Piazza Armerina. “E’ la vittoria della giustizia e dei cittadini”. Giuseppe Mattia, segretario dell’Mpa, esulta per la sentenza del CGA che ha dichiarato illegittime le bollette sui rifiuti. Mattia, dell’illegittimità ne ha fatto in questi mesi il suo principale cavallo di battaglia politico. Adesso, dopo la sentenza del consiglio di giustizia amministrativa, il candidato a sindaco del centro destra delle scorse elezioni amministrative vinte da Nigrelli, torna alla ribalta delle cronache. “Lo abbiamo sempre detto che quelle bollette erano illegali. L’ho detto io e lo ha detto l’associazione Notarbartolo che in questi mesi è stata la principale avversaria di questo modo di gestire la cosa pubblica. Spesso – continua Giuseppe Mattia – questo argomento è stato usato a sproposito contro di me dai miei avversari politici che hanno voluto coprire questo sistema barbaro che in provincia di Enna ha i principali suoi artefici. I sindaci che si sono succeduti – continua Mattia – più volte hanno votato delibere favorevoli a questo sistema di potere pur di non scontrarsi con i vertici della politica. Mi auguro – continua Mattia - che dopo questa significativa sentenza si possa arrivare ad una linea comune”. Poi Mattia propone “Adesso il servizio deve ritornare ai comuni. Devono essere loro a gestire in prima persona il servizio della raccolta. L’Ato è stato un carrozzone politico che è servito a sistemare gente del potere sia di destra, ma soprattutto di sinistra. Ancora oggi ci sono amministratori che lavorano nelle file dell’Ato o di Sicilia Ambiente. Sono dei sottogoverni pagati con i soldi dei cittadini. E’ una vergogna. E’ giusto – continua Mattia – che se ne vadano a casa”. Mattia è un fiume in piena. “Io non dico che i cittadini non devono pagare. Ci mancherebbe. Ma devono pagare quello che è giusto. Le bollette devono essere rimodulare. Sono arrivate nelle case dei cittadini bollette astronomiche che fortunatamente – grazie all’apporto di un ufficio legale – sono in parte riuscito a fare annullare. Bollette che servivano non solo per pagare il servizio di rifiuti ma anche per contribuire al bilancio di società che poi assumevano gente segnalata dai politici ennesi. Un sistema corrotto di cui ne sono stato sempre il principale antagonista. Siamo stati i veri garanti degli operatori ecologici – conclude Mattia – gli abbiamo voluto garantire un serio lavoro che abbia alle spalle un azienda seria che garantisce tutti i diritti ai suoi dipendenti.”
Agostino Sella