giovedì 28 febbraio 2008

Maurizio Prestifilippo: "Mi dimetto così non si può andare avanti".

" Mi dimetto perchè la situazione politica non è chiara. Non si può governare con un consiglio comunale così".
Le elezioni amministrative dovrebbero essere l'8 giugno. Prestifilippo potrebbe essere il candidato a presidente della provincia oppure, essere ricandidato a sindaco.



Ecco il comunicato nel sito del comune
Il Sindaco Maurizio Prestifilippo ha riunito oggi i Consiglieri comunali della sua parte politica, la Giunta municipale e i Dirigenti comunali ed ha annunciato la sua intenzione di dimettersi entro la mattinata di venerdì 29 febbraio. «La rapida evoluzione della situazione politica - ha detto Maurizio Prestifilippo - non mi consente di proseguire l'esperienza amministrativa alla guida del Comune. La difficile situazione della composizione consiliare impedisce di guardare con fiducia al prossimo futuro. Darò la mia disponibilità al Partito di Forza Italia per altre e più impegnative sfide anche per tutelare la Città di Piazza Armerina. Entro tre mesi si celebreranno nuove elezioni amministrative: la parola ritorni adesso agli elettori».

Vogliono chiudere l'università piazzese

Piazza Armerina. “Abbiamo saputo da internet che voglio chiudere l’università piazzese. E’ scandaloso ma lotteremo fino in fondo”. Enzo Cammarata è piuttosto adirato. L’assessore alla pubblica istruzione ha scoperto navigando in internet che il consiglio di facoltà di Scienze della formazione di Catania, da cui dipende il corso di formazione turistica di Piazza Armerina, ha deliberato giorno 11 febbraio che per l’anno 2008/2009 sono chiuse le iscrizioni al corso della città dei mosaici. In poche parole, se così sarà, nel giro di un paio d’anni il sogno “università” nella cittadina piazzese svanirà nel nulla. “Faccio appello ad alzare le barricate – dice Enzo Cammarata – una città come la nostra non può rimanere senza università”. Poi l’esponente de “La Destra” si toglie qualche sassolino dalle scarpe. “La lotta tra la Kore e l’Università di Catania ci penalizza. Siamo i più piccoli ma quelli che paghiamo di più”. Infatti il comune piazzese dal 2001 paga al consorzio universitario ennese ben 153 mila euro l’anno per l’istituzione del corso. “Per un comune come il nostro – dice Cammatata non sono noccioline ma soldi”. Mentre il comune di Enna, che invece ha i massimi benefici dall’università versa nelle casse del consorzio appena 2 quote, circa 50 mila euro l’anno. “E’ la solita ingiustizia – continua l’assessore – eppure le iscrizioni quest’anno hanno avuto un boom con ben 75 iscrizioni. Questo vuol dire che la domanda c’è”. Poi Cammarata mette il dito sulla piaga. “E’ anche vero che l’università di Catania deve avere dal consorzio ennese qualche milione di euro. Loro non pagano e noi abbiamo i problemi”. In effetti è aperto un contenzioso che va da uno a tre milioni di euro che la facoltà catanese dovrebbe avere dal consorzio ennese. “La cosa strana – continua l’assessore piazzese – è che della chiusura non ne sapeva niente nessuno, ne Salerno ne il presidente del consorzio. Dopo che gli ho comunicato la questione hanno fatto le loro ricerche ed hanno confermato la sospensione delle iscrizioni dal prossimo anno”. Infine Cammarata espone la sua ricetta “Occorre combattere per evitare la chiusura coinvolgendo i movimenti, la società civile ed i partiti a prescindere dagli schieramenti. Spero che tutti si muovano per difendere questo nostro patrimonio. Non permetterò – conclude Cammarata – che portano via l’università utilizzando i nostri soldi”. Insomma, una nuova battaglia è appena cominciata in piena campagna elettorale.
Agostino Sella

Caselle postali. Costi alle stelle. Lamentele dei cittadini

Piazza Armerina. Costo delle caselle postali alle stelle ed i cittadini piazzese si lamentano. Chi detiene una casella postale nella città dei mosaici deve, infatti, pagare oltre le 35 euro per la casella piccola e ben 50 euro per la casella più grande. Peraltro, le spese aumentano con un aggravio ulteriore di 18 euro per la casella piccola e ben 25 per la casella grande per ogni componente familiare. Il paradosso della questione è che questi cittadini, non solo non godono di servizi efficienti e spesso limitati per il fatto di abitare fuori del centro abitato, ma si trovano ad affrontare ulteriori aggravi economici per essere costretti ad avere le caselle postali. E’, insomma, uno dei segnali di come aumentano le spese per le famiglie che si trovano ad affrontare il caro bollette con gli stipendi che non bastano per sbarcare il lunario. Nino Di Catania si è fatto carico di affrontare il problema a nome di alcuni cittadini abitanti nelle periferie a cui proprio non va giù pagare tanti soldi per ricevere la posta. “Vogliamo fare chiarezza sulla questione - dice Nino Di Catania – vogliamo coinvolgere le istituzioni invitandole ad un dibattito costruttivo che abbia lo scopo di individuare inefficienze che provocano danno ai cittadini ed eventuali aumenti ingiustificati che vanno a vessare chi già ha difficoltà a sbarcare il lunario. Con un poco di lungimiranza – conclude Di Catania – ci sarebbero meno spese e meno disagi per i cittadini”. Di Catania ha coinvolto nella questione anche il consigliere provinciale Giuseppe Mattia “Abbiamo parlato con alcuni responsabili del servizio – dice Giuseppe Mattia - Certamente se la toponomastica della città fosse completa e capillare fin nelle zone più periferiche probabilmente il servizio postale si potrebbe organizzare meglio e recapitare a tutti la corrispondenza senza costi aggiuntivi. Purtroppo le famiglie – conclude Mattia – pare non si trovano al centro dei problemi dei nostri politici come dimostrano gli aumenti spropositati delle bollette dell’immondizia. Al danno si aggiunge la beffa delle caselle postali”.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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