domenica 26 ottobre 2008

Iudica sul futuro della sanità ennese. Ha le idee chiare.

Piazza Armerina. “La mia è una proposta che salva tutti gli ospedali. E’ la proposta di un sistema integrato senza ospedali che si sovrappongono”. Francesco Iudica, direttore generale dell’Asl 4 di Enna, sintetizza così la sua proposta e quella dell’UmbErto I, di riorganizzazione della sanità ennese.

Direttore, ma con questo piano di rientro si tagliano un sacco di posti letto.

I posti letto non rappresentano un problema. Nella nostra provincia, rispetto ai posti letto che abbiamo c’è un indice di occupazione del 70%. Significa che già adesso il 30% dei posti letto rimane vuoto. I posti letto sono uno strumento e non un obiettivo. Occorre invece migliorare la nostra sanità. Dare un servizio di qualità. Oggi un terzo degli abitanti della provincia di Enna va a farsi curare fuori. Eppoi, vede, oggi molti ricoveri sono inappropriati. Ci sono posti letto occupati per patologie per le quali servirebbe solo l’ambulatorio. Le cose semplici si fanno a casa del paziente. Solo in casi estremi si fa il ricovero. Non possiamo mantenere una struttura solo per dare posti di lavoro e di prestigio. Dobbiamo dare qualità ed al tempo stesso posti di lavoro, che comunque la nostra proposta mantiene.

Allora che tipo di sanità avremo?

Sarà una sanità migliore. Costruiremo una rete integrata dell’offerta. In America la chiamano “ab and  spoke”, una sorta di servizio a raggiera. Ad esempio a Piazza Armerina, si conserverebbero medicina e chirurgia che ospiterebbero tutte le attività specialistiche. Questo non vuol dire ridurre i servizi ma migliorarli. Ci saranno tante altre cose in più. Se oggi non è possibile fare un intervento di cataratta, con la nuova riforma a Piazza, invece, sarà possibile.

Però in molti, compresi medici, si lamentano e protestano non poco.

Per molti l’approccio è di tipo emozionale e non razionale. In pochi ragionano a tavolino. Finora non c’è stata, ad esempio, nessuna proposta. Poi, c’è chi vuole fare strumentalizzazione politica o chi vuole fare il capopopolo per trarne un minimo vantaggio.

Salterebbero però, ad esempio a Piazza, alcuni reparti importanti come ostetricia.

Vede, l’Organizzazione Mondiale della Sanità vuole strutture con più di 500 parti all’anno. In Sicilia il tasso di mortalità neonatale è del 50% più alto rispetto al resto d’Italia. Lei non farebbe partorire sua moglie in un reparto dove non c’è la rianimazione. Perché se succede qualche intoppo sono guai. Con la riforma tutto il tempo della gravidanza una donna sarà seguita nel migliore dei modi a Piazza Armerina. Quando dovrà partorire lo potrà fare nella massima sicurezza in un ospedale a 30 chilometri di distanza. Avviene così dove la sanità funziona.

Quali sono suoi prossimi passaggi.

Venerdì incontrerò i sindaci e gli altri rappresentanti. Chi ha capacità di passare dalla protesta alla proposta e suggerire delle cose che si possono fare troverà in me un interlocutore disponibile. L’importante è migliorare le cose. Sempre.

Agostino Sella

 

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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