martedì 11 settembre 2007

Ruspe in azione nell'ex Itis


Piazza Armerina. Ruspe in azione nei capannoni ex Itis, uno dei pochi edifici di architettura industriale della città. E’ l’epilogo finalmente del lento decadimento architettonico che sta portando l’edificio verso la rovina. Le ruspe sono dentro l’edificio per demolire i tetti che stanno crollando per l’incuria. I capannoni delle’ex Itis hanno una triste storia. Da quando la storica scuola dell’industriale si è trasferita nei più moderni e spaziosi locali di piazza Senatore Marescalchi, i bellissimi laboratori sono lasciati al triste destino dell’incuria più totale. Da circa 20 anni tutte le amministrazioni che si susseguono promettono di rimettere a nuovo i pregiati edifici ma ad oggi di fatto tutto è rimasto come prima. Adesso le ruspe stanno iniziando l’opera di demolizione delle tetti ormai pericolanti. La precedente amministrazione Velardita aveva organizzato dei bandi per affidare gli edifici alle associazioni adesso ci sono i progetti ma siamo lontani da un completo intervento di ristrutturazione che possa permettere la rifunzionalizzazione. Peraltro l’intero involucro architettonico è soggetto a vincolo della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali ai sensi della legge 1089/39 e di conseguenza ogni progetto deve essere sottoposto all’organo di tutela al fine di evitare interventi che possano snaturare l’origine ed i connotati architettonici del bene culturale. Da quelle aule sono passati generazioni di studenti provenienti da tutta la provincia, considerato, che fino a qualche anno addietro l’unico istituto Industriale dell’intera provincia di Enna si trovava nella città dei mosaici. “In quelle aule ho passato la mia giovinezza e vederle in quello stato mi piange il cuore – dice un cinquantenne adesso professore di laboratorio nel nuovo edificio – spero che presto quei laboratori possano essere al servizio di tutta la città”. La zona dove sono ubicate le strutture dell’ex industriale sono al centro della città. A pochi passi si trova la cosiddetta “villetta”, ossia piazza Boris Giuliano, che da circa vent’anni è diventata il principale luogo di incontro dei giovani piazzesi. Riqualificare i capannoni e farli diventare un luogo di rinascita del protagonismo giovanile sarebbe opera buona e giusta.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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