mercoledì 18 gennaio 2012

Il "movimento dei forconi" visto da Federico Filetti, studente emigrato in Lombardia.


La Repubblica, Il Corriere, Libero, Il Fatto Quotidiano e Il Giornale. Questi sono i titoli delle testate nazionali che ho controllato durante tutta la giornata di oggi. Che cosa ho cercato? Ho cercato notizie relative al movimento "dei forconi". Per me, studente emigrato in Lombardia, è molto difficile riuscire a reperire notizie riguardanti la nostra terra ed è ancora più difficile, una volta trovate, riuscire a selezionarle per genuinità. Ma per fortuna, questa volta, non è stato difficile.
Il motivo è semplice: delle cinque testate analizzate, a non parlare dell'evento che sta scuotendo la Sicilia è "soltanto" il Corriere. Però - e qui ditemi se non ci dobbiamo incazzare - le restanti quattro, fatta eccezione per "Il Fatto" (che mi ha nuovamente sorpreso in positivo), dedicano un minuscolo trafiletto a circa metà pagina prima del gossip e dopo lo sport (se non ci credete controllate qui, qui, qui, qui e qui).



Io non so se è a causa della legge del mercato o se qualcuno impartisce linee guida che i giornalisti sono obbligati a seguire, so soltanto che in Sicilia, per la prima volta da quando la mia breve coscienza possa ricordare, c'è un vento forte; un vento che parte dagli ultimi. E nessuno ne parla.


Sono tutti troppo impegnati a fare soldi con quella caspita di nave da crociera, non pensando che, indipendentemente dal fatto che loro seguano ciò che avviene, chi ha sbagliato pagherà e chi è morto non tornerà in vita!


Qui le famiglie sono paralizzate. La benzina inizia a finire, la farina e i generi di prima necessità idem. Assordanti silenzi provengono da Palazzo d'Orleans. Insoliti. I nostri politici corrotti non stanno cavalcando l'onda. Pare quasi che i media e i potenti di turno stiano volutamente fregandosene.
Ma perchè?
A mio parere, prima di salire in moto e gridare "revolución", è importante sapere perchè si protesta: si protesta per l'aumento improvviso del costo della benzina che alle piccole imprese pesa molto e per l'aumento dei dazi autostradali. (fonte ilfattoquotidiano.it)
Se realmente queste sono le motivazioni, date le scarse fonti di cui disponiamo, manifestare è cosa buona e giusta. Anzi, consiglierei maggior affluenza da parte di chiunque fosse disposto a dare una mano.


Informiamoci, impariamo a formulare idee con cognizione di causa e resistiamo.
Perchè qualcuno ha paura che questi siano i nuovi vespri.


Federico Filetti

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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