venerdì 14 giugno 2013

F35, appello da don Ciotti a Saviano: "Governo riveda decisione sui caccia"

Costi altissimi in giorni di crisi, tempi tecnici sempre più incerti. Tutto per acquisire "uno strumento militare in grado di portare ordigni nucleari: un caccia il cui uso mal si concilia con la nostra Costituzione". La campagna "Taglia le ali alle armi", contro l'acquisto da parte del governo italiano dei cacciabombardieri F35, entra in una nuova fase e si sposta anche dentro le istituzioni. Oltre centocinquanta parlamentari e numerosi esponenti della società civile si sono mossi con l'obiettivo comune di spingere il governo a ripensare la partecipazione italiana al progetto F35, a partire dal numero di esemplari da ordinare. "Si tratta di impedire l'ennesimo e gigantesco spreco di denaro pubblico", ripetono i responsabili della campagna. Non sarà una campagna facile. A parte tutte le alte gerarchie delle forze armate, lo stesso ministero della Difesa, Mario Mauro, definisce "inderogabile" l'acquisto dei caccia, mentre a 'legare' l'Italia ai partner del progetto vi sono vincoli di natura politica e persino contrattuale. Dall'altra parte, però, c'è un'opinione pubblica sempre più sensibile al tema ed al paradosso di destinare una somma vicina ai 90 miliardi alle armi proprio quando non ci sono risorse minime per il lavoro, la scuola o la sanità. E dunque la società civile si mobilita. L'appello. Sottoscritto tra gli altri da Ascanio Celestini, Luigi Ciotti, Riccardo Iacona, Chiara Ingrao, Gad Lerner, Savino Pezzotta, Roberto Saviano, Cecilia Strada, Umberto Veronesi ed Alex Zanotelli, l'appello rivolto alla Camera dei deputati chiede l'immediata cancellazione della partecipazione italiana al programma degli F-35. Perché "spendere 14 miliardi di euro per comprare (e oltre 50 miliardi per l'intera vita del programma) un aereo con funzioni d'attacco, capace di trasportare ordigni nucleari, mentre non si trovano risorse per il lavoro, la scuola, la salute e la giustizia sociale è una scelta incomprensibile che il governo deve rivedere". Per questo, scrivono i firmatari dell'appello, "chiediamo a tutti i deputati di sostenere tutte le iniziative parlamentari tese a fermare il programma degli F35 e a ridurre le spese militari a favore del lavoro, dei giovani, del welfare e delle misure contro l'impoverimento dell'Italia e degli italiani". COME FIRMARE L'APPELLO La mozione. La prima di queste iniziative arriverà alla Camera nei prossimi giorni. Si tratta di una mozione firmata da 158 parlamentari del Pd, di Sel e del MoVimento Cinque Stelle. Nel testo si legge: "Il programma dell'F35 è diventato un progetto dal costo elevato a fronte di prestazioni peraltro incerte e non corrispondente alle esigenze difensive del nostro Paese, con ricadute industriali e occupazionali molto lontane dalle aspettative". La richiesta dei deputati è di destinare i fondi stanziati per il caccia all'edilizia scolastica e alla messa in sicurezza del territorio. Perché "in una scuola su tre (su due al Sud) mancano i certificati di sicurezza. Migliaia di edifici stanno su territori a rischio sismico o idrogeologico". E non si tratta solo "dell'intonaco che cade, dell'infiltrazione d'acqua, dell'umidità: lo stato dell'edilizia scolastica nel nostro Paese è drammatico, al punto che in alcune città le amministrazioni si trovano nel dilemma se aprire una scuola non a norma o lasciare a casa i bambini". La domanda a Epifani e l'impegno della Cgil. Intanto i promotori della campagna "Taglia le ali alle armi" rivolgono una richiesta anche al segretario del Partito democratico, Guglielmo Epifani. Si parte da una premessa: "Sempre più esponenti del Pd - da Pippo Civati a Fausto Raciti - sono contrari all'acquisto degli F35". Quindi, "ci domandiamo come mai, a questo punto, dal segretario del partito non venga una parola definitiva sulla questione". Inoltre, si tratterebbe di "onorare la promessa fatta in campagna elettorale da Pierluigi Bersani". Sul fronte del no all'acquisto è schierata la Cgil: "Per reperire le risorse per i giovani, il lavoro, la crescita, è opportuno andare a tagliare laddove non si taglia mai. Anche nei capitoli di spesa degli F35 e in generale per le missioni militari".


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Un abbraccio e tanta serenità.
Agostino Sella

No tengo dinero

No tengo dinero. Le panzanate elettorali di Berlusconi sull'IMU, che dovremo comunque pagare, le fandonie del Governo sull'Iva, che crescerà comunque di un punto, e sulla riduzione delle tasse, che aumenteranno a livello locale, dicono una cosa sola: le casse sono vuote. Capitan Findus prende tempo, spera che passi la nottata, ma non c'è nessuna alba ad aspettarlo. I dati economici sulla disoccupazione e sulle imprese sono terrificanti, ripeterli come una giaculatoria è ormai irritante, ha un sapore di cose dette e stradette. Provoca frustrazione. Mentre il Paese affonda pdl e pdmenoelle, dopo aver occupato tutte le poltrone, anche quelle dell'opposizione con Sel, Lega e Fratelli d'Italia, immensa presa per i fondelli dell'elettore, si baloccano con il semipresidenzialismo alla tedesca e il doppio avvitamento carpiato con premier alla francese, con riforme costituzionali indifferibili, legge elettorale che non può più attendere (e infatti è la stessa dal 2006 con buona pace di Napolitano). Discutono ogni giorno di temi che non sono prioritari. La priorità in questo momento è coniugare il pranzo con la cena, pagare l'affitto, le spese sanitarie. A Bologna molti bambini non hanno da mangiare e aspettano la mattina la scuola, la mensa scolastica, per sfamarsi. Questa è l'Italia, non quella dipinta da partiti nelle conferenze, nei seminari, nelle dichiarazioni inconcludenti. Siamo in piena emergenza e ci dicono che "Bisogna dare delle risposte al Paese" senza però fare nulla. Di tagli non se ne parla, dalle province, alle auto blu, a un taglio dei vitalizi, delle doppie e triple pensioni, della burocrazia che uccide le imprese. L'unico taglio è sulla povera gente, sui servizi sociali, sugli asili, sui trasporti, sulla sanità. Nessuno si pone il problema del debito pubblico, di come fermarlo prima che ci trascini a fondo, nessuno ipotizza la sua ristrutturazione, che presto o tardi sarà obbligatoria, con il deprezzamento dei titoli pubblici, nessuno impone come centrale nella politica europea gli eurobond per ripartire su base comune i problemi economici nazionali, forse l'unica possibilità di rimanere nell'euro. Si discute di tutto per non parlar di niente. Leggi anti corruzione per recuperare 100/120 miliardi? Leggi per tagliare costi inutili dello Stato, a iniziare dai costi superflui della politica pari a 16 miliardi all'anno? Leggi per recuperare decine di miliardi restituendo allo Stato la gestione delle concessioni, a iniziare dalle autostrade? Nulla di nulla. Il M5S propone ogni giorno questi temi in Parlamento nel silenzio dei media foraggiati dai partiti. Quante leggi ha approvato il Parlamento negli ultimi anni? Il M5S non resterà a guardare. Uscirà sempre più dal Palazzo per informare, per ascoltare, per condividere. Cittadini tra i cittadini.

font: http://www.beppegrillo.it/
 

Firma la petizione di Ornella per la Sicilia Libera

Cari amici,
Ho appena creato una nuova petizione e spero vorrete firmarla, si chiama:
Sicilia libera
E' una questione molto importante per me e insieme possiamo fare la differenza! Se la firmerete e poi la condividerete con i vostri amici e contatti, riusciremo presto a ottenere il nostro obiettivo di 100 firme e potremo cominciare a fare pressione per ottenere il risultato che vogliamo.
Un abbraccio
Ornella


Clicca qui per saperne di più e per firmare
http://www.avaaz.org/it/petition/Sicilia_libera/?launch

M5S, Nugnes nomi e cognomi di sponsor e politici

Intervento al Senato di Paola Nugnes - senatrice M5S su nomi e cognomi di sponsor e politici . Quali interessi ci sono dietro le slot machine? ...clicca qui...

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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