Imprenditore delle televisioni locali [modifica]
Prima di occuparsi di politica Romani è stato editore di televisioni locali:
Nel 1974 installa TVL Radiotelevisione Libera (già Telelivorno);
Dal 1976 al 1985 è direttore generale dell’emittente televisiva “Rete A” (già MilanoTv e Canale51) con l’editore Alberto Peruzzo;
Dopo l'esperienza di Millecanali, dal 1986 al 1990 è amministratore delegato di “Telelombardia”, chiamato da Salvatore Ligresti
Dal 1990 al 1994 dirige Lombardia7, esperienza con cui si mette in proprio[1].
lunedì 4 ottobre 2010
Quando una volta si celebrava anche a Piazza san Francesco, Patrono d'Italia.
San Francesco |
Ricordo da ragazzo quando la nostra chiesa di san Francesco era officiata, padre Alberghina ne era il ‘custode’, la chiesa era aperta ogni giorno ai fedeli, si veneravano oltre a san Francesco, l’Immacolata Concezione, le messe si celebravano con assiduità, la cura della chiesa era affidata alle suore che prestavano il loro servizio nell’attiguo ospedale Chiello.
Leggi tutto: http://quartieremonte.blogspot.com/
I Funkytarri vincono il torneo PGS Enna
Si e' concluso ieri il torneo di calcio a 5 organizzato dalle Polisportive Giovanili Salesiane comitato di Enna. Un torneo della durata di tre giorni dove i ragazzi si sono impegnati in un sano agonismo per aggiudicarsi il trofeo. Peccato che oramai il campetto di S.Antonio e' ridotto veramente male. Fra i vari problemi c'e' stato anche quello della mancata illminazione che ha in parte condizionato le ultime due partite prorpio quelle delle finali. I nomi dei vincitori: Pellegrino Andrea, Lucilli Simone, Avanzato Luigi, Crescimanno Lello, Sole Manuel e Palermo Francesco. Un doveroso grazie a Sandra Picicuto,Giulia Falciglia e Renato Minacapelli che con spirito di abnegazione hanno contribuito fortemente alla buona riuscita del torneo.
"Frammenti di puzzle". Il libro di Maurilia Brighina.
La presentazione del libro di Maurilia
"Frammenti di un puzzle",
lunedì 11 ottobre alle 18 presso la scuola elementare "Fontanazza" di Piazza Armerina.
Secondo una sentenza del Consiglio di Stato l'amministrazione comunale prima di espletare i concorsi deve avviare le procedure di mobilità
Visto le polemiche anche in sede di delegazione trattante sul versante dei concorsi mi è giunta una mail su una sentenza del Consiglio di Stato depositata lo scorso agosto. La mail viene da un dipendente comunale che preferisce non farsi citare. Di seguito la pubblichiamo per tutto coloro che hanno interesse a commentare il complesso e difficile mondo giuridico e delle sentenze.
Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 5830/2010 depositata il 18 agosto 2010, ha sancito il principio secondo il quale è fatto obbligo alle pubbliche amministrazioni, che devono coprire eventuali posti vacanti del proprio organico, di avviare le procedure di mobilità prima di procedere all’espletamento delle procedure concorsuali.
Il Consiglio di Stato argomenta la sentenza sull’interpretazione letterale dell’art. 30 del D. Lgs. 165/2001 che, dopo aver fissato al primo comma il principio della mobilità volontaria a domanda (“1. Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante cessione del contratto di lavoro di dipendenti appartenenti alla stessa qualifica in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento. Le amministrazioni devono in ogni caso rendere pubbliche le disponibilità dei posti in organico da ricoprire attraverso passaggio diretto di personale da altre amministrazioni, fissando preventivamente i criteri di scelta. Il trasferimento è disposto previo parere favorevole dei dirigenti responsabili dei servizi e degli uffici cui il personale è o sarà assegnato sulla base della professionalità in possesso del dipendente in relazione al posto ricoperto o da ricoprire”), al successivo comma 2 bis, introdotto dall’articolo 5, del decreto legislativo 31 gennaio 2005, n. 7, convertito con modificazioni dalla legge 31 marzo 2005, n. 43, stabilisce che “Le amministrazioni, prima di procedere all'espletamento di procedure concorsuali, finalizzate alla copertura di posti vacanti in organico, devono attivare le procedure di mobilità di cui al comma 1, provvedendo, in via prioritaria, all'immissione in ruolo dei dipendenti, provenienti da altre amministrazioni, in posizione di comando o di fuori ruolo, appartenenti alla stessa area funzionale, che facciano domanda di trasferimento nei ruoli delle amministrazioni in cui prestano servizio. Il trasferimento è disposto, nei limiti dei posti vacanti, con inquadramento nell'area funzionale e posizione economica corrispondente a quella posseduta presso le amministrazioni di provenienza”.
“Il tenore letterale di tale previsione – sostengono i giudici -, di cui non è dubitabile in alcun modo l’applicazione anche agli enti locali (rientranti, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, nell’ambito delle disposizione del citato decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165), è del tutto univoco nell’imporre alle pubbliche amministrazioni che devono coprire eventuali posti vacanti del proprio organico di avviare le procedure di mobilità prima di procedere all’espletamento delle procedure concorsuali.
Tale obbligo ben si coordina con le strategie volte a contemperare il prevalente interesse pubblico alla razionalità dell’organizzazione pubblica e alla funzionalità dei suoi uffici, con le esigenze di riduzione della spesa pubblica e le aspirazioni dei pubblici dipendenti di poter espletare la propria attività in uffici quanto più possibili vicino alle proprie abitazioni.
Né può sostenersi che una simile previsione mortifichi e comprima irragionevolmente l’autonomia delle singole amministrazioni a bandire procedure concorsuali, atteso che non sussiste alcun divieto in tal senso: dando concreta attuazione al principio di buon andamento ed efficienza che deve connotare l’intera organizzazione amministrativa, all’accertamento della sussistenza di una vacanza di organico l’amministrazione è tenuta innanzitutto ad avviare la procedura di mobilità finalizzata ad accertare l’esistenza di pubblici dipendenti già in servizio, dotati della necessaria professionalità, che si trovino nella legittima condizione di poter ricoprire il posto vacante; l’esito infruttuoso di tale procedimento riespande le facoltà dell’amministrazione di indire la procedura concorsuale, ovviamente nel rispetto delle cogenti disposizioni finanziarie di contenimento della spesa pubblica.
Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 5830/2010 depositata il 18 agosto 2010, ha sancito il principio secondo il quale è fatto obbligo alle pubbliche amministrazioni, che devono coprire eventuali posti vacanti del proprio organico, di avviare le procedure di mobilità prima di procedere all’espletamento delle procedure concorsuali.
Il Consiglio di Stato argomenta la sentenza sull’interpretazione letterale dell’art. 30 del D. Lgs. 165/2001 che, dopo aver fissato al primo comma il principio della mobilità volontaria a domanda (“1. Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante cessione del contratto di lavoro di dipendenti appartenenti alla stessa qualifica in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento. Le amministrazioni devono in ogni caso rendere pubbliche le disponibilità dei posti in organico da ricoprire attraverso passaggio diretto di personale da altre amministrazioni, fissando preventivamente i criteri di scelta. Il trasferimento è disposto previo parere favorevole dei dirigenti responsabili dei servizi e degli uffici cui il personale è o sarà assegnato sulla base della professionalità in possesso del dipendente in relazione al posto ricoperto o da ricoprire”), al successivo comma 2 bis, introdotto dall’articolo 5, del decreto legislativo 31 gennaio 2005, n. 7, convertito con modificazioni dalla legge 31 marzo 2005, n. 43, stabilisce che “Le amministrazioni, prima di procedere all'espletamento di procedure concorsuali, finalizzate alla copertura di posti vacanti in organico, devono attivare le procedure di mobilità di cui al comma 1, provvedendo, in via prioritaria, all'immissione in ruolo dei dipendenti, provenienti da altre amministrazioni, in posizione di comando o di fuori ruolo, appartenenti alla stessa area funzionale, che facciano domanda di trasferimento nei ruoli delle amministrazioni in cui prestano servizio. Il trasferimento è disposto, nei limiti dei posti vacanti, con inquadramento nell'area funzionale e posizione economica corrispondente a quella posseduta presso le amministrazioni di provenienza”.
“Il tenore letterale di tale previsione – sostengono i giudici -, di cui non è dubitabile in alcun modo l’applicazione anche agli enti locali (rientranti, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, nell’ambito delle disposizione del citato decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165), è del tutto univoco nell’imporre alle pubbliche amministrazioni che devono coprire eventuali posti vacanti del proprio organico di avviare le procedure di mobilità prima di procedere all’espletamento delle procedure concorsuali.
Tale obbligo ben si coordina con le strategie volte a contemperare il prevalente interesse pubblico alla razionalità dell’organizzazione pubblica e alla funzionalità dei suoi uffici, con le esigenze di riduzione della spesa pubblica e le aspirazioni dei pubblici dipendenti di poter espletare la propria attività in uffici quanto più possibili vicino alle proprie abitazioni.
Né può sostenersi che una simile previsione mortifichi e comprima irragionevolmente l’autonomia delle singole amministrazioni a bandire procedure concorsuali, atteso che non sussiste alcun divieto in tal senso: dando concreta attuazione al principio di buon andamento ed efficienza che deve connotare l’intera organizzazione amministrativa, all’accertamento della sussistenza di una vacanza di organico l’amministrazione è tenuta innanzitutto ad avviare la procedura di mobilità finalizzata ad accertare l’esistenza di pubblici dipendenti già in servizio, dotati della necessaria professionalità, che si trovino nella legittima condizione di poter ricoprire il posto vacante; l’esito infruttuoso di tale procedimento riespande le facoltà dell’amministrazione di indire la procedura concorsuale, ovviamente nel rispetto delle cogenti disposizioni finanziarie di contenimento della spesa pubblica.
Il mio sostegno ad Italia Futura. Piazza Armerina c'è.
Sono favorevole alla discesa in campo di Luca Cordero di Montezemolo. Decidendo di aderire e sostenere Italia Futura. Il linguaggio calcistico ricorda l'avventura Berlusconiana ma il concetto è altro: Montezemolo può davvero rappresentare quel buon digestivo che riesca a far passare la nausea agli italiani, appena avvertono odore di politica. Non so se e come accadrà quest'evento ma tant'è io lo aspetto. Consapevole che il disgusto e la ripugnanza collettiva verso ogni forma di politica è ai massimi livelli, oggi come non mai, e che i danni prodotti dal populismo berlusconiano e dal settarismo leghista, rendono necessaria una nuova chiamata alle armi per quanti credono che un altra Italia ed un altro modo di confronto democratico sia possibile. Non è un abdicazione della politica e dei partiti all'ennesimo papa nero ma la scelta obbligata di convergere verso un personaggio di decantazione che possa disinquinare la vita pubblica e amministrativa dalle tossine prodottesi in quest'ultimo scorcio di tempo, diciamo gli ultimi vent'anni. Perché se la I Repubblica è morta e la II non è mai nata, e bene prepararsi alla gestazione della III. E Montezemolo, forte anche della sua esperienza imprenditoriale e confindustriale, rappresenta l'unica vera novità italiana degli ultimi anni. Non importa se solo o in compagnia di un fantomatico terzo polo, come peraltro in fase di sperimentazione nella nostra regione. E' un brand di livello che può ben rappresentare l'Italia nel mondo e ridare speranza al futuro buio e tempestoso di tanti giovani italiani, depressi, annoiati ed incattiviti.Senza raccontare necessariamente barzellette.
Nuovi ritrovamenti alla villa romana.
Piazza Armerina. La villa romana del Casale era collegata con due grandi edifici a forma di basilica che contenevano numerose derrate alimentari. E’ questa una delle maggiori scoperte relative alla campagna di scavi durante il 2010 che si stanno svolgendo nell’area del sito patrimonio mondiale dell’umanità. A darne conferma della nuova area connessa alla villa il ritrovamento di muri che connettono l’edificio termale e le strutture contigue con i due grandi depositi di derrate alimentari (di forma basilicale) che si disponevano sul lato ovest del muro di recinto del grande piazzale che precedeva l’arco d’ingresso al sito. Ritrovata anche una straordinaria moneta d’oro araba di piccole dimensioni (1/4 di dinar) del 6° califfo fatimida Al-Hakim bi amr illah, emessa da una zecca siciliana e datata tra 1009 e il 1019), pertinente alla fase islamica dell’insediamento medievale. Le ricerche avvengono sotto la direzione del professor Patrizio Pensabene de “La Sapienza – Università di Roma”, in collaborazione con la Soprintendenza di Enna il Parco Archeologico della Villa Romana del Casale e con la partecipazione dei docenti della Kore di Enna Paolo Barresi e Daniela Patti. Dice il professor Pensabene: “è evidente l’importanza di questi ritrovamenti: la presenza dell’edificio termale con mosaico parietale contemporaneo alla Villa e il suo collegamento strutturale alla villa consente di ampliare la conoscenza del contesto in cui si poneva la grande Villa romana del Casale, fino ad ora apparsa troppo isolata, con i suoi straordinari mosaici”. Proprio ieri è stata firmata una convenzione fino al 2001 tra il sindaco di Piazza Armerina Carmelo Nigrelli e l’università la Sapienza di Roma che prevede la continuazione degli scavi e dei saggi di controllo stratigrafico già aperti nel quinquennio 2004-2009”.
Agostino Sella
Convenzione tra il comune e l'Università la Sapienza per continuare gli scavi alla Villa Romana
Piazza Armerina. Una convenzione tra il comune piazzese e il museo della villa romana e l’università la Sapienza di Roma. Oggetto dell’accordo la continuazione degli scavi archeologici a margine della villa romana che negli ultimi anni hanno riportato alla luce la vecchia città medievale. Un ritrovamento di grande portata storica che secondo la volontà del sindaco della città dei mosaici Fausto Carmelo Nigrelli deve continuare nel tempo. La firma della convenzione è avvenuta il 30 settembre e l’uno ottobre nel corso del convegno che si è tenuto a Piazza Armerina, presso la Sala “Alfredo Chiara” della sede di S. Rosalia, il convegno scientifico “La Villa del Casale e oltre, territorio, popolamento, economia nella Sicilia centrale fra tarda antichità e altomedioevo”. Il convegno, con il Patrocinio del comune, è stato organizzato in collaborazione dall’Università di Macerata e dall’Università Kore, dalla Soprintendenza di Enna, dal Centro Regionale per il Restauro e dal Centro Regionale per il Catalogo. Dopo i saluti del sindaco Fausto Carmelo Nigrelli, ha introdotto i lavori per le due giornate di studio il Professore F.Paolo Rizzo. I relatori, tra i quali il Prof. Pensabene, che ha relazionato sui dati dei nuovi scavi, si sono recati in visita alla Villa Romana del Casale, guidati dall’Architetto Meli, direttore dei lavori, ed attualmente posto a dirigere il Parco Archeologico Villa Romana del Casale. Durante il convegno è stata sottoscritta una importante convenzione tra il Comune di Piazza Armerina, la soprintendenza di Enna, il Servizio Parco Archeologico della Villa Romana del Casale e il Dipartimento di scienze dell’antichità de “La Sapienza” di Roma. La convenzione servirà ad incrementare le azioni per la piena conoscenza della Villa e per la prosecuzione delle ricerche in stretta collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’Antichità della “Sapienza”. La convenzione istituisce un rapporto di due anni, rinnovabile nel tempo, e che per il biennio 2010-11 prevede la continuazione degli scavi e dei saggi di controllo stratigrafico già aperti nel quinquennio 2004-2009”. In pratica l’area della villa romana è una delle più studiate dell’intero mediterraneo. Nel corso del primo millennio è stata abitata quasi ininterrottamente delle diverse popolazioni che sono succeduti ai romani. Gli scavi di Pensabene stanno scrivendo una importantissima parte della storia che fa del Casale una delle più interessanti zone archeologiche del mondo.
Agostino Sella
Agostino Sella
Crollo del turismo siciliano: dal 2006 presenze a -14,5%
Travelnostop promuove dieci Open Forum per affrontare la situazione
Il turismo siciliano è al collasso: in cinque anni le presenze totali sono passate dalle 13.746.663 del 2005 alle 14.592.498 del 2006 per crollare in tre anni fino alle 12.497.745 del 2009. Dunque, un calo del 9% rispetto al 2005 e del 14,5% rispetto al 2006. Un quinquennio nero coinciso con il periodo in cui l'isola ha avuto a disposizione ingenti stanziamenti europei, come mai prima d'ora, e nonostante forti investimenti che hanno portato alla creazione di nuovi posti letto, passati dai 164.085 del 2005 ai 190.618 del 2009 con un incremento del 16%.
Ragazza madre decide di ritornare in Belgio: "Qui non conta il bisogno ma qualche altra cosa"
“Grazie al Comune, grazie all’assessore al ramo, al sindaco dovrò ritornare in Belgio con i miei bambini.” Sono parole amare che vengono pronunciate da Salvatrice Grillo, ragazza madre, 31 anni, con due bambini, che è costretta a ritornare in Belgio, dai propri genitori piazzesi, perché ha perso il lavoro, che fino ad oggi, gli assicurava il Comune assieme a tutte le ragazze madri. Ha trovato il coraggio di parlare Salvatrice Grillo, nata nella città dei mosaici, in via Vallone di Riso nel cuore del quartiere più antico della città: il Monte. Sente la necessità di raccontare la propria storia, la giovane ragazza madre che da un anno viveva nella sua città natale. “Sono ritornata dal Belgio lo scorso 21 luglio 2009 con i miei due figli. La ragione che mi ha spinto a ritornare nella mia città erano le cattive condizioni di salute del mio bambino che soffre d’asma. Chiaramente il clima della nostra terra ha recato beneficio al mio piccolo bimbo di nove anni quindi ho deciso di rimanere a Piazza credendo che i servizi sociali, previsti dal Comune, fossero efficienti. Invece – continua Salvatrice Grillo - a distanza di un anno mi sono ritrovata sola, senza lavoro, con l’aggravante dell’assoluta indifferenza dei nostri governanti. Mi hanno licenziata dalla Biblioteca, ove lavoravo per 400 euro al mese, perché mi è stato detto: Non ci sono più soldi in bilancio.” La vicenda delle ragazze madri è esplosa nei giorni scorsi quando 21 ragazze madri hanno ricevuto una lettera con la quale si comunicava la cessazione del rapporto di lavoro. Alcune di queste hanno perso solo 200 euro mensili per figlio, previste da una legge regionale, in quanto lavorano con il reddito minimo o con lavori socialmente utili. Altre ragazze madre, invece, sono rimaste senza lavoro come Salvatrice Grillo. “Sono costretta a ritornare in Belgio, far soffrire mio figlio, ma non posso più restare qui perché rischierei di perdere i miei bambini che sono la cosa più importante della mia vita. Non lavorando il Comune mi “farebbe portare via anche i bambini” e questo non lo permetterò mai a nessuno. Mi porterò nel cuore la mia città ma anche l’indifferenza degli amministratori piazzesi e l’inefficienza dei servizi sociali che sono da paese del terzo mondo. Non immaginavo che Piazza Armerina fosse rimasta, sotto questo aspetto, come ventitre anni fa, dove ciò che conta non è il bisogno ma qualche altra cosa che non posso dire. Mi auguro che tutte le altre ragazze madri riescono a far gruppo ed unite denunciare tutte quelle situazioni, laddove esistano, di illegalità di soprusi cui siamo sottoposti ogni giorno e qualcuno ha delle storie da raccontare se solo trovasse il coraggio e la forza di farlo.”
Domani quarta seduta per eleggere il vicepresidente del consiglio, si invoca il miracolo
Si ritorna in aula domani alle ore 18. Primo punto all’ordine del giorno elezione del vicepresidente del consiglio. Le posizioni politiche non sembrano essere mutate rispetto all’ultima sessione di lavori. Dalle ultime indiscrezioni il quadro politico potrebbe complicarsi maggiormente. Le fila degli indipendenti potrebbero crescere con i due consiglieri dell’Udc Enzo Filetti e Calogero Cursale che pare abbiano esaurito il loro percorso politico dentro il partito centrista di Casini. Il quadro politico sembra ancora confuso. Il presidente del consiglio comunale Calogero Centonze ha ripetuto più volte che la “vicepresidenza del consiglio va al centro destra”. Ma l’opposizione non sembra avere nessun accordo sul candidato da proporre. In occasione dell’ultima sessioni di lavori il capogruppo dell’Mpa, Michelengelo Trebastoni, è stato il candidato che ha preso il maggior numero di voti: 8. Consensi che sono arrivati dai cinque dissidenti del Pd e dai consiglieri Giuseppe Falcone e Ivan Picicuto, oltre il voto di Trebastoni. Il capogruppo dell’Udc Enzo Filetti ha più volte sostenuto che il “centro destra non ha i numeri e le condizioni politiche per eleggersi un proprio candidato” ed ha invitato il centro sinistra ad eleggersi il vicepresidente. Ma dal partito di maggioranza non arrivano segnali chiarificatori. Il gruppo consiliare del Pd sembra ormai definitivamente spaccato in due tronconi. Da una parte i cinque dissidenti che fanno capo al presidente del consiglio Calogero Centonze e dall’altra i lealisti che sostengono il sindaco Nigrelli che nell’ultima sessione di lavori hanno riversato i loro sei voti al candidato ufficiale del Partito democratico Ilenia Adamo. Dalle ultime indiscrezione pare che ci sia in atto un tentativo di convincere il consigliere del Pdl Paternicò ad accettare la carica di vicepresidente. L’impresa sembra ardua perché lo stesso consigliere, ormai, da mesi va ripetendo che l’unica soluzione è il voto anticipato. Un dilemma di difficile soluzione. Intanto la città aspetta che l’aula approvi il regolamento sui servizi sociali e il regolamento sul bonus bebè, che sono i due punti all’ordine del giorno che dovrebbero essere affrontati se l’aula si eleggerà il vice presidente.
Ribilotta: Il mercato non si sposta
Le ultime vicende del mercato settimanale hanno scatenato la reazione del vicesindaco Teodoro Ribilotta a cominciare dalle accuse di persecuzione che sono arrivate dal responsabile dell’Anva-Confesercenti Salvatore Cimino che ha contestato le multe che gli sono state elevate. “Mi spiace che Salvatore Cimino pensa che dietro il lavoro degli agenti di Polizia municipale ci sia un intento persecutorio. E’ una affermazione grave che credo potrà avere sviluppi successivi. Per prima cosa – replica Ribilotta - vorrei replicare a Cimino dicendogli che giovedì i Vigili urbani hanno controllato a tappeto tutti gli operatori presenti al mercato. Il controllo ha riguardato il possesso delle licenze, il controllo dei metri quadri occupati dagli stand e il controllo sulla presenza di eventuali abusivi. Sono stati elevarti sei verbali tra cui quello fatto al responsabile dell’Anva. Se il comportamento impeccabile dei Vigili urbani significa azione persecutoria credo che Cimino sia completamente fuori strada e questa forma di vittimismo, ingiustificata, potrebbe costargli cara.” Il vicesindaco Ribilotta precisa alcuni fatti anche in merito alla sistemazione del tradizionale mercato del giovedì nell’area attorno il campo sportivo Sant’Ippolito “Il mercato nell’area attuale è stato voluto, all’unanimità, dal consiglio comunale e l’amministrazione, rispettando le decisioni del consiglio comunale, competente ad individuare le aree mercatali, ha speso 300 mila euro per bonificare la zona in modo da poter svolgere il mercato settimanale.” Dai chiarimenti in merito alla sistemazione del mercato Ribilotta passa alla replica sull’abusivismo “Da mesi che l’Anva Confesercenti ci attacca sul versante della lotta all’abusivismo. Questa amministrazione, ripeto per l’ennesima volta, ha sposato il terreno della legalità e del rispetto delle regole pertanto abbiamo più volte ripetuto agli organi chiamati a far rispettare le legge che non tolleriamo l’abusivismo. In merito abbiamo sposato lo slogan tolleranza zero contro chi non rispetta le regole.” Il vicesindaco Ribilotta lancia anche segnali di pace alle organizzazioni di categoria “Io capisco le ragioni che spingono le organizzazioni di settore a chiedere il trasferimento del mercato in altra sede. Rispetto a questo mi limito a rispondere che l’unica area immediatamente disponibile per il mercato e l’area Siace. La piazza Falcone e Borsellino non può più contenere il mercato perché non ha lo spazio sufficiente e la legge ci obbliga a non frazionare il mercato che deve svolgersi tutto su una determinata area. Quindi – conclude Ribilotta - esistono dei vincoli giuridici che non possono essere violati. Poi, se il consiglio comunale riterrà opportuno individuare un’altra area e predisporre, in sede di variazioni di bilancio, le risorse economiche sufficienti questa amministrazione rispetterà la volontà sovrana del consiglio comunale in materia di aree mercatali.”
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Chi sono
Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com
___________
"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"
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