sabato 19 marzo 2011

Di Carlo sul Chiello: "Ferrara ha un vecchio modo di fare politica"

Piazza Armerina. “Il segretario del PD Ferrara ha un vecchio modo di fare politica”. L’assessore alla sanità Innocenzo Di Carlo entra in “tackle scivolato” nella politica piazzese e rilascia una serie di dichiarazioni per affrontare alcune questioni che riguardano l’ospedale Chiello. Dice Di Carlo: "Ci sono voluti due anni dalla riforma; consigli straordinari cittadini e nei comuni di distretto; manifestazioni come quella di Palermo; conferenze dei Sindaci; convegni sindacali provinciali; riunioni con sindacati e personale ospedaliero; raccolta di firme per promuovere un disegno di legge e altro ancora perché il segretario del PD si accorgesse di un piano di riforma che sta mettendo in crisi la sanità provinciale e con essa il nostro ospedale.
 In realtà, ho l’impressione che questa presa di posizione nasca dall’intento, frutto di un vecchio modo di fare politica, di utilizzare strumentalmente il provvedimento del Direttore Generale dell’ASP che ha disposto la chiusura del reparto di ostetricia alla luce, purtroppo, dei fatti tragici accaduti all’ospedale di Leonforte. Quale migliore occasione per la ribalta. Stucchevole ed imprecisa la premessa, deciso invece il colpo a chi “avrebbe messo la testa sotto la sabbia”per non vedere il pericolo invece di combattere. Anche qui la strategia del dire e non dire, il tutto senza una proposta, un’ idea, un prospettiva. Potrei continuare – dice ancora Di Carlo - a descrivere tutta l’attività svolta dall’Amministrazione, dal Consiglio Comunale, da medici, infermieri, operatori sanitari, allievi della scuola infermieri e di tutti quei cittadini che hanno con il loro impegno dato sostegno a tutte le iniziative promosse. E’ per il rispetto che devo soprattutto a loro che non posso permettere a nessuno e meno di altri a chi solo adesso timbra il cartellino di presenza, di alzare il dito per accusarci di indifferenza. Mi rivolgo con lo stesso spirito al segretario dell’Unione sindacale di Base – dice ancora Di Carlo - che forse è stato poco informato dal suo referente locale. E’legittimo il dissenso, la polemica e anche il confronto duro ma non è più tollerabile una politica fatta di insinuazioni, di personalismi e propaganda a maggior ragione quando si parla di un problema come quello della sanità che ci coinvolge tutti senza distinzione di appartenenza politica. Abbiamo sempre fatto proposte concrete, motivandone i contenuti, con il risultato di mantenere strutture e funzioni. Questo non significa eludere problemi e difficoltà che ricadono prioritariamente sul personale ne tantomeno non tenere conto di un fatto inaspettato e grave quale la chiusura dell’ostetricia su cui va fatta subito chiarezza. Per questo – conclude l’assessore alla sanità della giunta Nigrelli - abbiamo chiesto un incontro urgente al Direttore Generale e indetto un consiglio comunale straordinario aperto alla cittadinanza, alle organizzazioni sindacali ospedaliere, al personale sanitario, ai comitati di quartiere, per confrontarci e trovare insieme la strada da percorrere."

Agostino Sella

L'intervento di ieri di Ferrara
«I politici locali, parecchio smemorati, che oggi piangono e si battono il petto, per la triste sorte toccata all’ospedale Chiello, dovrebbero avere il coraggio e l’onestà intellettuale e morale di dire ai nostri cittadini, che bisognava agire, con fermezza e coraggio, molto prima. Almeno cinque/ sei anni fa, quando ci furono le prime chiare avvisaglie, che era in atto un attacco mirato al nostro ospedale, da parte della classe politica di allora, ad ogni livello, regionale  e provinciale. Adesso si può tentare di rimettere insieme i cocci, per esempio potenziando il presidio per le emergenze da trauma e malattie cardiologiche, ma il vaso purtroppo ormai è rotto.  E soprattutto non si può né deve giocare  con la nostra popolazione, illudendo i cittadini e mistificando la realtà. La riforma sanitaria regionale ha penalizzato, in tutta la nostra provincia, il solo ospedale di Piazza Armerina, salvaguardando gli altri e potenziando quello di Enna. Ed in questa azione, nessun politico di rango regionale e nazionale ha ritenuto di muovere un dito per Piazza ed i piazzesi. La nostra città paga in contanti la mancanza di una rappresentanza autorevole alla regione Sicilia. L’attuale governo regionale sta completando l’opera, ma il danno più grosso era stato già avviato negli anni trascorsi. Allora bisognava combattere e lottare per la sanità del nostro territorio. Invece si è preferito mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi per non vedere il pericolo in agguato»

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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