domenica 27 dicembre 2009

Santo Stefano in processione. Semplice ma bella e intensa.

Piazza Armerina. Una processione, significativa intensa e se senza retorica. E’ stato questo il corteo religioso che domenica sera si è tenuto in onore di Santo Stefano, il santo martire da cui prende il nome una delle parrocchie piazzesi del centro storico. Ad organizzare la processione, che si è svolta per il secondo anno consecutivo, è stato padre Nino Rivoli, prete della parrocchia e la comunità di laici che aiutano il pastore valguarnerese. “E’ stata una processione semplice – ha detto un fedele della parrocchia – ma intensa. Una di quelle processione dove si prega dall’inizio alla fine”. A portare il santo a spalla sono stati i ragazzi dell’oratorio salesiano di via Garibaldi. Ormai, da diverso tempo, la realtà laicale salesiana, collabora in spirito di comunione e condivisione con la parrocchia di Padre Rivoli. Santo Stefano è stato portato a spalla da Salvatore Profeta, William Lauria, Stefano Di Maria, Alessandro Sarda, Nicolò Barbera e Ismaele Palumeri. Dice Ismaele Palumeri, “Portare il santo è spalla è stata un’emozione unica. Oggi purtroppo le tradizioni delle processioni sono in netto declino. Invece, testimoniare la propria fede in modo evidente attraverso l’esposizione per le strade di un’icona è un modo per dire che Dio si è fatto uomo e attraverso altri uomini come Santo Stefano ha annunciato la buona Novella”. Dice il più anziano dei portatori il 23enne Totò Profeta “Ogni processione è bella se durante la processione si prega. Questa è stato un corteo dove abbiamo pregato insieme ai preti ed ai fedeli. Spesso – continua Profeta – nelle processioni si assiste a sfilate di politici in bella mostra, che durante il corteo parlano delle loro cose piuttosto che pregare. Questa, almeno, è stata una processione di preghiera e non una kermesse spettacolare”. Insieme a Nino Rivoli, altri due sacerdoti, padre Jack e don Pasquale Bellanti, che hanno accompagnato il corte durante le strade del centro storico piazzese.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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