martedì 29 settembre 2009

Lite al carcere

Piazza Armerina. Un brutto quarto d’ora ieri pomeriggio nel carcere di contrada Cicciona della città dei mosaici. Durante le attività di socializzazione è scoppiata una lite tra i detenuti catanesi e quelli magrebini. Un botta e risposta che alla fine ha avuto come risultato alcune contusioni riportate da un detenuto nord africano. In sintesi, durante le attività comuni, si è acceso un parapiglia tra le diverse fazioni. La direzione del carcere, anche in funzione del poco personale penitenziario a disposizione, ha prontamente chiamato le altre forze dell’ordine. Immediatamente, sul posto, sono arrivati gli uomini della polizia guidati dal Giancarlo Consoli e quelli dei Carabinieri capitanati da Michele Cannizzaro. Sul posto anche la polizia urbana con il suo comandante Pietro Viola. Nel pomeriggio, mentre il ferito è stato trasportato in ospedale scortato dalle forze dell’ordine, carabinieri e polizia sono rimasti a presidiare il carcere, per evitare possibili altre questioni tra i detenuti del carcere piazzese. Anche a causa delle sirene dell’ambulanza che è accorsa per curare il malcapitato magrebino, nei luoghi attorno al carcere è arrivata una folla di curiosi che ha guardato dall’esterno le operazioni portate avanti dalla pubblica sicurezza. Il carcere piazzese si trova in posizione strategica, nella parte più alta della città. E’ la prima volta, almeno negli ultimi anni, che all’interno della struttura penitenziaria scoppiano delle liti di questo genere. Fortunatamente, il pronto intervento di tutte le forze di polizia ha evitato che la lite potesse allargarsi agli altri detenuti. Il motivo della rissa è comunque strettamente legato a questioni personali tra i detenuti e non si percepisce nessuna forma di protesta.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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