Indiscrezioni ci informano che Giuseppe Mattia sarà il terzo assessore provinciale piazzese. A meno di clamorose smentite dell’ultima ora presso la sala del Presidente della Provincia, Giuseppe Mattia dovrebbe firmare la delega assessoriale. Una conquista politica importante per l’Mpa e in particolare per Piazza Armerina che vede in Mattia l’espressione politica maggiore del centro destra piazzese. Giuseppe Mattia, 41 anni, è stato protagonista delle ultime elezioni amministrative e solo per 70 voti circa non è diventato sindaco della città dei mosaici. Ritorna in provincia Mattia dopo l’esperienza di consigliere provinciale e vicepresidente del consiglio nel periodo che va dal 2003/2008.
lunedì 2 novembre 2009
Gaetano Masuzzo sulla tomba del generale Antonino Cascino
Caro Agostino,
a proposito di ricordi:
- tutti sanno che il nostro concittadino Generale Antonino Cascino è nato il 14 settembre 1862 in via Largo Demani-Settecantoni 6;
- tutti sanno che il Generale Antonino Cascino è morto il 29 settembre 1917 sul Monte Santo, a 15 Km. ca. a nord-est di Gorizia;
- non tutti sanno dove si trova la sua tomba.
Per caso, trovandomi a fare un giro turistico a Palermo, ho scoperto che il nostro Generale ha la sua tomba nella III cappella, nonché passaggio al chiostro, della navata di sx della chiesa di S.Domenico.
Questa chiesa, che si trova lungo la via Roma, a poche decine di metri dal Palazzo delle Poste, è la seconda chiesa per importanza dopo la Cattedrale ed è considerata il Pantheon di Palermo.
Mi domando se qualche piazzese porterà un fiore su quella tomba sconosciuta e, pertanto, dimenticata ?
Cordialmente, Gaetano Masuzzo
a proposito di ricordi:
- tutti sanno che il nostro concittadino Generale Antonino Cascino è nato il 14 settembre 1862 in via Largo Demani-Settecantoni 6;
- tutti sanno che il Generale Antonino Cascino è morto il 29 settembre 1917 sul Monte Santo, a 15 Km. ca. a nord-est di Gorizia;
- non tutti sanno dove si trova la sua tomba.
Per caso, trovandomi a fare un giro turistico a Palermo, ho scoperto che il nostro Generale ha la sua tomba nella III cappella, nonché passaggio al chiostro, della navata di sx della chiesa di S.Domenico.
Questa chiesa, che si trova lungo la via Roma, a poche decine di metri dal Palazzo delle Poste, è la seconda chiesa per importanza dopo la Cattedrale ed è considerata il Pantheon di Palermo.
Mi domando se qualche piazzese porterà un fiore su quella tomba sconosciuta e, pertanto, dimenticata ?
Cordialmente, Gaetano Masuzzo
Mammografie per la prevenzione dei tumori al seno grazie alla Lilt.
Piazza Armerina. Mammografie per la prevenzione dei tumori al seno grazie alla Lilt, l’associazione italiana per la lotta ai tumori. “Sabato 7 novembre la Lilt – dice il responsabile della delegazione piazzese Ethel Consiglio - in collaborazione con l'asl 4 di Enna, grazie alla disponibilità del direttore generale dott. Nicola baldari e del primario di radiologia dott. Alberghina, si effettueranno presso l'ospedale Chiello di piazza armerina mammografie per la prevenzione dei tumori al seno. Per prenotazioni telefonare al 335.5266341 tutti i giorni dalle 10 alle 12”. Si comunica inoltre che la sede dell'associazione, sita in via Cavour, n.15, rimarrà aperta tutti i venerdì, dalle 17 alle 19, per informazioni e prenotazioni”.
Agostino Sella
Agostino Sella
L'Armerina batte il Gattopardo e guadagna il secondo posto. Domenica macth clou contro la capolista Aquila di San Michele
Con la rete messa a segno da Abate al 70’ l’Armerina batte il Gattopardo e vola in classica a 11 punti sola al secondo posto. Un solo punto la divide dalla capolista della classifica: l’Aquila di San Michele di Ganzaria che l’Armerina affronterà domenica prossima alle ore 14.30. Partita spigolosa che alla fine ha visto prevalere la formazione più giovane e fresca dal punto di vista atletico. Tre punti importanti che danno fiducia al team di mister Angilella dopo due pareggi consecutivi. La vittoria contro una squadra forte e titolata alla vittoria finale potrà consentire all'ambiente, per tutta la settimana, di preparare il macth clou di domenica prossima a San Michele di Ganzaria quando l’Armerina scenderà in campo contro l’agguerrita Acquila che ieri è riuscita a portare casa tre punti espugnando il difficile campo del Butera. “E’ stata una partita spigolosa ma corretta “ commenta l’addetto stampa dell’Armerina Ivan Cancarè “alla fine abbiamo avuto la meglio contro una compagine che fin dall’inizio del stagione veniva data come la favorita alla vittoria del campionato.” Buona la prova del direttore di gara anche se non si capiscono le ragioni che hanno spinto il fischietto nisseno ad annullare un gol dell’Armerina che è sembrato ai più regolarissimo. Ma tutto è passato in secondo piano quando il difensore Abati ha incornato di testa la palla dell'uno a zero. E da domani la squadra è al lavoro per la difficile trasferta a casa della capolista “Prepareremo la partita come tutte le altre” commenta il mister Filippo Angilella “abbiamo rispetto per tutte le squadra a maggior ragione per chi comanda la classifica del campionato ma siamo sicuri della nostra forza e dei nostri limiti ci giocheremo la partita che spero sia piacevole per il pubblico; se poi verrà un risultato utile non potremmo che sentirci soddisfatti per il lavoro svolto fin qui.”
"Siate la Valanga che sale" di Santo Pecoraro
C’era una volta una cittadina al centro della Sicilia punto di riferimento per i paesi vicini; innanzitutto per l’alta e ampia offerta formativa delle sue Scuole famose in tutta la Sicilia e note persino presso le industrie italiane, le quali cercavano i nostri periti industriali come oggi si cercano i laureati d’eccellenza: era chiamata città degli studi.Prima che certi poteri di beceri politici la derubassero, Piazza Armerina aveva una stazione ferroviaria che invece di essere potenziata fu smantellata; in cambio? Una specie di superveloce con curve della morte annesse e connesse!!!Aveva Uffici finanziari, Uffici Giudiziari, aveva un efficiente Ospedale, punto di riferimento per tutto il territorio della Provincia e oltre, e di cui oggi invece si parla per il pericolo di smantellamento, sic et simpliciter.
Rispetto alle comunità viciniori Piazza brillava per l’ordine e la pulizia delle sue strade, per la vitalità del suo centro, per il rispetto che i cittadini avevano per il proprio paese. Poi il declino! Declino urbanistico con la nascita di periferie confuse e pochi spazi pubblici organizzati; il declino e l’abbandono degli arredi urbani e degli spazi collettivi è sotto gli occhi di tutti.L’atto simbolico più devastante resta comunque, a mio avviso, lo scempio attuato con la sostituzione della magica pietra che pavimentava la Piazza del Duomo con l’ignobile mattoncino di porfido:l’ignoranza ed il soldo ne furono i mandanti occulti !Il silenzio o il mancato sostegno, a coloro che invece denunciavano i vari passaggi di queste subdole rapine perpetrate a danno della città, hanno dato il colpo di grazia a Piazza Armerina.Un’aberrante e trasversale concezione politica cefalo-centrica, da parte di alcuni politici, ha assestato negli anni durissimi colpi alla zona sud del territorio con l’aiuto di politici locali che, nei decenni, hanno svenduto i sogni della città per piccoli spazi di potere personale; e qui non parlo dell’ avere o non avere il deputato o il senatore, ma di averli misurati, dovunque siano nati, con “ chiacchiri e e tabaccheri di lignu”, e non con il metro concreto delle risorse portate ai Cittadini Piazzesi in termini di servizi essenziali, di progetti finanziati e realizzati per lo sviluppo delle economie e dell’occupazione. E’ l’ora di stabilire che Piazza Armerina deve diventare una volta per tutte la sede provinciale del turismo del centro Sicilia, salvo che taluni abbiano in mente di spostare anche i mosaici della Villa Romana del Casale (…è ovviamente una battuta!).
Va pure detto che la tracotanza costante nel tempo di certi politicanti piazzesi nel rapportarsi con i paesi vicini ha contribuito all’isolamento politico e strategico, all’interno delle istanze territoriali d’interesse intercomunale, della cittadina normanna.
Una piccola Provincia come quella di Enna avrebbe dovuto già da subito pensare ad un sistema di potere e di palazzi del potere diffuso in tutto il territorio, così come intelligentemente hanno fatto in tante altre province italiane, ma la colpa non è solo di chi negli anni ha provveduto a concentrare poteri in un solo luogo e su pochi uomini, questa responsabilità è anche di coloro che come cavalieri serventi hanno consentito tutto questo in cambio di briciole di potere cadenti dal tavolo del baronetto politico di turno.
E oggi come va? L’andazzo predatorio di certa politica è cambiato?Quale strada prenderà l’Ospedale di Piazza Armerina, quella seguita dalla via ferrata piazzese …ovvero, verrà smantellato?
OGGI dove è andata a finire la scuola per infermieri?
OGGI dove è andata a finire l’Università? Ci sarà, non ci sarà, c’è stata?Mi sembra come il gioco delle tre carte: “Qui non c’è, qui c’è , qui non c’è…dov’è?” …e distratti dai manipolatori la città perde sempre…! (Sic!)
Alla politica di certi servi dico che le questioni di Piazza Armerina io e molti cittadini, stufi di certi chiacchieroni di cose politiche, le vediamo in termini diversi e quasi su tutto. Basta!! Non più una politica di difesa di quello che resta o d’arretramento, vogliamo una Politica Maiuscola che vuole restituito il maltolto, il prestigio della Città dei Mosaici.
L’Ospedale Chiello? Lo storico nosocomio armerino per me non va salvato, ma POTENZIATO all’interno di una spedalità diffusa nel territorio, che viaggino i medici e non gli ammalati….!L’Università? Più Facoltà a Piazza Armerina che deve tornare ad essere Città degli studi..! Basta con le briciole lasciate sul tavolo dai potentati politici di tutti i colori: la Città dei Mosaici merita di più!!
L’appello che noi cittadini-elettori lanciamo ai politici di oggi è quello con il quale il Gen. Cascino sul Monte Santo incitò i suoi valorosi soldati: “ Siate la valanga che sale!”
Rispetto alle comunità viciniori Piazza brillava per l’ordine e la pulizia delle sue strade, per la vitalità del suo centro, per il rispetto che i cittadini avevano per il proprio paese. Poi il declino! Declino urbanistico con la nascita di periferie confuse e pochi spazi pubblici organizzati; il declino e l’abbandono degli arredi urbani e degli spazi collettivi è sotto gli occhi di tutti.L’atto simbolico più devastante resta comunque, a mio avviso, lo scempio attuato con la sostituzione della magica pietra che pavimentava la Piazza del Duomo con l’ignobile mattoncino di porfido:l’ignoranza ed il soldo ne furono i mandanti occulti !Il silenzio o il mancato sostegno, a coloro che invece denunciavano i vari passaggi di queste subdole rapine perpetrate a danno della città, hanno dato il colpo di grazia a Piazza Armerina.Un’aberrante e trasversale concezione politica cefalo-centrica, da parte di alcuni politici, ha assestato negli anni durissimi colpi alla zona sud del territorio con l’aiuto di politici locali che, nei decenni, hanno svenduto i sogni della città per piccoli spazi di potere personale; e qui non parlo dell’ avere o non avere il deputato o il senatore, ma di averli misurati, dovunque siano nati, con “ chiacchiri e e tabaccheri di lignu”, e non con il metro concreto delle risorse portate ai Cittadini Piazzesi in termini di servizi essenziali, di progetti finanziati e realizzati per lo sviluppo delle economie e dell’occupazione. E’ l’ora di stabilire che Piazza Armerina deve diventare una volta per tutte la sede provinciale del turismo del centro Sicilia, salvo che taluni abbiano in mente di spostare anche i mosaici della Villa Romana del Casale (…è ovviamente una battuta!).
Va pure detto che la tracotanza costante nel tempo di certi politicanti piazzesi nel rapportarsi con i paesi vicini ha contribuito all’isolamento politico e strategico, all’interno delle istanze territoriali d’interesse intercomunale, della cittadina normanna.
Una piccola Provincia come quella di Enna avrebbe dovuto già da subito pensare ad un sistema di potere e di palazzi del potere diffuso in tutto il territorio, così come intelligentemente hanno fatto in tante altre province italiane, ma la colpa non è solo di chi negli anni ha provveduto a concentrare poteri in un solo luogo e su pochi uomini, questa responsabilità è anche di coloro che come cavalieri serventi hanno consentito tutto questo in cambio di briciole di potere cadenti dal tavolo del baronetto politico di turno.
E oggi come va? L’andazzo predatorio di certa politica è cambiato?Quale strada prenderà l’Ospedale di Piazza Armerina, quella seguita dalla via ferrata piazzese …ovvero, verrà smantellato?
OGGI dove è andata a finire la scuola per infermieri?
OGGI dove è andata a finire l’Università? Ci sarà, non ci sarà, c’è stata?Mi sembra come il gioco delle tre carte: “Qui non c’è, qui c’è , qui non c’è…dov’è?” …e distratti dai manipolatori la città perde sempre…! (Sic!)
Alla politica di certi servi dico che le questioni di Piazza Armerina io e molti cittadini, stufi di certi chiacchieroni di cose politiche, le vediamo in termini diversi e quasi su tutto. Basta!! Non più una politica di difesa di quello che resta o d’arretramento, vogliamo una Politica Maiuscola che vuole restituito il maltolto, il prestigio della Città dei Mosaici.
L’Ospedale Chiello? Lo storico nosocomio armerino per me non va salvato, ma POTENZIATO all’interno di una spedalità diffusa nel territorio, che viaggino i medici e non gli ammalati….!L’Università? Più Facoltà a Piazza Armerina che deve tornare ad essere Città degli studi..! Basta con le briciole lasciate sul tavolo dai potentati politici di tutti i colori: la Città dei Mosaici merita di più!!
L’appello che noi cittadini-elettori lanciamo ai politici di oggi è quello con il quale il Gen. Cascino sul Monte Santo incitò i suoi valorosi soldati: “ Siate la valanga che sale!”
IV Novembre:Piazza Armerina ricorderà i morti in guerra in occassione della giornata delle forze armate
4 novembre 1918, 4 novembre 2009. L’Italia ricorda la fine della 1à guerra mondiale, la grande guerra che costò all’Italia 650 mila morti. Anche Piazza Armerina ricorda la fine del primo conflitto mondiale con una celebrazione che prevede la deposizione di corone ai piedi dei monumenti dei caduti. La festa del IV novembre, voluta dal fascismo, per trasformare le vittime di una guerra spietata in eroi coraggiosi che si immolavano per la Patria. Il IV novembre è anche la giornata delle forze armate e la festa dell’unità nazionale per ricordare i caduti per gli ideali risorgimentali, di indipendenza, di libertà e di democrazia che hanno determinato l’unità d’Italia. Una giornata di riflessione che coinvolge il nostro paese in celebrazioni che hanno come leit motiv la lotta contro ogni forma di guerra. Anche la piccola Piazza Armerina vivrà la sua giornata commemorativa alla presenza dei vertici delle forze armate. Dal capitano dei Carabinieri, Michele Cannizzaro, al vicequestore della Polizia di Stato, Giacarlo Consoli, ai vertici della Guardia di Finanza, della Guardia Forestale e della Polizia Penitenziaria. Al suono della banda locale diretta dal maestro Ferrigno il corteo si porterà in piazza Generale Cascino dove sarà posta una corona ai piedi del generale piazzese Antonio Cascino eroe della prima guerra mondiale caduto a Gorizia nel novembre del 1917 e famoso per la celebre frase scritta sul monumento eretto in suo onore “Siate la valanga che sale”.
Foto in alto: La lapide posta sul prospetto della casa dove nacque il generale Antonio Cascino
Espositori di equini e canidi non devono pagare la Cosap. Questa la proposta della giunta Nigrelli alla crisi della fiera del bestiame
L’assessore alle attività produttive Teodoro Ribilotta propone al consiglio comunale la modifica dell’articolo 16 del regolamento della fiera del bestiame vigente che si svolge a fine mese nell’area dell’ex Siace. Questa è la prima timida risposta delle istituzioni al calo delle presenze che sembra registrarsi per il tradizionale appuntamento con una delle fiere più importanti che ancora oggi non riesce a decollare. Nel documento di giunta si legge che sarà proposta al consiglio comunale l’esonero del pagamento della Cosap per gli allevatori ed espositori di canidi ed equini. Nel provvedimento votato si da ragione agli espositori a titolo dimostrativo che da mesi chiedono l’esonero del pagamento della Cosap “Visto quello riferito dagli allevatori ed espositori di canidi e equidi che partecipano alla fiera solo a scopo dimostrativo e non per porre in vendita gli animali, visto che molti hanno deciso di non partecipare per non sostenere delle spese che non possono essere recuperate e visto che la loro assenza determina un calo di presenze come accertato nel corso delle varie manifestazioni mensili” si propone la modifica dell’articolo 16 del regolamento. Dopo diverse edizioni sembra che la giunta Nigrelli abbia preso atto che qualcosa andava cambiato per tentare di risollevare le sorti di una delle manifestazioni più importanti che ha vissuto la città nel passato ma che sembra ancora oggi non registrare quel successo che la possa riportare agli antichi fasti del passato. Come è noto il regolamento sulla fiera prevede in uno dei suoi articoli che gli allevatori devono pagare 10 euro se portano alla fiera un solo animale, 30 euro se portano più di un animale. Gli espositori, poi, sono tenuti, al pagamento della Cosap per un importo pari a 50 euro.
Foto in alto: Teodoro Ribilotta assessore alle attività produttive
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Chi sono
Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com
___________
"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"
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