venerdì 22 agosto 2008

Giuseppe Portogallo. Un piazzese che fa grande la Cina

Piazza Armerina. “In Cina i tassisti fanno gli scontrini. Ci vivo da trent’anni e la polizia non mi ha mai fermato”. Giuseppe Portogallo è piazzese e vive in Cina da quando ha sposato Wu Liping. Da allora non si è mosso più dalla terra della grande muraglia. E’ un manager, che parla l’inglese, il francese e naturalmente il cinese. Fa tante cose ma, soprattutto, ha un obiettivo “valorizzare i rapporti tra la Sicilia e la Cina”. Insomma, per Portogallo, che ormai è mezzo cinese la Cina è un paese normale. In Cina ha realizzato importanti operazioni di ristrutturazione industriale, finanziaria e di internazionalizzazione (costituzione di Joint-Venture produttive,start-up e gestione) acquisendo l’esperienza necessaria per essere efficaci in contesti multiculturali. “Tutti pagano le tasse, tutti lavorano. In Cina le comunicazioni sono straordinarie. Abbiamo tutta la libertà che vogliamo – dice Portogallo - Quando mi sposto sono sempre coperto dalla rete umts e non c’è nessuna limitazione di internet, come invece al contrario si dice. Eppoi il regime non è mai esistito – continua Portogallo - c’è, semmai, un socialismo cinese dai tempi di Deng Shiao Ping. Da allora c’è il libero scambio, le imprese possono fare affari, c’è libertà”. Insomma a sentire parlare Giuseppe Portogallo della Cina, la terra della grande muraglia non fa paura. Anzi, viene voglia di visitarla e di conoscerla meglio senza la mediazione dei grandi mezzi di comunicazione. Portogallo torna spesso nella città dei mosaici. A volte per vacanza ed a volte per lavoro. “Adesso tornerò ad ottobre – dice - abbiamo costituito un fondazione per implementare i rapporti culturali tra noi e la Cina. E’ dedicata a Prospero Intorcetta. Qualcuno lo conosce solo per la via intitolata ma è stato un grande personaggio nato a Piazza Armerina nel 1625, che diventato gesuita è andato in missione in Cina dove ha tradotto per primo le opere di Confucio in latino. Alla fondazione hanno già aderito il comune e la diocesi” conclude Portogallo.

Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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