martedì 8 novembre 2011

Ma dove viviamo?

Sempre piu' spesso, mi capita di dire a me stesso o a chi mi sta vicino la seguente frase: " Ma dove viviamo?" L'ultima volta e' capitata ieri quando al ritorno da Catania, uscendo a Piazza Armerina Sud, percorrendo via Alessandro Manzoni, mi imbatto nel cantiere di lavoro per la realizzazione della fogna. Poiche' la carreggiata e' stata ristretta a meta', per permettere il realizzarsi dei lavori necessari, penso che in un posto normale, la viabilita' (considerato il fatto che la strada in questione, rappresenta una via d'ingresso e d'uscita della citta'), sia regolata da un semaforo provvisorio o da personale della polizia municipale.
E invece, con mio grande stupore, mi accorgo che niente di tutto cio' avviene, tutto e' lasciato al buon senso dei cittadini, che come e' risaputo quando sono alla guida della loro auto, sfoggiano mega dosi di pazienza e cortesia verso gli altri guidatori. Aggiungo a margine, di avere l'impressione che a Piazza le questioni di interesse pubblico siano lasciate al caso. Ho la sensazione (ditemi se qualcun'altro ha la mia stessa impressione), che le cose vadano da sole. Non sento, per dirla breve, la mano di controllo e vigilanza di chi dovrebbe farlo (riferendomi alla municipalita'). La viabilita' della suddetta A. Manzoni , il campetto di calcetto di San Antonio, (gestito benissimo da tutti i ragazzi che vogliono utilizzarlo 7 giorni su 7), il verde pubblico, le aree gioco per i ragazzi (costruite e affidate a chi?), il traffico che ormai e' ingestibile, le strutture sportive, (dove sono?), etc.. Scusate lo sfogo, ma le cose che non vanno, devono essere dette e va chiesta ai nostri amministratori la giusta attenzione a tutti i problemi anche a quelli piccoli, perche' e' da un piccolo seme che cresce un grande albero. Voi che ne pensate?

Giuseppe Sorrentino

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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