sabato 10 maggio 2008

Mauro Mirci sulle progessioni verticali.

Con riguardo all'intervento di Filippo Andrea Di Giorgio (Di Giorgio sulle progressioni verticali, pubblicato su questo blog), è forse il caso di precisare alcune cose.
Verso la fine dell'anno scorso si sono svolte le elezioni per la formazione della nuova Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) del comune di Piazza Armerina. In quell'occasione sono stato eletto nella lista UIL (e proprio nella qualità di RSU intervengo).
Dalla data dell'elezione si sono svolte tre sedute, durante le quali la RSU è stata chiamata a dialogare con l'amministrazione Prestifilippo prima, e con il Commissario straordinario poi. In due di queste occasioni (la prima e la terza seduta) si è discusso della stabilizzazione dei precari del comune di Piazza Armerina e, durante l'ultima riunione, ho preso atto che è stata manifestata disponibilità a inserire nel piano triennale delle assunzioni tutti i precari, nessuno escluso.
Nella seconda seduta, pur se non si è discusso di stabilizzazioni, l'ordine del giorno riguardava chiarimenti richiesti da due precari su una procedura avviata dall'amministrazione Prestifilippo.
In nessuna delle tre occasioni, che mi ricordi, si è fatto cenno alla procedura relativa alla cosiddette progressioni verticali. Né, in realtà, ci sarebbe stato bisogno, poiché la procedura, già avviata ben oltre sette mesi fa - ma è tutto fermo a dicembre -, non dovrebbe (in teoria, e solo in teoria, a quanto pare) aver bisogno di altre spinte, ma svolgersi senza ulteriori interventi politici, almeno stando al principio di separazione, sancito dalla legge, tra attività politica e attività gestionale.
Ma torniamo alle stabilizzazioni. Si tratta di un passo importante, che l'amministrazione comunale (ed è amministrazione comunale anche il commissario straordinario) deve compiere, avendo la massima attenzione che "tutti" i lavoratori interessati siano coinvolti e portati a firmare un contratto di lavoro a tempo indeterminato con l'ente di appartenenza. Lo consente la finanziaria, c'è la volontà dell'amministrazione; quindi, in teoria (e, anche in questo caso, solo in teoria) non dovrebbero esserci ostacoli perché l'accordo sia discusso serenamente e, dopo opportuna concertazione, siglato. Il proverbio suggerisce di battere il ferro finché è caldo, e la volontà che ora c'è, domani potrebbe non essere confermata. Ma tant'è, c'è contrapposizione, e non tutte le organizzazioni sindacali la pensano alla stessa maniera. D'altro canto il mondo è bello perché vario.
Da ciò che ho avuto modo di osservare, le posizioni divergono non tanto sull'obiettivo (la stabilizzazione), quanto sui metodi. Si tratta di contrapposizioni, come spesso capita in Sicilia, in punta di diritto e in punta di principio, sicché anche sulla strada più piana e diritta, spuntano di colpo curve e cunette; fatto sta che l'ultimo tavolo di concertazione si è risolto in un nulla di fatto e non è detto che se ne componga un altro prima delle prossime elezioni.
Nell'attesa di sapere se la prossima seduta di concertazione sarà condotta col commissario o con la nuova giunta, rimane comunque il dovere di tener presente che entrambe le parti (parte pubblica, sindacati) devono porsi l'obiettivo di superare le contrapposizioni al più presto, accordarsi sulle migliori condizioni contrattuali possibili, e non dimenticare mai che i precari costituiscono oggi la principale fonte di ricambio generazionale (qualificata e già formata, peraltro) negli uffici comunali, dove il personale di ruolo ha un'età media sempre più alta, e molte unità professionalmente valide e ricche d'esperienza sono giunte al congedo senza che sia stato possibile sostituirle.
In merito alle progressioni verticali (che Di Giorgio, per motivi che mi sfuggono, definisce fuorvianti), è forse bene spiegare che si tratta dello scatto di "un gradino" nella carriera del dipendente.
Devo dire, con rammarico, che non ho rilevato tracce dell"improvviso e impressionante atto di forza" che pare debba condurre, a tutto vapore, verso le "fuorvianti" progressioni. Ho già scritto prima che la cosa, partita mesi fa, sembra essersi arenata. Aggiungo che, per sostenere le spese del corso-concorso per i candidati alla promozione, che il regolamento prevede come fase propedeutica al colloquio d'esame, sono state spese, mi dicono, diverse migliaia di euro. E forse qualcuno dovrebbe spiegare come mai la decisione di effettuare le selezioni, e la successiva spesa sostenuta (soldi del bilancio comunale) non corrispondono, a mesi di distanza, all'obiettivo prefissato (una graduatoria del concorso).
Quanto alla liceità delle progressioni verticali, non credo si possa mettere in discussione il diritto di ogni lavoratore (ogni lavoratore, non solo i dipendenti comunali) di progredire professionalmente ed economicamente. Lo stesso Di Giorgio, agente di polizia municipale a Gela, e laureato in Giurisprudenza, forse ambisce a partecipare a un concorso per diventare (glielo auguro) comandante della polizia municipale di Piazza Armerina. Non mi pare quindi il caso di mettere alla berlina questo legittimo desiderio, Anche perché, se non ricordo male, nel comune di Piazza l'ultimo concorso interno fu espletato nel 1985 (23 anni fa!) e da allora la carriera dei dipendenti comunali e rimasta completamente bloccata.
Infine, ma non meno importante: mi pare assai poco corretto discutere di un problema che genera sdegno (i rifiuti, e giustamente!) per dare a intendere che pari sdegno meritano le vicende dei comunali di Piazza Armerina.
Il "disatro rifiuti" ci interessa tutti, ma trovo dubbia la pertinenza con le vicende delle progressioni verticali; tenuto conto, peraltro, che degli aspetti amministrativi e tecnici della gestione dei rifiuti è responsabile l'ATO e le società collegate, mentre del personale comunale si interessa il municipio.
Anche porre l'accento sul fatto che gli ultimi bandi sono frutto dell'operato della giunta Prestifilippo mi pare inappropriato. Come già ho scritto, i dipendenti attendono da ben ventitré anni i concorsi interni, e non è inutile precisare che anche l'amministrazione Velardita, nel 2004, a scadenza mandato, tentò senza successo di bandire i concorsi.
Col senno di poi, si potrebbe affermare che anche l'amministrazione Prestifilippo ha bandito le progressioni verticali a fine mandato. Se si realizzerà il desiderio di Di Giorgio, cioé che di questa procedura si occupi la prossima amministrazione (sindaco Mattia?), be', allora c'è da attendersi che la tradizione sia rispettata e di progressioni verticali si riparlerà alla prossima campagna elettorale per le comunali. Nel 2013, se il nuovo sindaco durerà tanto.
Mauro Mirci, RSU UIL del comune di Piazza Armerina

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI