Arai
Mi sono rotto di sentir dire, soprattutto in questo periodo, che Garibaldi era un eroe.
Era stronzo, bandito ed impostore.
Per una analisi veloce vi invito a leggere questo link http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/garibal2.htm
Noi italiani abbiamo il brutto vizio di distorcere la storia.
W la Sicilia e affanculo a Garibaldi
_____________________
ps.
Consiglio all'associazione dei garibaldini di cambiare nome.
Sono tutti bravi ragazzi.
Forse non sanno di portare il nome di uno stronzo.
mercoledì 19 maggio 2010
La studentesca a Gela
La Scuola calcio della Studentesca Armerina ha partecipato ad un raduno di giovani calciatori che si è svolto a Gela presso il Centro Sportivo dell’A.S.D. Real Gela.
Alla festa hanno partecipato circa 50 bambini armerini delle categorie Piccoli Amici e Pulcini, i quali hanno vissuto una intensa giornata di partite e sfide sportive con i coetanei gelesi. Il Gruppo di Piazza Armerina è stato accompagnato dagli allenatori, Carlo Romano e Giuseppe Diana e da un gruppetto di genitori i quali hanno prestato volentieri la loro collaborazione tra i quali Benny La Morella, Roberto Augeri e Paolo Noto, oltre ad un gruppo di mamme che hanno collaborato fattivamente i mister nell’accudire il numeroso gruppo di giovanissimi atleti.
E proprio questi ultimi hanno finalmente assaporato il piacere di correre, giocare, rotolarsi e persino cadere su una superficie decisamente differente della ruvida terra battuta al quale sono abituati; infatti il campo da gioco, realizzato in erba sintetica di ultima generazione, consente di vivere uno sport entusiasmante quale il calcio con dignità, senza doversi preoccupare delle buche o dei sassi presenti sul campo di gioco o peggio ancora della durezza della superficie in caso di cadute. La considerazione che tanti tra i presenti hanno fatto, è stata relativa al “chissà quando, se mai sarà, i nostri figli avranno la possibilità di praticare lo sport che amano avendo a disposizione delle strutture sportive adeguate”. Purtroppo lo stato di degrado in cui versa il Campo Sporivo S. Ippolito, frequentato giornalmente da decine di piccoli e grandi calciatori non lascia sperare positivo.
Alla festa hanno partecipato circa 50 bambini armerini delle categorie Piccoli Amici e Pulcini, i quali hanno vissuto una intensa giornata di partite e sfide sportive con i coetanei gelesi. Il Gruppo di Piazza Armerina è stato accompagnato dagli allenatori, Carlo Romano e Giuseppe Diana e da un gruppetto di genitori i quali hanno prestato volentieri la loro collaborazione tra i quali Benny La Morella, Roberto Augeri e Paolo Noto, oltre ad un gruppo di mamme che hanno collaborato fattivamente i mister nell’accudire il numeroso gruppo di giovanissimi atleti.
E proprio questi ultimi hanno finalmente assaporato il piacere di correre, giocare, rotolarsi e persino cadere su una superficie decisamente differente della ruvida terra battuta al quale sono abituati; infatti il campo da gioco, realizzato in erba sintetica di ultima generazione, consente di vivere uno sport entusiasmante quale il calcio con dignità, senza doversi preoccupare delle buche o dei sassi presenti sul campo di gioco o peggio ancora della durezza della superficie in caso di cadute. La considerazione che tanti tra i presenti hanno fatto, è stata relativa al “chissà quando, se mai sarà, i nostri figli avranno la possibilità di praticare lo sport che amano avendo a disposizione delle strutture sportive adeguate”. Purtroppo lo stato di degrado in cui versa il Campo Sporivo S. Ippolito, frequentato giornalmente da decine di piccoli e grandi calciatori non lascia sperare positivo.
Distretto Turistico. Nigrelli concoca gli operatori per il 24 maggio alle ore 15,30
Piazza, 19 maggio 2010
Con una nota il Sindaco Fausto Carmelo Nigrelli invita gli operatori ad aderire al Distretto Turistico “Per la Valorizzazione della Venere di Morgantina”
Il Comune di Piazza Armerina, insieme alla Provincia regionale di Enna, ai comuni di Aidone, Enna e Caltagirone e alle camere di Commercio di Catania ed Enna si è fatto promotore del Distretto Turistico per la valorizzazione della Venere di Morgantina, il cui nome provvisorio dovrà essere definito nei prossimi giorni e il cui ambito territoriale è compreso nei quattro comuni.
la Legge regionale n. 10 del 2007 istituisce i Distretti turistici al fine di migliorare le condizioni di fruibilità ed accessibilità dei fattori di attrazione situati nel territorio, nonché all’aumento dei volumi relativi al turismo pernottante e della spesa turistica.
Con una nota il Sindaco Fausto Carmelo Nigrelli invita gli operatori ad aderire al Distretto Turistico “Per la Valorizzazione della Venere di Morgantina”
Il Comune di Piazza Armerina, insieme alla Provincia regionale di Enna, ai comuni di Aidone, Enna e Caltagirone e alle camere di Commercio di Catania ed Enna si è fatto promotore del Distretto Turistico per la valorizzazione della Venere di Morgantina, il cui nome provvisorio dovrà essere definito nei prossimi giorni e il cui ambito territoriale è compreso nei quattro comuni.
la Legge regionale n. 10 del 2007 istituisce i Distretti turistici al fine di migliorare le condizioni di fruibilità ed accessibilità dei fattori di attrazione situati nel territorio, nonché all’aumento dei volumi relativi al turismo pernottante e della spesa turistica.
Al via il nuovo distretto turistico. Ecco il bando
PROVINCIA REGIONALE DI ENNA
COMUNE DI AIDONE
COMUNE DI PIAZZA ARMERINA
COMUNE DI CALTAGIRONE
CAMERA DI COMMERCIO DI CATANIA
CAMERA DI COMMERCIO DI ENNA
PER L’ACQUISIZIONE DI MANIFESTAZIONI DI INTERESSE DEL PARTENARIATO PRIVATO FINALIZZATE ALLA COSTITUZIONE DEL DISTRETTO TURISTICO
“per la valorizzazione della VENERE DI MORGANTINA”
COMUNE DI AIDONE
COMUNE DI PIAZZA ARMERINA
COMUNE DI CALTAGIRONE
CAMERA DI COMMERCIO DI CATANIA
CAMERA DI COMMERCIO DI ENNA
AVVISO PUBBLICO
PER L’ACQUISIZIONE DI MANIFESTAZIONI DI INTERESSE DEL PARTENARIATO PRIVATO FINALIZZATE ALLA COSTITUZIONE DEL DISTRETTO TURISTICO
“per la valorizzazione della VENERE DI MORGANTINA”
Una continuità ……“pietrificata”!
di Anna Maria Di Rosa, docente IIS “E. Majorana”
Ho letto con attenzione ed interesse le considerazioni, peraltro condivise, della collega Rosanna Curcuraci, essendo esse un’ ideale prosecuzione di una conversazione tra un gruppo di docenti, i quali non avevano potuto fare a meno di riflettere sul senso di abbandono e di degrado diffuso, che è percepito un po’ da tutti nella nostra città, specialmente quando si esce dal territorio e si ha modo di confrontare la nostra realtà con quella di altre cittadine siciliane, per esempio del ragusano, o del trapanese, o del siracusano, ecc.. i cui centri storici sono stati recuperati e rinnovati da sapienti restauri conservativi, curati con la pulizia degli spazi urbani e con la riqualificazione delle aree destinate a verde pubblico, divenute in questi ultimi anni molto accoglienti dal punto di vista turistico sia per le variegate offerte di svago e di intrattenimento, sia anche per la varietà di prodotti enogastronomici garantiti da speciali marchi DOC.
Purtroppo questo non accade nella nostra città, dove le iniziative sono da anni casuali ed improvvisate, e , cosa ancora peggiore, dove tutto resta incompiuto: vedi Villa Garibaldi (prezioso orto botanico dell’annesso convento francescano e splendido esempio, un tempo, di giardino all’italiana), devastata da un restauro distruttivo e abbandonata ad un malinconico degrado.
Mi sono chiesta più volte, visitando le chiese siciliane e non, come mai fossero tutte così ricche di arredi risalenti a diverse epoche storiche e, pur realizzati con materiali e stili diversi, conservati gelosamente al loro posto. Lo stesso non può dirsi delle nostre chiese, dove ti vergogni di portare un ospite in quanto, per la visione molto personalistica di preti, architetti ed esperti degli Enti preposti al restauro, si mescolano pavimentazioni pseudoantiche con tetti lignei o altari settecenteschi ( Chiesa di S. Pietro e del Carmine), si eliminano lampadari antichi e si sostituiscono con lucide copie che fanno bella mostra di sé, si sostituiscono preziose “ Via crucis” d’epoca per mettere al loro posto manufatti in ceramica, che nulla hanno a che vedere con lo stile della Chiesa.
E che dire delle case dipinte in rosa confetto e giallo pulcino, che “fanno colore” sotto la Cattedrale o tra il Castello Aragonese e il Palazzo Velardita?
Se chiedi, ti rispondono che quei colori li dà la Soprintendenza. Ma posso mai credere che un Ente, preposto al recupero ed alla valorizzazione dei beni, possa poi consigliare quegli obbrobri?
Preferisco pensare che la causa si deve ricercare nella mancanza di controlli severi e rigorosi, nella mancanza di un regolamento da fare rispettare a tutti i cittadini, alle ditte che eseguono i lavori, ai direttori dei lavori che avvallano certe scelte oggettivamente prive di gusto: un regolamento, attraverso il quale non sia consentito di sostituire i portali in pietra arenaria in Via La Malfa con bianchi ventagli giapponesi, o scalini antichi con lucido granito rosso o nero, o portoni ed infissi in legno con altrettanti variopinti arredi in alluminio anodizzato oro o argento….
Un regolamento che la Fidapa, da me presieduta nel lontano 1996, quando furono istituite alcune manifestazioni che avevano la presunzione di attirare turisti e creare pubblicità alla città (Cortili e balconi fioriti, presepi nel tempo e nel mondo, ecc..) propose all’amministrazione di allora, per bloccare uno scempio che cominciava ad essere messo in atto nell’indifferenza generale.
Ritengo che la Fidapa - e con Lei le altre associazioni - sia ancora disponibile a collaborare con l’amministrazione di oggi, affinché si possa stilare un regolamento che tuteli la nostra città da altri scempi, in quanto i nostri beni, se opportunamente sfruttati, potrebbero essere un vero volano per l’economia.
Ho letto con attenzione ed interesse le considerazioni, peraltro condivise, della collega Rosanna Curcuraci, essendo esse un’ ideale prosecuzione di una conversazione tra un gruppo di docenti, i quali non avevano potuto fare a meno di riflettere sul senso di abbandono e di degrado diffuso, che è percepito un po’ da tutti nella nostra città, specialmente quando si esce dal territorio e si ha modo di confrontare la nostra realtà con quella di altre cittadine siciliane, per esempio del ragusano, o del trapanese, o del siracusano, ecc.. i cui centri storici sono stati recuperati e rinnovati da sapienti restauri conservativi, curati con la pulizia degli spazi urbani e con la riqualificazione delle aree destinate a verde pubblico, divenute in questi ultimi anni molto accoglienti dal punto di vista turistico sia per le variegate offerte di svago e di intrattenimento, sia anche per la varietà di prodotti enogastronomici garantiti da speciali marchi DOC.
Purtroppo questo non accade nella nostra città, dove le iniziative sono da anni casuali ed improvvisate, e , cosa ancora peggiore, dove tutto resta incompiuto: vedi Villa Garibaldi (prezioso orto botanico dell’annesso convento francescano e splendido esempio, un tempo, di giardino all’italiana), devastata da un restauro distruttivo e abbandonata ad un malinconico degrado.
Mi sono chiesta più volte, visitando le chiese siciliane e non, come mai fossero tutte così ricche di arredi risalenti a diverse epoche storiche e, pur realizzati con materiali e stili diversi, conservati gelosamente al loro posto. Lo stesso non può dirsi delle nostre chiese, dove ti vergogni di portare un ospite in quanto, per la visione molto personalistica di preti, architetti ed esperti degli Enti preposti al restauro, si mescolano pavimentazioni pseudoantiche con tetti lignei o altari settecenteschi ( Chiesa di S. Pietro e del Carmine), si eliminano lampadari antichi e si sostituiscono con lucide copie che fanno bella mostra di sé, si sostituiscono preziose “ Via crucis” d’epoca per mettere al loro posto manufatti in ceramica, che nulla hanno a che vedere con lo stile della Chiesa.
E che dire delle case dipinte in rosa confetto e giallo pulcino, che “fanno colore” sotto la Cattedrale o tra il Castello Aragonese e il Palazzo Velardita?
Se chiedi, ti rispondono che quei colori li dà la Soprintendenza. Ma posso mai credere che un Ente, preposto al recupero ed alla valorizzazione dei beni, possa poi consigliare quegli obbrobri?
Preferisco pensare che la causa si deve ricercare nella mancanza di controlli severi e rigorosi, nella mancanza di un regolamento da fare rispettare a tutti i cittadini, alle ditte che eseguono i lavori, ai direttori dei lavori che avvallano certe scelte oggettivamente prive di gusto: un regolamento, attraverso il quale non sia consentito di sostituire i portali in pietra arenaria in Via La Malfa con bianchi ventagli giapponesi, o scalini antichi con lucido granito rosso o nero, o portoni ed infissi in legno con altrettanti variopinti arredi in alluminio anodizzato oro o argento….
Un regolamento che la Fidapa, da me presieduta nel lontano 1996, quando furono istituite alcune manifestazioni che avevano la presunzione di attirare turisti e creare pubblicità alla città (Cortili e balconi fioriti, presepi nel tempo e nel mondo, ecc..) propose all’amministrazione di allora, per bloccare uno scempio che cominciava ad essere messo in atto nell’indifferenza generale.
Ritengo che la Fidapa - e con Lei le altre associazioni - sia ancora disponibile a collaborare con l’amministrazione di oggi, affinché si possa stilare un regolamento che tuteli la nostra città da altri scempi, in quanto i nostri beni, se opportunamente sfruttati, potrebbero essere un vero volano per l’economia.
Umorismo :rovinosa caduta di modella oversize
Piccolo incidente durante una sfilata di moda organizzata per beneficenza dagli studenti di una scuola americana: una tra le modelle improvvisate ancheggia rapida verso la platea ma mentre sta per riunirsi al gruppo degli indossatori inciampa e cade giù dalla passerella.
Insomma vista la mole un po' di attenzione. Troppo forte ...clicca qui..
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Chi sono
Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com
___________
"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"
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