giovedì 15 dicembre 2011

SOLITA SOLFA

Spunta nella manovra il comma della vergogna: i membri del governo si tengono il doppio stipendio
Sono professori, sono scienziati. Sono bravissimi anche nel nascondere in una riga di una manovra immensa una norma che permette loro di salvarsi dai sacrifici. Eh sì. Avete presente la rinuncia al doppio stipendio per i dirigenti della pubblica amministrazione con ruoli di governo? La cosa, come è noto, riguarda mezzo governo. Tanto per fare qualche nome si tratta del sottosegretario Catricalà, del Ministro Clini, del collega Patroni Griffi, del viceministro Vittorio Grilli, e di altri.

Per i dipendenti pubblici chiamati a funzioni direttive nei ministeri, così stabilisce la manovra, è garantito un trattamento economico di uno più un quarto. Che vuol dire? Che prendono uno stipendio, più un quarto dello stipendio precedente. Quindi non due stipendi interi, ma un po’ di meno. Tutto ok? No.

La protesta è stata immediata. E zitto zitto il governo Monti è corso ai ripari. Con una norma ad hoc, come rivelato da Caterina Perniconi sul Fatto di oggi. Perché, attenzione, al comma 3 dell’articolo 23 ter è stata introdotta la possibilità di “deroghe motivate” per le posizioni apicali delle amministrazioni.

Traduzione? Con delle “belle” deroghe sarà possibile mantenere il doppio stipendio. E non si tratta di pochi soldi, ma qui sono in ballo stipendi ben più alti di quelli della “casta” dei parlamentari. Il trucco, quindi, è servito. Tanto paghiamo noi. Come sempre.

E pensare che Monti, soltanto ieri, dichiarava: “Non è vero che pagano sempre i soliti.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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