sabato 4 giugno 2011

Piazza: tenta di avvelenare il marito per presunti tradimenti.

“Stanca dei presunti tradimenti del marito, prepara un miscuglio di farmaci per avvelenarlo, testandolo prima con la vicina di casa: donna denunciata per lesioni”.
Nella giornata scorsa, gli uomini del Commissariato di Piazza Armerina - diretti dal Commissario Capo Gabriele Presti – hanno proceduto alla denuncia in stato di libertà di una donna, classe 1961, residente a Piazza Armerina, poiché ritenuta responsabile del reato di lesioni, aggravate dall’uso del mezzo venefico, ai danni di una giovane donna vicina di casa.


In particolare, l’indagata, nella mattinata in argomento, si recava presso gli uffici del Commissariato di Pubblica Sicurezza armerino, per “costituirsi”, giacché poco prima, a suo dire, aveva avvelenato una giovane donna, sua vicina di casa.



Nell’occorso, la donna, davanti i poliziotti sbalorditi dalla confessione, manifestava confusione mentale e stato ansioso, perché era convinta di aver avvelenato la suddetta ragazza con un preparato, ottenuto con un miscuglio di farmaci con aggiunta di acqua e zucchero, che lei stessa aveva miscelato.



Nell’immediatezza dei fatti, la suddetta, spontaneamente dichiarava che stanca dei presunti tradimenti del marito, che da tempo intrattiene delle relazioni extraconiugali, alcuni giorni fa decideva, autonomamente, di avvelenare il marito. Pertanto, la donna, rubava dei farmaci alle figlie, creando un miscuglio di farmaci, sciogliendo compresse di vario tipo in un bicchiere con acqua e gassosa, allo scopo di avvelenare il marito non appena sarebbe rientrato in casa.



Nella stessa mattina la donna però, contattava la giovane vicina con una scusa, facendola entrare nella propria abitazione, e, con l’intenzione di provare su di lei l’efficacia del miscuglio di farmaci preparato per il marito, approfittando della sua ingenuità, le offriva un bicchiere di acqua con il miscuglio di farmaci già sciolti, facendo finta di bere insieme a lei. La vicina beveva tutto di un sorso il contenuto del bicchiere, dicendo alla donna che l’acqua aveva un sapore strano.



A questo punto la donna, colta da una crisi di colpa, si allontanava precipitosamente da casa, recandosi presso il Commissariato, e raccontando l’accaduto ai Poliziotti.



Ascoltato il racconto, gli agenti armerini, tempestivamente, si recavano presso l’abitazione della donna allo scopo di accertare la dinamica dei fatti, e recuperare quant’altro potesse servire d’ausilio ai sanitari per soccorrere la vittima.



I poliziotti armerini, giunti presso l’abitazione accertavano la presenza della giovane donna, che si presentava in buone condizioni generali di salute, interloquendo correttamente con i medesimi poliziotti. Ciò nonostante, la donna veniva immediatamente trasportata presso il locale nosocomio da personale del 118, fatto convenire sul posto.



Perquisita l’abitazione, i poliziotti raggiungevano l’ospedale Chiello e qui, contattati i sanitari apprendevano che – salvo eventuali diversi riscontri all’esito della metabolizzazione dei farmaci assunti – la paziente non era in pericolo di vita e, successivamente, dopo alcune ore di attesa in osservazione, la medesima giovane donna veniva dimessa con una prognosi di gg.. 3.



Atteso quanto sopra, i poliziotti armerini, denunciavano la donna, in stato di libertà, per lesioni aggravate, rassegnando l’attività svolta alla Autorità giudiziaria presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Enna.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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