mercoledì 9 luglio 2008

Quando cadono le stelle. di Filippo Di Giorgio

Mi ero ripromesso – e manterrò l’impegno preso, salvo questa breve replica – di lasciare per un bel po’ di tempo il tedioso dibattito politico locale, anche per favorire la ripresa di un dialogo e di una sintesi fra le litigiose forze politiche locali di centrodestra.
Purtroppo, la virulenza dell’attacco che mi ha rivolto l’ex Sindaco mi costringe a rivedere – ma solo temporaneamente - questo proposito, anche per la necessità di replicare alle numerose falsità con le quali egli ha farcito la sua fuorviante diagnosi del risultato elettorale.
Certo, non nego che egli abbia in parte colto nel segno, quando ha affermato che la strategia politica perseguita da Giuseppe Mattia in questi ultimi anni sia stata il frutto di una costante collaborazione con la mia persona.
Anzi, sottolineo io stesso che l’aver retto larga parte dell’opposizione extraconsiliare all’operato della Giunta Prestifilippo è un merito che non solo rivendico, ma di cui sono addirittura orgoglioso.
In altri termini, aver mostrato gli inciuci che l’ex Amministratore locale ordiva in danno della città quando nelle Assemblee dell’ATO votava insieme al centrosinistra crisafulliano; avere preparato i ricorsi contro le esorbitanti cartelle esattoriali emesse per la riscossione della TIA; aver difeso le altre istituzioni dagli attacchi infamanti che il Forum del Comune lanciava quotidianamente; aver sottolineato con argomenti a prova di confutazione la gestione dilettantistica della res pubblica in tutti i settori dell’attività amministrativa, sono meriti che nessuno mai potrà togliere allo scrivente e agli altri componenti dell’Associazione Notarbartolo (nome non poco indigesto a Prestifilippo).
Quali che siano gli esiti di queste battaglie, ancora in atto pendenti, ed anche in caso di sconfitta, rimane perlomeno il pregio di avere dato a Piazza Armerina, per la prima volta, degli strumenti di tutela concreti per reagire agli gli abusi e alle vessazioni di una classe politica iniqua ed arrogante.
Pur tuttavia erra profondamente l’ex Sindaco quando ipotizza che sono stato io a suggerire le ultime scelte di Giuseppe Mattia nelle ultime fasi della campagna elettorale.
Purtroppo, ed anche in questo caso in maniera inspiegabile, proprio nel momento decisivo della competizione politica, il mio amico Giuseppe, forse condividendo il superficiale giudizio dell’ex Sindaco su una mia presunta “inesperienza”, ha preferito affidarsi ad altri e ben più “navigati” politici di lungo corso, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Ciò, gentile ex amministratore locale, è confermato dalle prove di dialogo nella fase di ballottaggio fra la nostra coalizione e gli altri gruppi politici di centrodestra (fra cui anche alcune liste composte dai suoi fidi), dalle quali sono sempre stato escluso.
Malgrado dunque la mia incidenza in questi processi decisionali sia stata del tutto marginale, accetto la sconfitta, e me ne carico anche una parte. Il senso di responsabilità e la correttezza sono due doti riconosciuteci anche dagli avversari, e fanno certamente la differenza fra una proposta politica seria e un’accozzaglia elettorale quale quella guidata dall’ex Sindaco. Con buona pace delle supponenti affermazioni secondo cui io e Mattia saremmo lo zero più zero che resta sempre zero. L’importante è non andare mai sotto lo zero, come ha fatto Prestifilippo in questi anni di disastrosa attività amministrativa. L’importante e non aver mai fatto pagare agli altri, specie alle persone che ci sono state vicine, il prezzo dei nostri rancori e delle nostre vendette.
E qui apro (o spero di aprire) gli occhi ad alcuni compagni di coalizione, cui Prestifilippo ha direttamente imputato le sue sconfitte personali e politiche.
Mi riferisco a Fabrizio Tudisco, reo di non averlo adeguatamente aiutato nelle passate elezioni regionali, e che invece le fonti ben informate affermano abbia lavorato con serietà ed impegno per appoggiarlo, senza però trovare grandi consensi in quanto il nostro farmacista era ormai divenuto inviso a larga parte della comunità piazzese (merita di essere ricordato, a conferma di ciò, il forte divario fra il risultato elettorale riscosso dal PDL alle elezioni politiche nazionali e quello ottenuto – contestualmente - alle elezioni regionali).
Per ringraziare il buon Fabrizio della lealtà e dell’impegno avuto nei suoi confronti, l’ex Sindaco gli ha contrapposto uno stimato medico come il dottore Cicala, con ciò dividendo (come al solito) gli elettori del PDL e negando a Piazza Armerina una rappresentanza in Consiglio provinciale che, vista la vittoria del centrodestra, oggi sarebbe stata non poco utile.
Ma pur di perseguire la sua vendetta, questa volta contro Giuseppe Mattia, Prestifilippo non ha avuto nemmeno il minimo scrupolo di colpire un altro suo ex Assessore che pure lealmente in tanti mesi aveva collaborato, anche a rischio dell’incolumità fisica (vedasi vicenda mercato settimanale), con il nostro prestigiatore della politica.
Se oggi una ragazza giovane e piena di entusiasmo come Agata Di Seri, ampiamente suffragata dalla comunità locale, è fuori dal Consiglio comunale, lasciando senza rappresentanza una larga parte della comunità piazzese, il merito, o meglio, il demerito, è tutto di Prestifilippo, che in quel vergognoso comizio del 26/06/2008 invitò apertamente gli elettori del centrodestra a votare per il più “istruito” (rectius, Nigrelli) dei due candidati alla carica di Sindaco.
Tutto quello che è successo noi in fondo lo avevamo messo in conto, e ne avevamo già avuto sentore quando l’unico amico in comune fra me e Prestifilippo mi preannunciò candidamente che la sconfitta dell’ex Sindaco al primo turno avrebbe segnato successivamente anche la nostra sconfitta. A Filippo Lo Giudice dissi in quella occasione che se fossi stato certo della prima eventualità avrei accettato di buon grado anche la seconda. Perché Maurizio Prestifilippo è stato e sarà sempre un forte elemento di distorsione programmatica, e continuerà e perseguire quella politica della divisione e dell’odio che, se non efficacemente contrastata, manifesterà i suoi effetti perniciosi in altre competizioni elettorali ed in altre sedi istituzionali.
Lasciamo pertanto che il “cilicio” continui a pungerlo, anche perché probabilmente sta soffrendo terribilmente al pensiero che fino a qualche mese fa ordinava seduto al tavolo di Sala delle luci e adesso, al massimo, ordina seduto ai tavoli dei Bar dello Sport.
Fra un mese sarà la notte di San Lorenzo, e quando cadono le stelle di solito si esprimono i desideri. Il mio è quello di trovare nel futuro una classe politica seria e responsabile, depurata da quegli elementi con i quali l’unica cosa che si possa costruire è il degrado ovvero, peggio ancora, la distruzione della città che tanto amiamo.
Piazza Armerina, 09/07/2008.
Filippo Andrea Di Giorgio

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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