A proposito di presidenti di consiglio, cariche ecc
e senza voler dare lezioni a nessuno
Un consiglio--
Non fate caz---e, non mettetevi a litigare
ricordatevi che:
· si è vinto per 70 voti
· avete gli occhi puntati addosso
· date subito una immagine di concretezza
· lasciate da parte la vecchia logica delle poltrone
(una a me ed una a te)
Riflettete su quanto è successo a livello nazionale (ora siamo in mano degli affaristi)
Filippo Novello
martedì 22 luglio 2008
Palazzo Trigona. Entro il 2009 il museo sarà pronto.
Piazza Armerina. Finalmente in dirittura d’arrivo il completamento del museo di Palazzo Trigona. Ieri mattina, la soprintendenza di Enna, ha consegnato i lavori per il completamento degli impianti tecnologici e sempre l’ente di tutela sta lavorando al progetto esecutivo per l’allestimento museale. Se tutto andrà secondo i programmi entro il 2009 Piazza Armerina avrà il suo museo all’interno di uno dei palazzi barocchi più belli della Sicilia. “Si tratta di un atto di grandissima rilevanza – dice il sindaco Nigrelli presente alla consegna dei lavori - i tempi di allestimento del progetto di musealizzazione in cui l’amministrazione concorrerà insieme alla soprintendenza coincidono con una serie di eventi che si realizzeranno a breve, come la riapertura della Villa del Casale ed il ritorno della Venere di Morgantina. Inoltre – continua Nigrelli – in concomitanza con questi eventi l’amministrazione dara vita una serie di luoghi culturali come la pinacoteca ed altri spazi espositivi che saranno in grado proporre una significativa offerta di luoghi di fruizione culturale”. Un ruolo centrale per il restauro di palazzo Trigona lo ha avuto la soprintendenza di Enna che dopo aver realizzato finanziato con il POR adesso sta dirigendo dei lavori con l’architetto Roberto Vigore. “Abbiamo consegnato i lavori ad una ATI che ha come capogruppo la “Donati srl” e come mandante la “Mirrione impianti” – dice l’architetto Rosa Oliva, dirigente della soprintendenza e responsabile unico del procedimento – L’importo complessivo dei lavori è di circa 2 milioni e 685 mila euro e il tempo per il completamento delle opere è stimato intorno ai 12 mesi. Ma - continua l’architetto piazzese – un team di professionisti della soprintendenza coordinato dalla dottoressa Basile sta già lavorando al progetto di allestimento museale che si aggira intorno ai 380 mila euro. La soprintendenza – continua la Oliva – avrà già pronto il progetto di allestimento prima del completamento di questo lotto dei lavori”. Presente alla consegna anche il genio civile di Enna. Il primo lotto di messa in sicurezza è stato curato proprio dal genio civile. “Stiamo lavorando in grande sinergia e armonia – dice Rosa Oliva – e questo è un segno di grande maturità”. In sostanza, entro il 2009, dopo 50 anni di chiusura dovrebbe aprire Palazzo Trigona. Dentro ci sarà un allestimento museale unico in Sicilia. Conterrà una serie di reperti archeologici unici nel mondo provenienti dalle zone archeologiche dell’isola. E sarà visitato da migliaia di turisti.
Agostino Sella
Agostino Sella
Radovan Karadzic. PRESO
Radovan Karadžić
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Radovan Karadžić in lingua serba Радован Караџић (Petnjica, 19 giugno 1945) è un politico, poeta e psichiatra bosniaco, di origini serbe, incriminato per crimini di guerra e genocidio dal Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Jugoslavia dell'Aja. A suo carico è stato emesso un mandato di cattura internazionale eccezionale in base all'articolo 61 del Tribunale. Il governo degli Stati Uniti ha inoltre offerto un premio di 5 milioni di dollari per la sua cattura assieme al generale serbo bosniaco Ratko Mladić.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Radovan Karadžić in lingua serba Радован Караџић (Petnjica, 19 giugno 1945) è un politico, poeta e psichiatra bosniaco, di origini serbe, incriminato per crimini di guerra e genocidio dal Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Jugoslavia dell'Aja. A suo carico è stato emesso un mandato di cattura internazionale eccezionale in base all'articolo 61 del Tribunale. Il governo degli Stati Uniti ha inoltre offerto un premio di 5 milioni di dollari per la sua cattura assieme al generale serbo bosniaco Ratko Mladić.
Ricercato [modifica]
Dal 1996 Karadžić era ricercato per crimini di guerra dal Tribunale Penale Internazionale per i Crimini nella Ex-Jugoslavia. L' Interpol aveva emesso contro di lui un mandato per crimini contro l'umanità, la vita e la salute pubblica, genocidio, gravi violazioni delle convenzioni di Ginevra del 1949, omicidio e violazioni delle norme e delle convenzioni di guerra[2]. L'incriminazione [3] , secondo l'articolo 7 dello Statuto del Tribunale internazionale dell'Aja, per responsabilità individuale criminale di Karadžić comprende:
due capi di accusa per genocidio (articolo 4 dello Statuto - genocidio, complicità in genocidio);
cinque capi di accusa per crimini contro l'umanità (articolo 5 dello Statuto - sterminio, omicidio, persecuzioni di carattere politico, etnico e religioso, comportamenti inumani come il trasferimento forzato della popolazione);
tre capi di accusa per violazione delle norme e delle convenzioni di guerra (articolo 3 dello Statuto - omicidio, creazione di un clima illegale di terrore tra i civili, presa di ostaggi);
un capo di accusa per violazione delle convenzioni di Ginevra (articolo 2 dello Statuto - omicidio intenzionale)
In sua difesa, i suoi sostenitori affermano che egli non ha maggiori colpe rispetto ad altri leader di Paesi in stato di guerra. La sua apparente capacità di evadere la cattura per otto anni ha fatto di lui un eroe popolare in alcuni ambienti nazionalisti serbi. Nel 2001 centinaia di suoi sostenitori hanno manifestato in sua difesa nella sua città natale.
Nel marzo del 2003 la madre, Jovanka, ha invitato pubblicamente Karadžić a non arrendersi.
Nel novembre del 2004 corpi militari britannici fallirono un'operazione militare organizzata per la cattura sua e di altri sospettati.
Nel 2005 i leader serbo-bosniaci hanno invitato Karadžić ad arrendersi definitivamente, osservando cha la sua mancata cattura (unita a quella di Mladić) possono impedire il percorso politico ed economico di Bosnia e Serbia. Dopo un'incursione fallita il 7 maggio 2005, le truppe della NATO hanno arrestato il figlio di Karadžić, Aleksandar (Saša), ma lo hanno rilasciato dopo una decina di giorni [1].
Il 28 giugno 2008 la moglie di Karadžić, Liljana Zelen Karadžić, lo ha invitato con forza ad arrendersi [4], dopo aver sentito su sé stessa, secondo le sue parole, un'enorme pressione esterna.
Il 21 luglio 2008 è stato arrestato mentre si trovava a bordo di una autobus a Belgrado in Serbia dalle locali forze di sicurezza.
Dal 1996 Karadžić era ricercato per crimini di guerra dal Tribunale Penale Internazionale per i Crimini nella Ex-Jugoslavia. L' Interpol aveva emesso contro di lui un mandato per crimini contro l'umanità, la vita e la salute pubblica, genocidio, gravi violazioni delle convenzioni di Ginevra del 1949, omicidio e violazioni delle norme e delle convenzioni di guerra[2]. L'incriminazione [3] , secondo l'articolo 7 dello Statuto del Tribunale internazionale dell'Aja, per responsabilità individuale criminale di Karadžić comprende:
due capi di accusa per genocidio (articolo 4 dello Statuto - genocidio, complicità in genocidio);
cinque capi di accusa per crimini contro l'umanità (articolo 5 dello Statuto - sterminio, omicidio, persecuzioni di carattere politico, etnico e religioso, comportamenti inumani come il trasferimento forzato della popolazione);
tre capi di accusa per violazione delle norme e delle convenzioni di guerra (articolo 3 dello Statuto - omicidio, creazione di un clima illegale di terrore tra i civili, presa di ostaggi);
un capo di accusa per violazione delle convenzioni di Ginevra (articolo 2 dello Statuto - omicidio intenzionale)
In sua difesa, i suoi sostenitori affermano che egli non ha maggiori colpe rispetto ad altri leader di Paesi in stato di guerra. La sua apparente capacità di evadere la cattura per otto anni ha fatto di lui un eroe popolare in alcuni ambienti nazionalisti serbi. Nel 2001 centinaia di suoi sostenitori hanno manifestato in sua difesa nella sua città natale.
Nel marzo del 2003 la madre, Jovanka, ha invitato pubblicamente Karadžić a non arrendersi.
Nel novembre del 2004 corpi militari britannici fallirono un'operazione militare organizzata per la cattura sua e di altri sospettati.
Nel 2005 i leader serbo-bosniaci hanno invitato Karadžić ad arrendersi definitivamente, osservando cha la sua mancata cattura (unita a quella di Mladić) possono impedire il percorso politico ed economico di Bosnia e Serbia. Dopo un'incursione fallita il 7 maggio 2005, le truppe della NATO hanno arrestato il figlio di Karadžić, Aleksandar (Saša), ma lo hanno rilasciato dopo una decina di giorni [1].
Il 28 giugno 2008 la moglie di Karadžić, Liljana Zelen Karadžić, lo ha invitato con forza ad arrendersi [4], dopo aver sentito su sé stessa, secondo le sue parole, un'enorme pressione esterna.
Il 21 luglio 2008 è stato arrestato mentre si trovava a bordo di una autobus a Belgrado in Serbia dalle locali forze di sicurezza.
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Chi sono
Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com
___________
"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"
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