sabato 3 aprile 2010

Grazie all'associazione dei portatori Maria SS. delle Vittorie che le croci del Calvario ritornano a brilllare nella notte

Che Piazza fosse per antonomasia città mariana, di grande fede e devozione era risaputo; ma la fede e la devozione è ancor maggiore quando seguono le opere, e così che l’Associazione Portatori di Maria SS. delle Vittorie, ha voluto rendere con un proprio atto d’amore visibile il proprio impegno.
Presso il Calvario, in piano Sant’Ippolito le tre croci, illuminate al loro interno con una luce rossa, rifulgente anche a qualche chilometro di distanza, da qualche hanno prive della necessaria manutenzione erano insufficientemente illuminate.
I soci del gruppo portatori, dopo avere chiesto la necessaria autorizzazione a don Pino Paci responsabile del sito, hanno iniziato l’opera di sostituzione delle lampade e la pulitura delle tre croci che sovrastano il piano. Inoltre, la ditta Accardi, titolare di un negozio di colori, ha offerto gli smalti necessari per la pittura delle inferriate che proteggono il Calvario.
La Fede senza le opere non è vera, diceva papa Benedetto XVI, in occasione dell'Angelus rivolgendosi ai pellegrini riuniti nel cortile della residenza pontificia di Castel Gandolfo; e in effetti la vera fede poco può esistere senza le opere buone, come il sole senza luce ed il fuoco senza calore.
Grazie a tutti i Portatori di Maria SS. delle Vittorie che si sono adoperati, perché attraverso il loro lavoro, hanno ridato decoro al simbolo della cristianità, a cui ogni cristiano guarda memore del sacrificio di Nostro Signore Gesù.

Filippo Rausa

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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