Piazza Armerina. Una processione, significativa intensa e se senza retorica. E’ stato questo il corteo religioso che domenica sera si è tenuto in onore di Santo Stefano, il santo martire da cui prende il nome una delle parrocchie piazzesi del centro storico. Ad organizzare la processione, che si è svolta per il secondo anno consecutivo, è stato padre Nino Rivoli, prete della parrocchia e la comunità di laici che aiutano il pastore valguarnerese. “E’ stata una processione semplice – ha detto un fedele della parrocchia – ma intensa. Una di quelle processione dove si prega dall’inizio alla fine”. A portare il santo a spalla sono stati i ragazzi dell’oratorio salesiano di via Garibaldi. Ormai, da diverso tempo, la realtà laicale salesiana, collabora in spirito di comunione e condivisione con la parrocchia di Padre Rivoli. Santo Stefano è stato portato a spalla da Salvatore Profeta, William Lauria, Stefano Di Maria, Alessandro Sarda, Nicolò Barbera e Ismaele Palumeri. Dice Ismaele Palumeri, “Portare il santo è spalla è stata un’emozione unica. Oggi purtroppo le tradizioni delle processioni sono in netto declino. Invece, testimoniare la propria fede in modo evidente attraverso l’esposizione per le strade di un’icona è un modo per dire che Dio si è fatto uomo e attraverso altri uomini come Santo Stefano ha annunciato la buona Novella”. Dice il più anziano dei portatori il 23enne Totò Profeta “Ogni processione è bella se durante la processione si prega. Questa è stato un corteo dove abbiamo pregato insieme ai preti ed ai fedeli. Spesso – continua Profeta – nelle processioni si assiste a sfilate di politici in bella mostra, che durante il corteo parlano delle loro cose piuttosto che pregare. Questa, almeno, è stata una processione di preghiera e non una kermesse spettacolare”. Insieme a Nino Rivoli, altri due sacerdoti, padre Jack e don Pasquale Bellanti, che hanno accompagnato il corte durante le strade del centro storico piazzese.
Agostino Sella
Agostino Sella