giovedì 31 dicembre 2015

Happy new year with my African brothers, Seny, Aly, Yacubo e Yssue

mercoledì 30 dicembre 2015

Il sindaco di Gela espulso dal M5S. Lui accusa: "Con me il Movimento è stato latitante"

Il sindaco di Gela espulso dal M5S. Lui accusa: "Con me il Movimento è stato latitante"

Domenico Messinese: "In questi giorni non mi ha chiamato nessuno. Da molto tempo non sento i vertici grillini. Io mi sento ancora un esponente di 5stelle". E Grillo pubblica sul suo blog un articolo sulla crisi economica della Sicilia

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Miroddi aderisce al PD.

Coerentemente con il mio percorso politico e con quanto dichiarato sin dall'inizio della mia legislatura – nel voler ricostruire un centro sinistra autentico – oggi comunico ufficialmente di essermi tesserato nel partito democratico, in cui da molto tempo mi riconosco essendo già facente parte del liberal PD vicino ad Enzo Bianco.
La politica del fare del nostro presidente Renzi è quella che da mesi stiamo perseguendo a Piazza Armerina dove con il gruppo politico dell'area popolare abbiamo di fatto costruito un percorso virtuoso di riforme e progetti come quelli che vedono la ristrutturazione di tutti gli edifici scolastici in linea con quanto perseguito dal governo nazionale e soprattutto dal Sottosegretario alla Pubblica Istruzione Davide Faraone, nostro leader in Sicilia.

Piazza Armerina: al via visite guidate gratuite previste il 2 e 3 gennaio


http://www.dasnews.it/arte-e-cultura/item/175-piazza-armerina-al-via-visite-guidate-gratuite-previste-il-2-e-3-gennaio

In programma per il 2 e 3 Gennaio visite guidate – e gratuite – alla “riscoperta” di alcuni tesori della città. Un opportunità, questa, da non perdere dato che i tour saranno condotti da guide specializzate. Protagoniste indiscusse dell’itinerario saranno la Cattedrale, il museo Diocesiano, la Pinacoteca comunale, la chiesa di San Giovanni e infine la chiesa di San Pietro. Per entrambi i giorni, saranno garantite tre visite guidate con un appuntamento alle 10 del mattino e ben due il pomeriggio – alle 16 e alle 17 -  il cui punto di raccolta sarà sempre il museo Diocesiano.



[VIDEO] Miroddi: "Sancita stabilizzazione per 10 precari "

“Forse è piu di un ventennio di precariato, per dieci si è pasta la parola fine a questo precariato” questo il discorso di apertura del sindaco di Piazza Armerina, durante la conferenza stampa che ha ufficializzato la stabilizzazione di 10 disoccupati che da oggi potranno contare sulla certezza di una busta paga.

Guarda il video:
http://www.dasnews.it/politica/item/174-miroddi-sancita-stabilizzazione-per-10-precari

IL PICCOLO PRINCIPE: Il classico di Antoine de Saint-Exupery dall'1 gennaio 2016

IL PICCOLO PRINCIPE: Il classico di Antoine de Saint-Exupery in una versione animata per far sognare grandi e piccini dall'1 gennaio 2016 alla Giò Social House

Doppio spettacolo: in 2D alle 17.00 e alle 19.00 e in 3D alle 21.00

TRAMA: Una bambina si traferisce con la madre in un nuovo quartiere. Qui dovrà impegnarsi nello studio secondo un planning estremamente articolato elaborato dalla madre la quale, donna in carriera, vuole assolutamente che la figlia si inserisca nei corsi della prestigiosa Accademia Werth finalizzata a formare i manager del futuro. Il nuovo vicino di casa è un anziano aviatore che prende a raccontare alla bambina del suo incontro, avvenuto tanti anni prima nel deserto africano, con un Piccolo Principe giunto sulla Terra dopo un lungo viaggio tra gli asteroidi. La bambina inizialmente sembra voler resistere alla narrazione ma progressivamente se ne fa catturare...

Giò Social House
Via Garibaldi 63
Piazza Armerina (EN)
Info e prenotazioni: 0936680410 e 3409353936

martedì 29 dicembre 2015

Stampa, 110 giornalisti uccisi nel 2015. Due su tre non erano in teatri di guerra

Stampa, 110 giornalisti uccisi nel 2015. Due su tre non erano in teatri di guerra

Presentato il nuovo dossier di Reporter senza frontiere. Che chiede un rappresentante speciale del segretario generale Onu per proteggere i cronisti. Alto anche il numero di quelli in ostaggio (54) e in prigione (154)

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L'ANNO DEL POPULISMO

L'ANNO DEL POPULISMO

Movimenti diversi fra loro hanno in comune lo scontento per i partiti tradizionali

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domenica 27 dicembre 2015

Facebook è ancora la app più usata. Ma il suo appeal non è più lo stesso

Facebook è ancora la app più usata. Ma il suo appeal non è più lo stesso

Lo dice un sondaggio Usa secondo cui nel 2016 il social di Mark Zuckerberg sarà superato da Instagram

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Gerusalemme, altri palestinesi uccisi dopo assalti. Oltre 150 morti nell'intifada dei coltelli

Gerusalemme, altri palestinesi uccisi dopo assalti. Oltre 150 morti nell'intifada dei coltelli

I due episodi a Gerusalemme e ad Hawwara. La maggior parte delle vittime degli ultimi tre mesi sono palestinesi che stavano aggredendo israeliani, uccisi dalle forze di sicurezza

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giovedì 24 dicembre 2015

Doppio appuntamento di Natale alla Giò Social House

Dal 23 al 31 dicembre, doppio appuntamento con il cinema di Natale per grandi e piccini.

MASHA E ORSO - AMICI PER SEMPRE: 16.00 e 17.30

NATALE COL BOSS: 19.00 e 21.00
(24 e 31 dicembre solo spettacolo delle 19.00)

Giò Social House
Via Garibaldi 63
Piazza Armerina (EN)
Info: 0936680410 e 3409353936


martedì 22 dicembre 2015

I nuovi signori della tratta: “Siamo dei business man”. Accusati del naufragio di 300 migranti

I nuovi signori della tratta: "Siamo dei business man". Accusati del naufragio di 300 migranti

Blitz della polizia in collaborazione con la capitaneria di porto: tre arresti per la tragedia avvenuta a febbraio al largo della Libia. I vertici dell'organizzazione dei trafficanti si nascondono a Tripoli. I racconti dei sopravvissuti: "Travolti dal freddo e dalle onde"

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Il sindaco di Aidone Lacchiana augura buon Natale ai migranti

lunedì 21 dicembre 2015

Fwd: Prolungamento apertura serale della Villa Romana del Casale

>
> Si informa che, nell'ambito dell'iniziativa DOMENICAALMUSEO, giorno 3
> gennaio 2016 la biglietteria della Villa Romana del Casale di Piazza
> Armerina resterà aperta dalle ore 9,00 alle ore 20,00. La visita del
> monumento sarà consentita fino alle ore 21,30.
> Si ricorda altresì che, essendo la prima domenica del mese, l'ingresso
> è libero.
> Cordiali saluti ed auguri di buone feste.
>
>
> Il responsabile dell'ufficio relazioni con il pubblico
> Dr. Salvatore Roccaforte
> www.villaromanadelcasale.it

venerdì 18 dicembre 2015

Bilancio: Nessuna approvazione dal Consiglio e la seduta si rivela un flop

http://www.dasnews.it/politica/item/170-bilancio-nessuna-approvazione-dal-consiglio-e-la-seduta-si-rivela-un-flop

Bilancio in consiglio ma l'aula è vuota dopo una sospensione

http://www.dasnews.it/politica/item/169-bilancio-in-consiglio-ma-l-aula-e-vuota-dopo-una-sospensione

H 19:00. È proprio l' ora in cui sarebbe dovuta riprendere la seduta consiliare dopo una pausa di 1 ora. Quel che invece si presenta è lo scenario desolante dell'aula consiliare dove sarebbe dovuta essere ridiscussa l'approvazione del bilancio che, ancora dopo mesi, tarda ad arrivare.

Approvazione del bilancio? Non passa l'emendamento di maggioranza

http://www.dasnews.it/politica/item/168-approvazione-del-bilancio-non-passa-l-emendamento-di-maggioranza


H 18:00. Si conclude il primo round del consiglio comunale con oggetto l'approvazione di bilancio. Non passa l'emendamento di maggioranza con 10 contrari, 8 favorevoli e 1 astenuto.
Guarda il video:

giovedì 17 dicembre 2015

Pubblico delle grandi occasioni per il Concerto del Giubileo, tenuto dalla Polifonica Armerina “S. Laurella"



Quando l’emigrazione va in scena… “Ad esempio a noi piace il Sud”

Comunicato stampa


Quando l'emigrazione va in scena… "Ad esempio a noi piace il Sud"

Quattro attori per un esilarante spettacolo di beneficienza, dal 3 al 5 gennaio all'auditorium del liceo "G. Falcone" di Barrafranca (EN)

Giò Social House - ex cinema Plutia: NATALE COL BOSS, la commedia anti-cinepanettone, d...

Giò Social House - ex cinema Plutia: NATALE COL BOSS, la commedia anti-cinepanettone, d...: La nuova commedia di Lillo e Greg per il pubblico in cerca di un'alternativa al solito cinepanettore!!! TRAMA: Cosimo e Leo sono due...

Giò Social House - ex cinema Plutia: NATALE COL BOSS, la commedia anti-cinepanettone, d...

Giò Social House - ex cinema Plutia: NATALE COL BOSS, la commedia anti-cinepanettone, d...: La nuova commedia di Lillo e Greg per il pubblico in cerca di un'alternativa al solito cinepanettore!!! TRAMA: Cosimo e Leo sono due...

Migranti, salvati in duemila nel Canale di Sicilia


La Repubblica
La Repubblica Migranti, salvati in duemila nel Canale di Sicilia Sono 1984 i migranti tratti in salvo oggi nel Canale di Sicilia nel corso di undici operazioni coordinate dalla centrale operativa della Guardia costiera di Roma. Le richieste di soccorso, giunte alla ...



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Ricchezza, un terzo è in mano al 5% delle famiglie italiane. Quattro pensioni su 10 sono sotto i mille euro


Il Fatto Quotidiano
Il Fatto Quotidiano I dati di Bankitalia e Istat: un nucleo ogni cinque è nella fascia a basso reddito. In 20 anni ricchezza media aumentata dell'8%. Gli assegni di previdenza valgono quasi il 18 per cento del Pil. E il 25% dei beneficiari ne riceve due. di F. Q. | 3 ...



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Expo, i viaggi a sbafo della Regione siciliana. Parla direttore dell'hotel: A Palermo non risponde nessuno

Expo, i viaggi a sbafo della Regione siciliana. Parla direttore dell'hotel: A Palermo non risponde nessuno

"Spariti. I dirigenti della Regione sono spariti". L'amarezza di Emanuele Vitrano, direttore di due alberghi milanesi a 4 stelle, hotel Zurigo e il Carlyle, che fra maggio e giugno hanno accolto alcuni ospiti dell'Expo. Vitrano non ha ancora ricevuto il pagamento dei pernottamenti: il debito per l'amministrazione regionale ammonta a 6 mila euro. "I dirigenti sono tutti spariti e a noi non è rimasto altro che affidarci ai nostri legali. Eppure - dice Vitrano - quando erano qui i rappresentanti della Regione rispondevano con sdegno al timore di possibili ritardi nei pagamenti". Davanti al suo albergo Vitrano espone tutti prodotti siciliani: "Amo la mia terra, ma non posso tollerare certi atteggiamenti". (di Alessandro Puglia)

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Comunicato Stampa - Totò Cuffaro ha veramente favorito la mafia? Il nuovo libro di Simone Nastasi sul processo all'ex presidente dei siciliani


COMUNICATO STAMPA
CON PREGHIERA DI DIFFUSIONE

Totò Cuffaro ha veramente favorito la mafia?
Il nuovo libro del giornalista Simone Nastasi sul processo all'ex presidente dei siciliani

 

 

Totò Cuffaro adesso è un uomo libero. A ventiquattro ore dalla scarcerazione è ritornato nella sua Raffadali, accolto da un codazzo di persone, le stesse che lo hanno tanto atteso per quasi cinque lunghi anni. Ha pagato così il suo conto con la giustizia che lo aveva condannato definitivamente in Cassazione il 22 gennaio del 2011 per rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento aggravato alla mafia.
 
E lo ha accolto anche un nuovo libro "Cuffaro tutta un'altra storia – La verità sul processo al presidente dei siciliani" edito da Bonfirraro e scritto dal giornalista romano Simone Nastasi, in tutta Italia nelle librerie indipendenti e in tutte le librerie Mondadori, che rilancia molti dubbi sulle tesi dell'accusa, raccontando i passaggi più importanti che hanno scandito, come recita il lungo titolo, l'intera vicenda dibattimentale del «primo condannato della storia politica italiana a scontare in carcere una pena così lunga».
Al di là del nome del personaggio, che in questo caso è senza dubbio risonante, il libro si muove su un campo minato che è quello della ricerca di una "giustizia giusta" in uno stato di diritto come l'Italia e mette in luce come, probabilmente, in tutta questa vicenda sia stata calcata un po' la mano sulla gravità dei reati imputatigli. Un saggio acuto e agile, dall'andamento a spirale, con i concetti accennati prima e approfonditi poi, che, alla luce anche delle ultime dichiarazioni di Totò Cuffaro all'uscita da Rebibbia, abbandona subito la presunzione di essere detentore di assolute verità – a dispetto del titolo provocatorio – ma che induce il lettore a porsi, sempre e comunque, delle domande da cittadino libero.
 
L'autore, dunque, utilizzando come principale fonte di informazione gli atti processuali, ha posto in evidenza tutte quelle stranezze e quelle ambiguità che hanno caratterizzato il processo all'ex governatore, accusato di essere una delle "talpe" che tra il 2001 e il 2003 avrebbero rivelato notizie riservate agli allora indagati per associazione mafiosa, Giuseppe Guttadauro e Michele Aiello.
Nel libro si dipanano per intero i passaggi storici, dall'inchiesta "Talpe alla Dda" fino ad arrivare alla controversa questione della "prova regina", ovvero la trascrizione di quell'intercettazione ambientale "Ragiuni avia Totò Cuffaro" che è per Nastasi uno degli elementi sul quale si concentrano i "dubbi maggiori". «Perché così tanti consulenti? E perché per due periti la ricezione della microspia risulta poco udibile? Ma, soprattutto, Cuffaro avrebbe realmente fatto parte di quell'area grigia nella quale, come si legge nella sentenza di primo grado, "opera indisturbato un intreccio perverso tra interessi politici, economici, affaristici e mafiosi"»?
 
Dubbi, interrogativi, testimonianze, interviste esclusive e quant'altro, arricchito dalla prefazione del giornalista d'inchiesta Guido Paglia, direttore de L'ultima ribattuta, e dalla postfazione dell'avvocato ed ex parlamentare Mauro Mellini, autore de Il partito dei magistrati (Bonfirraro ed.).
 
 
L'ufficio stampa
--
Bonfirraro Editore
 
Editrice Bose Giesse
Viale Ritrovato, 5
94012 Barrafranca EN
Tel. 0934.464646 fax 0934.1936565
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Il Vescovo risponde agli attivisti No MUOS a proposito della esibizione dei Marines in una Chiesa di Niscemi


________________________
Un abbraccio e tanta serenità
Agostino Sella



Comunicato stampa
del 16 dicembre 2015
 
Il Vescovo risponde agli attivisti No MUOS
a proposito della esibizione dei Marines in una Chiesa di Niscemi
  
     In merito alla notizia della lettera che gli attivisti del Comitato NO-MUOS di Niscemi avrebbero scritto a Mons. Rosario Gisana e pubblicata su diversi siti on-line, nella quale si biasimava e accusava il Vescovo di aver rinnegato le sue posizioni pacifiste per aver permesso l'esibizione di un gruppo di marines in una Chiesa di Niscemi, si precisa:
- che il Vescovo non ha ricevuto alcuna lettera, ma ne ha preso conoscenza attraverso i media;
- che la lettera è stata diffusa senza aver contattato personalmente mons. Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina;
- che egli da sempre è aperto sostenitore della pace e della non-violenza e che le dichiarazioni che, appena qualche anno fa, sono state enunciate in occasione di un incontro pubblico sul tema della pace, incontro voluto da lui stesso nella città di Niscemi, rispecchiano fedelmente la sua posizione mai ritrattata;
- che appena venuto a conoscenza dell'iniziativa il Vescovo ha chiesto al presbitero interessato di desistere per coerenza evangelica per cui non vi è stata alcuna esibizione.
 
     Sarebbe stato opportuno che, prima di diffondere qualsiasi notizia e dare improprie valutazioni, si fosse opportunamente contattato il Vescovo. Come si può pervenire a certe considerazioni del tipo: «sapere che avresti avallato nei fatti l'esibizione dei Marines in una chiesa di Niscemi» oppure «sappiamo di certo che in cuor tuo aspettavi qualcosa del genere», quando alcuni del movimento No MUOS conoscono il Vescovo e la sua scelta preferenziale per i poveri? Comprendendo che la notizia sarà stata diffusa inopportunamente, è necessario, per qualche altra occasione, accertarsi dei fatti, al fine di evitare equivoci e pregiudizi che amareggiano e talvolta possono anche turbare le relazioni.
     Si pregano cortesemente gli organi di stampa interessati di volere pubblicare, a rettifica, la presente nota.
 
     Piazza Armerina, 16 dicembre 2015.
 
Il direttore
Giuseppe Rabita
333.4668819 - rabita@alice.it

mercoledì 16 dicembre 2015

NATALE COL BOS in prima nazionale da mercoledì 16 dicembre al Gio' Social House






NATALE COL BOSS, la commedia di Natale con Lillo e Greg, maghi del bisturi al servizio del boss
In prima nazionale da mercoledì 16 dicembre: doppio spettacolo 18.30 e 21.00
Giò Social House
Via Garibaldi 63
Piazza Armerina
Info e prenotazioni 0935 680410 e 3409353936


martedì 15 dicembre 2015

Migranti raccontano la loro storia ai ragazzi della Roncalli


Lunedì, 14 dicembre 2015. Meravigliosa lezione di "ascolto dell'altro" nell'incontro con due profughi del Gambia e dell'Afghanistan alla Scuola Media Roncalli-Cascino di Piazza Armerina. 

 

Due ore cariche di sentimenti profondi,  racconti drammatici, speranze per il futuro che grazie alla collaborazione con la dottoressa Cinzia Vella, responsabile dell'Associazione Don Bosco 2000, hanno coinvolto intensamente i ragazzi delle classi  terze del plesso Roncalli. La conoscenza delle ragioni dell'altro, della vita e della sofferenza dell'altro, soltanto la conoscenza, può far superare paure, pregiudizi, inganni mediatici pseudo-informativi che ci vengono propinati dalle chiacchiere nei bar fino ai comizi politici televisivi, nel clima di psicosi generale che vede negli attentati alla nostra cara Europa il nocciolo del problema senza considerare che si tratta invece delle ultime propaggini dei tentacoli di una piovra che ha in Africa e Asia il suo cuore pulsante.                                                                                                                                        D., 21 anni, fuggito dal Gambia per trovare una vita degna di essere vissutalontano da una dittatura ultra ventennale che spinge migliaia di gambiani ogni anno ad abbandonare la propria meravigliosa terra, fa il suo viaggio della speranza attraverso il Senegal, la Nigeria, il Mali e la Libia, dove rimane prigioniero nelle ormai tristemente famose carceri del posto. Sua sorella non riesce a sopravvivere alle percosse e alle violenze delle carceri libiche: entra in coma per giorni e poi muore.     Se avesse avuto le medicine, se fosse stata curata, forse… e la voce di D. trema per la commozione. Quando i nostri ragazzi si fermano tutti a pregare per la giovane donna ricordata nel drammatico racconto, sentiamo di stare compiendo un gesto di intensa spiritualità quando al nostro momento di silenzio si aggiunge la preghiera cristiana per i defunti e di seguito quella in arabo del giovane uomo                                                                                                                                                                                          H., 18 anni, arrivato in Italia quando ne aveva 15, senza genitori, è fuggito dall'Afghanistan in seguito ad una lettera arrivata in casa: l' "invito", scritto dai talebani del posto, ad unirsi a loro, ai loro atti di terrorismo, pena la morte. La famiglia decide di farlo partire accompagnato dallo zio e da un cugino. Mamma e papà lo raggiungeranno in un secondo momento. Se Dio vorrà. Attraverso il Pakistan, l'Iran e la Turchia, Hraggiunge l'Italia, in uno di quei barconi che lui stesso non sa come sia potuto arrivare a destinazione. Diviene ospite della casa di Don Bosco di Piazza Armerina e studia con profitto nelle nostre scuole. I genitori lo hanno raggiunto: ora sono in Germania e H. lascerà a giorni l'Italia per riabbracciare la sua famiglia. Anche lui ha i suoi morti da piangere: lo zio ha perso la vita a causa dei tagliatori di teste dell'Isis.

Due testimonianze forti, dolorose e cariche di pudore e coraggio, inaspettatamente rilasciate da due giovanissimi. Grazie.  

Inviato da iPhone di Agostino Sella 

I fannulloni dei deputati regionali

lunedì 14 dicembre 2015

Kerry a Roma: "Libia, governo di unità nazionale a Tripoli entro 40 giorni"

ROMA - In Libia "il vuoto è stato riempito dagli estremisti, che portano il Paese nel caos". Lo ha detto il segretario di Stato Usa, John Kerry, oggi a Roma per partecipare alla conferenza internazionale sulla crisi in Libia promossa assieme al ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Il summit arriva a poche ore dalla data del 16 dicembre, il giorno in cui secondo l'inviato Onu, Martin Kobler, le delegazioni dei due parlamenti libici dovrebbero firmare l'accordo per un governo di unità nazionale.

Anche i libici al meeting. Presente anche una delegazione libica di 15 rappresentanti dei 2 parlamenti. È la prima volta che i ministri degli Esteri del P5+5 (ovvero i 5 del Consiglio di sicurezza Onu più Italia, Germania, Spagna Onu e Ue) incontrano i rappresentanti libici. Alla riunione di Roma partecipano anche molti ministri della regione, tra questi Egitto, Algeria, Ciad, Emirati, Marocco, Niger, Qatar, Turchia, Tunisia. L'accordo di ottobre prevede che il nuovo primo ministro sia Fayez Serraj, a cui toccherà guidare un consiglio presidenziale di 9 membri.

Governo a Tripoli. Quello in corso in Libia - ha detto John Kerry - è un processo voluto da libici e portato avanti dai libici" per "far nascere una Libia sicura e stabile". Il segretario di Stato americano ha quindi spiegato che dopo la firma dell'accordo mercoledì prossimo in Marocco inizierà un processo che porterà al ritorno del governo nella sede di Tripoli. "Sono i libici che parlano a nome del loro popolo, il minimo che noi possiamo fare è'assisterli e aiutarli", ha proseguito Kerry, facendo appello a un "cessate il fuoco totale in tutta la Libia", mettendo da parte "rivalità, ambizioni personali e lotte interne che colpiscono il popolo libico, sei milioni di persone".

Ventuno firme per l'accordo. Diciassette Paesi e quattro organizzazioni internazionali hanno formalizzato in un comunicato di una pagina le speranze e il sostegno per il governo di unità nazionale in Libia, che dovrebbe vedere la luce mercoledì prossimo. Il documento dimostra l'importanza, non solo locale, che avrebbe un esecutivo unificato e stabile, ponendo fine alla doppia leadership di Tripoli e Tobruk. Il testo, tra le altre cose, chiede "un cessate-il-fuoco immediato e completo in ogni parte della Libia" e si prevede la possibilità di attivare corridoi umanitari, specie a Bengasi.

Il documento è stato firmato da 17 Paesi: Algeria, Arabia Saudita, Cina, Egitto, Emirati arabi uniti, Francia, Italia, Germania, Giordania, Marocco, Russia, Qatar, Regno unito, Spagna, Stati uniti, Tunisia, Turchia. Hanno siglato il testo quattro organizzazioni internazionali: Unione europea, Nazioni unite, Lega araba, Unione africana. La Russia è rappresentata da Gennadiy Gatilov, vice ministro degli Esteri, mentre da Parigi è arrivato Harlem Désir, segretario di Stato per gli affari europei. La Germania ha inviato Frank-Walter Steinmeier, ministro degli Esteri, e l'Unione europea Federica Mogherini, alto rappresentante per la politica estera.

Il risultato di un anno di negoziati. Quello che è stato ottenuto oggi alla conferenza internazionale alla Farnesina "è il risultato di un anno di negoziati: sulla base della riunione odierna riteniamo che mercoledì ci sarà la firma dell'accordo e si potrà mettere in atto il suo contenuto per il governo di unità nazionale", ha proseguito Kerry, assicurando "il sostegno da parte nostra, perché questo governo possa effettivamente governare, e l'aiuto a chi vuole unità e indipendenza".

Tempo per superare 4 decenni di dittatura. Kerry non nasconde che ci saranno "difficoltà, ci vorrà tempo per superare il retaggio di quattro decenni di dittatura. Ma ora i libici devono governare insieme". Il capo della diplomazia di Washington ha infine ricordato che gli Stati Uniti hanno stanziato "330 milioni di dollari in aiuti umanitari", ma ha sottolineato che "la Libia è un Paese pieno di risorse, non dovrebbe averne bisogno". Quello di cui ha bisogno, invece, ha concluso, è "un governo pronto a far sviluppare il Paese".

Ma c'è chi rema contro. "C'è chi dentro e fuori la Libia lavora per far fallire l'accordo. Chi lo mina pagherà il prezzo. L'unica base legittima per un futuro della Libia è questo governo di unità nazionale. Su questo concordano i libici presenti qui oggi", ha detto ancora Kerry che ha affidato anche a Twitter alcune considerazioni in  merito.

Secondo Gentiloni, occorre compiere "ogni sforzo perché la base dell'accordo" sul governo di unità nazionale in Libia "venga via via rafforzato. Sarà compito dei leader libici, che assumono su di loro la responsabilità, di portare avanti questo processo ma anche la comunità internazionale lo sosterrà".

La mossa è stata decisa per coinvolgere sempre più gli inviati libici nel negoziato Onu, che a molti fra i libici negli ultimi mesi è sembrato scollegato dalle richieste delle diverse comunità del loro paese. Da parte di alcuni libici ma anche di alcuni analisti (come l'International Crisis Group co-presieduto da Emma Bonino) una precipitazione nella creazione del governo libico sarebbe pericolosa.

Gentiloni, in Libia il Daesh sempre più forte. Parallelamente, però, il titolare della Farnesina fotografa quello che è sotto gli occhi di tutti: "In Libia il Daesh si sta facendo sempre più pericoloso, la diplomazia e la politica questa volta devono dimostrare di essere più rapidi dei terroristi". La pressione dei Pasei europei per una svolta in Libia è cresciuta moltissimo: il primo minsitro francese Valls e il governo britannico di David Cameron hanno detto apertamente che hanno dato ordine ai loro eserciti di preparare le azioni militari per colpire al più presto l'Islamic State in Libia. I terroristi associati ad Al Bagdadi si sono consolidati a Sirte e Derna, ma nei giorni scorsi sono usciti da alcuni campi nella parte occidentale del Paese per fare un'incursione nel centro di Sabrata.

 


INVIATO DA REPUBBLICA.IT
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http://www.repubblica.it/esteri/2015/12/13/news/libia_kerry_a_roma_arrivano_anche_i_delegati_di_tobruk_e_tripoli-129371405/




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Urbino, l'albero di Natale è "brutto". Sgarbi minaccia dimissioni da assessore

Vittorio Sgarbi ha minacciato di dimettersi da assessore del Comune di Urbino a causa dell'albero di Natale scelto per addobbare la piazza della città. Un'opera che, in un post sulla sua pagina Facebook ufficiale, ha definito: "una inutile bruttura immorale". L'albero è una 'variazione sul tema' natalizio: una struttura in metallo a forma di piramide con base ottagonale e decorata con lastre a bassorilievo firmate dallo scultore urbinate Ermes Ottaviani. Che le intenzioni di Sgarbi siano serie lo dimostra il tono con cui continua il comunicato: "Il Natale non può essere un pretesto per rendere più brutta la città. Una città, durante le feste natalizie, può essere più luminosa, più colorata, più magica, non più brutta. L'albero ha bassorilievi inutili, lastre artistiche che artistiche non sono. E il Comune ha pagato dei soldi per tutto questo. Inoltre, con quale diritto si è deciso di coprire un'architettura preesistente come la fontana?". L'assessore alla Cultura e alla Rivoluzione è rimasto sorpreso alla vista dell'albero, nonostante anche lui faccia parte della giunta che amministra la città, anche se forse ancora per poco. Il comunicato infatti si chiude con la minaccia di andarsene: "Se entro domani non verranno tolti albero e tendone, io mi dimetto. In altre città avrei detto: "non mi piacciono", ma nella città in cui io sono assessore, non li tollero" Foto Il Ducato


INVIATO DA REPUBBLICA.IT
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Ballottaggi in Francia, nessuna regione a Le Pen. Sette vanno ai repubblicani, ai socialisti cinque

PARIGI - Una battaglia all'ultimo voto ma alla fine ha vinto la paura dell'ultradestra: i risultati confermano che il Front National di Marine e Marion Le Pen non ha vinto in nessuna regione. Sette a cinque per i conservatori di Nicolas Sarkozy sui socialisti di Francois Hollande: è questo l'esito del secondo turno delle regionali francesi in cui il Front National non è riuscito a conquistare nemmeno una delle sei regioni in cui era in testa dopo il primo turno del 6 dicembre.

Les Republicains di centrodestra si sono affermati nell'Ile-de-France (tanto che Claude Bartolone, battuto da Valerie Precresse, ha rimesso il proprio mandato parlamentare), in Normandia, nel Nord-Pas-de-Calais-Picardia, Provenza-Alpi Costa azzurra, Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena, Alvernia-Rodano-Alpi e Paese della Loira. I socialisti, che controllavano tutte le regioni meno una, mantengono Bretagna, Aquitania-Limousin Poitou-Charentes, Linguadoca-Rossiglione-Midi-Pirenei, Borgogna Francia-Contea, Centro Valle della Loira. In Corsica vincono i nazionalisti. Qui Gilles Simeoni ha vinto con il 35,34% dei voti, davanti a Paul Giacobbi (Diversi sinistra, 28,49%), Josè Rossi (unione destra, 27,07%) e Christophe Canioni (Front National 9,09 %).

I francesi hanno ritrovato l'unità di un giorno per evitare che qualcuna delle loro regioni finisse in mano al Front National. Contro le due Le Pen, hanno detto lo stesso 'no' che nel 2002 pronunciarono contro Jean-Marie Le Pen, padre di Marine, al ballottaggio per l'Eliseo: quasi il 60% alle urne contro il 43% di una settimana fa.

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Il Front National è stato travolto ovunque: spazzate vie le due Le Pen. Perde il ballottaggio anche la nipote di Marine Le Pen, Marion, candidata nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Nella triangolare del 'Grand Est', la regione Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena il candidato dei repubblicani Philippe Richert conquista il primo posto. E' al 47,7% delle preferenze contro il 36,8% del candidato lepenista Florian Philippot. Meno del 16% per Jean-Pierre Masseret, il 'terzo incomodo' dei socialisti che rifiutò l'ordine di scuderia di ritirarsi dalla corsa per favorire la vittoria della destra moderata.

"Questo è il prezzo da pagare per l'emancipazione di un popolo. Grazie a tutti militanti che con il loro impegno, la loro energia hanno permesso il risultato del primo turno, sradicando il partito socialista a livello locale" ha detto la leader del Front National, Marine Le Pen, commentando i risultati. "Voglio esprimere la mia gratitudine ai più di 6 milioni di francesi" che hanno votato Fn e "hanno saputo rifiutare le intimidazioni e le manipolazioni. La svolta elettorale del primo turno è servita a smascherare le menzogna in cui versa il sistema politico francese". La sconfitta  non pregiudica le mire della leader frontista all'Eliseo nel 2017. Il partito si è radicato nel territorio, con una crescita esponenziale negli ultimi 15 anni, è il primo ma resta isolato da un cordone sanitario "repubblicano" reso inviolabile dal meccanismo elettorale a doppio turno. Francois Hollande insomma, potrebbe ritrovarsi al ballottaggio con Marine Le Pen fra un anno e mezzo.

C'è da registrare, comunque che con oltre 6,6 milioni di voti, il Front National ha battuto il suo record di preferenze in Francia, stabilito nel 2012 alle presidenziali. Sul piano percentuale, con oltre il 28% ha superato il record del 27,73% di domenica scorsa. Ma con oltre 6,6 milioni di voti in termini assoluti ha battuto il numero di suffragi delle presidenziali 2002, quando Jean-Marie Le Pen arrivò al ballottaggio con 6.421.426 voti.

Oggi 44,6 milioni di francesi erano chiamati alle urne per i ballottaggi delle regionali. Al primo turno il Fn aveva conquistato la palma di partito più votato, sfiorando il 28 per cento, con i Républicains di Sarkozy al 27 e i socialisti al 23 per cento. In Alsazia c'è stata la dimostrazione del valore della scelta socialista: il candidato dissidente è arrivato ultimo come al primo turno, quello di destra-centro, grazie ai socialisti, ha ottenuto 20 punti di più. Vittoria strategica, quindi, per il Partito socialista, che ha dato vita ad un'edizione unilaterale del Front Republicain che ha sbarrato il passo all'estrema destra. "In un momento grave, non abbiamo ceduto niente", sono state le prime parole del primo ministro socialista, Manuel Valls.

Secondo i primi commentatori, ha contribuito alla tenuta dei socialisti anche la recente impennata di popolarità di Hollande dopo i tragici attentati jihadisti del 13 novembre e i successi della Cop21. Anche se alla Rue de Solférino, storica sede del partito a Parigi, già si delineano mesi di aspro dibattito tra i partigiani di una nuova apertura a Verdi e sinistra radicale e quelli che invece sposano la linea 'social-liberale' dell'attuale premier Valls.

A Gauche, nel silenzio assoluto osservato dal presidente Hollande in questa settimana, il grande vincitore appare proprio Valls, che si è esposto in prima persona gridando addirittura al rischio di "guerra civile" nel caso di vittoria del Front National. Valls ha preso la parola dopo i risultati per rendere omaggio all'appello "chiarissimo, netto, coraggioso, quello della sinistra, che ha sbarrato la strada all'estrema destra che stasera non conquista nessuna regione". Tuttavia, il premier ha subito avvertito che non è proprio il caso di rilassarsi: "Nessun sollievo, nessun trionfalismo, nessun messaggio di vittoria", poiché "il pericolo dell'estrema destra non è eliminato. Dobbiamo dimostrare - ha concluso - che siamo capaci di restituire la voglia di votare 'per' e non unicamente 'contro'".

I Republicains di Sarkozy, che nella sua seconda versione cinque anni dopo la sconfitta continua a non convincere e non coinvolgere, e nonostante la vittoria delle sette regioni appaiono spaccati oltre che alla vigilia di una resa dei conti decisiva. Sono numerosi i rivali interni che vorrebbero fermare la sua corsa per le presidenziali del 2017. Tra i principali sfidanti nelle primarie dei Républicains - il prossimo autunno - l'ex premier e sindaco di Bordeaux, Alain Juppé, e l'ex premier Francois Fillon. Per Sarkozy è l'inizio della resa dei conti.

Le prime parole di Xavier Bertrand, poi quelle di Christian Estrosi - i due candidati di destra e centro che hanno battuto Marine Le Pen nel nord e la nipote Marion nel sud - sono state il ringraziamento agli elettori socialisti, tradizionalmente avversari, che hanno riversato i voti della gauche su di loro. Bertrandha ringraziato chi lo ha votato, anche "gli elettori di sinistra che hanno fatto sbarramento" contro l'estrema destra. "Non è una mia vittoria, non è una vittoria politica, è la vittoria della gente", ha detto. Un altro smacco per Sarkozy, che nel suo intervento ha reso invece omaggio al "rifiuto di qualsiasi compromesso con le estreme".

"Questa mobilitazione di elettori non deve essere usata come pretesto per dimenticare l'avvertimento dato dai francesi al primo turno" ha detto Sarkozy. "L'unità nel partito, l'unione con il centro e il rifiuto di ogni compromesso con l'estrema destra ha permesso questo risultato - ha aggiunto - per questo, questi principi devono restare nostri anche in futuro". Da domani la strada di Sarkozy sarà tutta in salita. Ha salutato "l'unità della famiglia dei Repubblicani" e l'unione con il centro ma la sua politica tutta rivolta verso il terreno dell'estrema destra e la fortissima opposizione interna lo rendono ogni giorno più debole. Ad Alain Juppé e Francois Fillon, avversari di sempre, si aggiunge Nathalie Kosciusko-Morizet, che aveva votato contro il no di Sarkozy al Fronte repubblicano: "Se gli elettori lo avessero seguito - ha detto stasera - i nostri candidati nel nord e nel sud sarebbero stati battuti".

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domenica 13 dicembre 2015

Scarcerato Cuffaro: "Bello respirare la libertà"

"E' bello respirare la libertà. Oggi posso dire di aver superato il carcere", queste le prime parole dell'ex governatore della Sicilia Salvatore Cuffaro,  appena uscito dal carcere di Rebibbia a Roma. Dopo 1786 giorni di carcere, e grazie all'indulto di un anno per i reati "non ostativi" e lo sconto di un mese e mezzo ogni sei per buona condotta, Totò Cuffaro torna oggi uomo libero. Lascia il penitenziario di Rebibbia e, assieme ai familiari già da ieri a Roma, affronta un viaggio in auto per rientrare in Sicilia e raggiungere subito Raffadali, per fare visita all'anziana madre. Resta indefinito il suo futuro. L'ex presidente della Regione siciliana condannato per favoreggiamento alla mafia, il politico italiano che ha scontato la pena più lunga, non può assumere incarichi pubblici. Glielo impedisce l'interdizione perpetua che gli è stata inflitta. "La politica attiva, elettorale e dei partiti è un ricordo bellissimo che non farà parte della mia nuova vita. Ora ho altre priorità", dice l'ex governatore della Sicilia appena uscito dal carcere di Rebibbia. "Ho amato la politica e non rinnego nulla di ciò che ho fatto, non mi sento tradito". Ma aggiunge: "Nella mia coscienza sono innocente. Sono andato a sbattere contro la mafia. Tornassi indietro metterei un airbag. Ho fatto degli errori, non mi voglio nascondere, io li ho pagati, altri no. Ora credo di avere il diritto di ricominciare".

L'ex presidente della Regione sottolinea: "È stato grande il prezzo che ho pagato per aver deciso di stare in mezzo alla gente. Appartiene alla mia coscienza ciò che sono stato. Non ne voglio più parlare. Credo di non aver mai favorito la mafia ma di averla sempre osteggiata e parlano gli atti amministrativi per me. Per fare una vera lotta alla mafia credo sia necessario l'impegno delle forze di polizia, dei magistrati. Ma se lasciassimo la lotta solo a loro credo che purtroppo non riusciremmo a raggiungere l'obiettivo finale. È necessario ci sia una grande educazione. E questo è il grande errore della politica. Fin quando non sarà data alle persone la possibilità di scegliere di stare nella legalità sarà difficile vincere la mafia".

"Non credo la Sicilia sia cambiata in meglio. Io credo che Vecchioni abbia detto una cosa con amore. Forse non lo sa Crocetta ma pure questo è amore. La Sicilia, la nostra terra, è straordinaria, bellissima e merita di essere servita - aggiunge - Quello che vedo nella politica di oggi in Sicilia è poco amore per le cose che si fanno. Quando non ci sono ideali la politica rischia di essere sterile e inumana. È diventata cattiva la politica di ora". Ma: "Io non partecipo alla disfida di Barletta che c'è contro Crocetta. Per due motivi: primo perché Crocetta non è Ettore Fieramosca, secondo perché io non mi schiererei mai dalla parte dei francesi".

E sul suo futuro afferma: "Credo che io abbia il dovere di continuare a occuparmi dei detenuti e di seguire le vicende delle carceri perché possano diventare più umane e vivibili. Vivendo in questi anni dentro una cella insieme ad altri ho capito quanto è importante non sentirsi abbandonati e dimenticati. Andrò in Africa nell'ospedale che ho fatto costruire quando ero presidente della Regione. La società Motherworld Foundation che lo ha in gestione mi ha contattato in questi ultimi mesi e abbiamo organizzato la mia esperienza di medico volontario in Africa che farò non appena avrò sistemato alcune vicende della mia famiglia". Cuffaro aveva più volte espresso il desiderio di recarsi presto in Burundi come volontario. Ci sarebbe già una data di partenza: il 30 marzo. In cella Cuffaro ha studiato per conseguire la seconda laurea in Giurisprudenza (gli manca solo un esame) e ha scritto due libri. Da oggi, mentre ex avversari politici interni ed esterni (da Micciché a Genovese) fanno a gara per rivalutarne la figura, e il presidente dei senatori di Area popolare Ncd-Udc, Renato Schifani twitta: "Bentornato Toto'. Ora hai il diritto di riprenderti la tua vita", per l'ex presidente della Regione comincia una seconda vita.


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Lorefice accoglie senzacasa negli immobili della Curia di Palermo | Notizie dalla Sicilia - Quotidiano di cronaca politica turismo - Giornale Siciliano - Blog Sicilia

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L'apertura della porta Santa a Piazza Armerina

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Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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