domenica 15 marzo 2009

Il vescovo. "I giovani lontani dalla politica caratterizzata dal malaffare"

Piazza Armerina. “I giovani sono lontani dalla politica perché è caratterizzata dalla corruzione e dal tornaconto personale”. Sono forti le parole del vescovo della città dei mosaici, Michele Pennisi, che interviene in un convegno organizzato dalla pastorale giovanile della diocesi. Il vescovo, per l’occasione, analizza a 360 gradi, il tema della politica e l’impegno dei cattolici giovani e meno giovani. “Oggi – dice Pennisi - si parla di disaffezione dei giovani all’impegno politico e sociale, ma è importante stare attenti alle generalizzazioni. Molti giovani sono distanti e disaffezionati dalla politica. Ma ci sono giovani che la politica la fanno, ci sono giovani impegnati nelle associazioni di volontariato o nel servizio civile, c’è una nuova leva di giovani imprenditori impegnati ad affrontare il rischio di crearsi un lavoro o di far parte di una cooperativa. La disaffezione – continua il Vescovo - è piuttosto per un certo modo di far politica caratterizzata dal tornaconto personale, dalla corruzione dilagante, che provoca il disgusto di tanti giovani per questa politica non più di idealità politica ma di accaparramento e di gestione del potere pubblico, non più di «rappresentanti degli elettori ma di «liste» pre-confezionate dai quattro Caligola di turno”. Poi Michele Pennisi parla del contesto attuale della politica italiana e del rischio di frammentazione dei cattolici. “Il contesto attuale, anche in Italia, è molto diverso da quello descritto da Sturzo. In molti tende a prevalere sull'impegno politico come luogo di "apostolato sociale" una impostazione pragmatica ed utilitaristica che spesso rischia di censurare i valori fondamentali derivanti dalla presenza dell'esperienza cristiana in campo culturale, sociale e civile o in uno sterile moralismo, che considerando la politica "cosa sporca" si rifugia in una malintesa "scelta religiosa" o al massimo in un impegno sociale di corto respiro in quanto staccato da un progetto politico e culturale di alto profilo. Il rischio – dice Pennisi - è che i cattolici si disperano in una frammentazione che travolge assieme all'unità partitica, anche quella culturale ed ecclesiale, col risultato di far sparire i cattolici come soggetto sociale. L’impegno sociale e politico a cui sono chiamati tutti i cristiani testimonia – conclude il vescovo piazzese - che il cristianesimo è un messaggio di salvezza che si incarna nella storia e si rivolge ad ogni uomo nella sua integralità , per illuminare e guidare tutta l'esperienza umana alla luce della fede in Cristo, della speranza nella vita eterna, dell'amore verso Dio e verso il prossimo”.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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