Ciao Agostino.
Mi chiamo Fabiana..ti scrivo perchè ieri il mio cagnolino è scappato di casa (zona Costantino) e purtroppo non è ancora tornato..volevo chiederti se potevi mettere questo annuncio sul tuo blog.. il cane è di colore nero e marrone..è un yorkshire shitsu..taglia media..ha un guinzaglio verde..il suo nome è Leo..ti scrivo anche il mio numero di cellulare così se qualcuno lo avesse visto o magari preso può chiamarmi..
320-2739480.
ti allego una sua foto..
ti ringrazio anticipatamente..spero che metterai presto il mio annuncio...
ciao!!
Fabiana!!
martedì 4 maggio 2010
Legambiente rivendica 8 anni di impegno per Palazzo Trigona, ormai vicino all'apertura
COMUNICATO STAMPA
5 MAGGIO 2002 – 5 MAGGIO 2010
ASPETTANDO IL MUSEO TRIGONA FORSE ARRIVERA’ ANCHE IL PARCO ARCHEOLOGICO DELLA VILLA ROMANA DEL CASALE
Era il 5 maggio del 2002, quando il circolo di Legambiente Piazza Armerina accese i riflettori su Palazzo Trigona presentando, all’interno dello storico edificio, il dossier “Il museo che non c’è”, riassumendo la storia e le vicende del palazzo dalla sua acquisizione da parte della Regione, avvenuta nel 1959, ai giorni nostri.
50 anni di attese e di speranze da parte dei cittadini piazzesi che aspettano di vedere realizzato il Museo della città e del territorio nello storico palazzo appartenuto ai Trigona della Floresta.
50 anni di promesse e di rimpalli burocratici che hanno registrato una forte accelerazione solamente nell’ultimo lustro grazie alla forte sinergia messa in campo dagli enti locali, dalla Soprintendenza e dal forte movimento di opinione popolare che si è creato intorno alla battaglia di Legambiente.
Oggi il restauro del palazzo è pressoché concluso.
Nel 2011 il palazzo dovrebbe essere fruibile e ciò costituisce sicuramente un importante risultato. Ma perchè il palazzo non sia relegato a museo periferico, sito minore per ospitare l'allestimento di mostre temporanee, occorre che sia collegato al sito archeologico della Villa del Casale con l'istituzione del biglietto unico Villa Romana-Museo Trigona e che la politica si attivi con forza per l'individuazione di un finanziamento tale da garantire al palazzo un allestimento museale degno di tale nome e che lo trasformi, di conseguenza, in polo museale d'eccellenza per il centro storico di Piazza Armerina e per tutto il territorio di riferimento.
Recentemente il Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, ha avanzato la proposta di istituire il Parco Archeologico della Villa Romana del Casale che comprenderebbe anche le aree archeologiche di Monte Navone, Monte Manganello, Montagna di Marzo e Sofiana, nell'ambito delle iniziative promosse dal governo regionale per valorizzare la Villa Romana. Una proposta inoltrata dall'assessore Armao come correttivo al DPRS 12/2009 per la riorganizzazione dell'amministrazione regionale.
" Da oltre 10 anni - dichiarano i responsabili piazzesi di Legambiente - chiediamo con forza l'istituzione del parco archeologico della Villa del Casale, e finalmente la Regione risponde con una previsione e una proposta concreta, alle istanze avanzate negli anni dalle associazioni ambientaliste e culturali e anche dalle amministrazioni locali. Anche se la vastità dell'area da destinare a parco archeologico, la varietà delle testimonianze storico-archeologiche in essa presenti e la diversità territoriale amministrativa, forse, dovrebbe far più attentamente riconsiderare l'ipotesi che la Regione ha avanzato per la perimetrazione del parco”.
Già nel 2000 una proposta simile, avanzata dall'archeologo Lorenzo Guzzardi, non ebbe fortuna.
“La proposta della Regione riporta alla ribalta l'impegno di Legambiente Piazza Armerina, oltre che per la Villa Romana, anche per la musealizzazione del Palazzo Trigona che da più di 50 anni attende di essere destinato a Museo della Città e del Territorio. In questa ottica sarebbe auspicabile – concludono gli ambientalisti - che il palazzo fosse assegnato al proponendo Parco Archeologico della Villa del Casale”.
Ciò garantirebbe quella sinergia di occasioni culturali positive tra la città di Piazza Armerina e la Villa del Casale per la quale, da tempo, sono impegnate associazioni ed amministrazioni e metterebbe in moto un'economia turistica reale che costituirebbe occasione di vero sviluppo sostenibile del nostro territorio.
L’ufficio stampa
L'amore ai tempi degli sms (e delle mail e di facebook)
Di Andrea Maria Bisanzio
Dall'amore “ai tempi del colera” quando Fermina Daza, costretta a trovare mille escamotage per fare arrivare le sue lettere all’ amato Florentino, le nascondeva tra i cespugli del percorso da casa a scuola, oppure, durante il lungo viaggio che li separava, gli comunicava tutto il suo amore attraverso impiegati del telegrafo complici, fino alla facilità di comunicazione di questa epoca, dovremmo avere ricavato enormi vantaggi.
Ma l'amore è cosa delicata, che non si può nutrire solo delle parole scarne ed abbreviate degli sms.
C'è ancora differenza tra gli amori degli adolescenti e le più adulte attrazioni, ma solo per il “codice” usato. Sarà poi la chimica, sarà la voglia di appartenere a qualcuno, gli amori nascono, muoiono, a volte rinascono, e sempre più spesso con la complicità di mail, sms, chattate notturne su facebook e sempre meno con incontri veri, dove gli sguardi si incrociano e le mani si sfiorano.
Ho conosciuto persone (amanti?) che non si sono mai incontrate, eppure sono come gli amanti veri. Sanno tutto l'uno dell'altro (o lo pensano, almeno), arrivano anche a mandarsi mms con le foto di momenti vari della loro giornata (per chi non lo sapesse l'mms è un sistema di comunicazione multimediale che consente di inviare, assieme alle parole, anche immagini, suoni, video ecc.) e così continuano in un gioco divertente e poco impegnativo che gratifica e non comporta eccessivo dispendio di energie. Alla fine, quando si è stanchi del gioco, basta staccare il cellulare.
Amoreggiare via sms rischia di far cadere continuamente i virtuali amanti in una serie di equivoci. La comunicazione breve porta l'altro (il ricevente in questo caso) specie se sentimentalmente coinvolto, a volere interpretare tra le righe o, meglio, tra un gruppetto scarno di parole maldestramente abbreviate, quanto l'altro l'ami o lo desideri, ma tra un “Xke cmq nn smt di pens” e qualcosa di veramente romantico ce ne corre davvero.
Insomma, si incontra un partner in chat, ci si scambia il numero di cellulare (chi è, trasversalmente, già sentimentalmente impegnato, di solito possiede due cellulari con due schede diverse) e si amoreggia via mail o via sms fino a livelli che per qualcuno sono anche difficili da immaginare.
Una volta un amico mi confessò di avere “fatto l'amore” attraverso il cellulare con la sua virtuale amante (una che vedeva poco). Nella mia totale ingenuità ed inesperienza gli chiesi : - e come si fa?- La risposta fu laconica, ma l'espressione furbescamente diabolica “Si fa, si fa”.
E che dire degli equivoci a causa di sms inviati alla persona sbagliata. Difatti mi preme fornire da queste pagine un consiglio spassionato: se mandate un sms, per così dire, amoreggiante, evitate con cura di indicare per nome il destinatario. Nella più innocua delle ipotesi vi potrebbe succedere di inviarlo per sbaglio al vostro capo, ma se, putacaso, dovesse riceverlo vostra moglie? Omettendo il nome vi salvereste in calcio d'angolo. Usate quindi le espressioni amore e tesoro senza problemi, ma nessun nome proprio, mai!
Via sms si amoreggia e ad un certo punto via sms ci si lascia anche (i più corretti lo fanno via mail, spendendo qualche parolina in più).
Franco La Cecla, antropologo architetto e saggista, nel suo “Lasciami – ignoranza dei congedi” descrive brevemente, ma molto bene, tra i mezzi per “lasciare” (media) come l'sms sia il più crudele, ma già diventato letteratura, così come un tempo era lasciare ed essere lasciati per lettera.
L'amore è diventato, ai tempi degli sms, alla stregua di qualsiasi altro prodotto, qualcosa da trovare facilmente, da consumare nel più breve tempo possibile, e di cui sbarazzarsi senza troppe perdite di tempo.
E della storia di Florentino, che aspetta 50 anni per ricongiungersi finalmente all'amata Fermina, che ne sarebbe stato ai tempi degli sms? Meglio i tempi del colera.
Dall'amore “ai tempi del colera” quando Fermina Daza, costretta a trovare mille escamotage per fare arrivare le sue lettere all’ amato Florentino, le nascondeva tra i cespugli del percorso da casa a scuola, oppure, durante il lungo viaggio che li separava, gli comunicava tutto il suo amore attraverso impiegati del telegrafo complici, fino alla facilità di comunicazione di questa epoca, dovremmo avere ricavato enormi vantaggi.
Ma l'amore è cosa delicata, che non si può nutrire solo delle parole scarne ed abbreviate degli sms.
C'è ancora differenza tra gli amori degli adolescenti e le più adulte attrazioni, ma solo per il “codice” usato. Sarà poi la chimica, sarà la voglia di appartenere a qualcuno, gli amori nascono, muoiono, a volte rinascono, e sempre più spesso con la complicità di mail, sms, chattate notturne su facebook e sempre meno con incontri veri, dove gli sguardi si incrociano e le mani si sfiorano.
Ho conosciuto persone (amanti?) che non si sono mai incontrate, eppure sono come gli amanti veri. Sanno tutto l'uno dell'altro (o lo pensano, almeno), arrivano anche a mandarsi mms con le foto di momenti vari della loro giornata (per chi non lo sapesse l'mms è un sistema di comunicazione multimediale che consente di inviare, assieme alle parole, anche immagini, suoni, video ecc.) e così continuano in un gioco divertente e poco impegnativo che gratifica e non comporta eccessivo dispendio di energie. Alla fine, quando si è stanchi del gioco, basta staccare il cellulare.
Amoreggiare via sms rischia di far cadere continuamente i virtuali amanti in una serie di equivoci. La comunicazione breve porta l'altro (il ricevente in questo caso) specie se sentimentalmente coinvolto, a volere interpretare tra le righe o, meglio, tra un gruppetto scarno di parole maldestramente abbreviate, quanto l'altro l'ami o lo desideri, ma tra un “Xke cmq nn smt di pens” e qualcosa di veramente romantico ce ne corre davvero.
Insomma, si incontra un partner in chat, ci si scambia il numero di cellulare (chi è, trasversalmente, già sentimentalmente impegnato, di solito possiede due cellulari con due schede diverse) e si amoreggia via mail o via sms fino a livelli che per qualcuno sono anche difficili da immaginare.
Una volta un amico mi confessò di avere “fatto l'amore” attraverso il cellulare con la sua virtuale amante (una che vedeva poco). Nella mia totale ingenuità ed inesperienza gli chiesi : - e come si fa?- La risposta fu laconica, ma l'espressione furbescamente diabolica “Si fa, si fa”.
E che dire degli equivoci a causa di sms inviati alla persona sbagliata. Difatti mi preme fornire da queste pagine un consiglio spassionato: se mandate un sms, per così dire, amoreggiante, evitate con cura di indicare per nome il destinatario. Nella più innocua delle ipotesi vi potrebbe succedere di inviarlo per sbaglio al vostro capo, ma se, putacaso, dovesse riceverlo vostra moglie? Omettendo il nome vi salvereste in calcio d'angolo. Usate quindi le espressioni amore e tesoro senza problemi, ma nessun nome proprio, mai!
Via sms si amoreggia e ad un certo punto via sms ci si lascia anche (i più corretti lo fanno via mail, spendendo qualche parolina in più).
Franco La Cecla, antropologo architetto e saggista, nel suo “Lasciami – ignoranza dei congedi” descrive brevemente, ma molto bene, tra i mezzi per “lasciare” (media) come l'sms sia il più crudele, ma già diventato letteratura, così come un tempo era lasciare ed essere lasciati per lettera.
L'amore è diventato, ai tempi degli sms, alla stregua di qualsiasi altro prodotto, qualcosa da trovare facilmente, da consumare nel più breve tempo possibile, e di cui sbarazzarsi senza troppe perdite di tempo.
E della storia di Florentino, che aspetta 50 anni per ricongiungersi finalmente all'amata Fermina, che ne sarebbe stato ai tempi degli sms? Meglio i tempi del colera.
Momenti d'arte
Il Doriforo ed il "Canone" Policleteo
Il Doriforo (portatore di lancia), è una scultura di Policleto, realizzata tra il 450ed il 445 a.C. non pervenutaci nell'oroginale versione, probabilmente bronzea, ma in copia romana in marmo, oggi conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli...clicca qui...
Appuntamenti in moto
"Primavera, voglia di moto" così recitava lo scorso mese l'apertura di una testa giornalistica ben nota agli appossionati delle due ruote..clicca qui...
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Chi sono
Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com
___________
"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"
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