difendersi da solo, ma non posso tollerare l’alterazione della verità, la mistificazione dei fatti e la faziosità del ragionamento portato avanti dalla giovane Di Giorgio. Ella, in uno dei passaggi più alti della sua enunciazione teo-politica, chiede al consigliere Paternicò «non crede che in realtà a fare scattare il suo seggio abbiano contribuito anche altri elettori che avevano suffragato la stessa lista, votando per altri candidati o addirittura solo per il partito UDEUR? In altri termini, anche ammesso che tutti i cittadini che l’hanno votata siano d’accordo con lei, come si pone in relazione agli altri elettori dell’UDEUR i quali, facendo ancora parte della coalizione di centrosinistra, avrebbero voluto la sfiducia al Sindaco Prestifilippo?». Questo è il trionfo dell’ipocrisia, della cecità politica, della faziosità che si spinge oltre ad ogni logica razionale. Il membro dell’Associazione Notarbartolo dà di fioretto al consigliere Paternicò accusandolo di aver tradito le ideologie e le aspettative del suo elettorato di centro sinistra, che non avevano voluto Prestifilippo sindaco e, ragionevolmente, non lo vorrebbero nemmeno adesso. Ma la nostra dimentica però di crocifiggere allo stesso modo il suo amico, e forse membro della stessa Associazione, Giuseppe Falcone che, tradendo palesemente il voto dei suoi elettori, le indicazioni del suo partito, le elementari logiche della politica, è diventato consigliere comunale grazie alla rinuncia al seggio in prima battuta dell’eletto Fabrizio Tudisco e, non prendendo in alcuna considerazione il fatto che il suo elettorato è sicuramente alternativo alla sinistra, stringe strane, ripetute ed anomale alleanze con il centro sinistra fino a spingersi a firmare e votare la sfiducia al Sindaco appartenente al suo stesso partito ed alla coalizione grazie alla quale lui è stato eletto consigliere comunale. Gli elettori che gli hanno consentito di essere eletto non erano quelli che hanno voluto Maurizio Prestifilippo Sindaco di questa Città? Votare la sfiducia non è un atto di tradimento nei loro confronti? O le regole valgono solo per gli altri? Alla faccia della coerenza, signora Di Giorgio. Le sue affermazioni mi fanno ricordare quanto attuale siano ancor oggi i Vangeli. In un passo di essi infatti Gesù diceva:«Non guardare la pagliuzza nell’occhio del fratello, quando nel tuo c’è una trave»! Se mi permette di darle un consiglio, non sforzi la sua vista a cercare la pagliuzza nell’occhio del consigliere Paternicò, ma prenda coscienza della trave che impedisce lucidità visiva al suo occhio ed a quello del consigliere Falcone. Per completare il mio intervento vorrei solo fare un accenno alle sue arti divinatorie, di cassandrica memoria: non disturbi gli uragani americani per pronosticare lo spazzamento della Giunta Prestifilippo. Se lei non fosse offuscata da cotanto accanimento si accorgerebbe di quanto lavoro sta producendo la nostra Amministrazione e credo che lei, la sua associazione, il suo candidato a sindaco correte seriamente il rischio di essere schiacciati dalla verità e potreste scoprire quanto è difficile essere credibili usando solo le chiacchiere, le bugie e la violenza dialettica.
Assessore Mauro Farina