lunedì 28 gennaio 2013

Esistono solamente onesti e disonesti, e fanno parte di tutte le categorie. Amiamoci gli uni gli altri e non scagliamoci contro a vicenda

Carissimi,
ho visto che nel post sul centro commerciale naturale IL MOSAICO, sono arrivati tanti commenti sulle vicende del lavoro pubblico e quello privato.
Purtroppo devo dire che i commenti che ho pubblicato si sono allontanati dal tema, che è quello della fusione positiva tra iniziativa privata e sostegno pubblico.
A parte la questione sul  C.C.N. "il Mosaico" miseramente fallito dopo i proclami iniziali, la nostra amata città soffre di una atavica quanto dannosissima tendenza a scagliarsi gli uni contro gli altri, senza comprendere che fare rete è ormai l'unico modo per avviare lo sviluppo economico.
La querelle inutile e dannosa tra commercianti e artigiani, accusati di evasione fiscale, e impiegati pubblici, accusati di rubare lo stipendio, sono unica faccia di una medaglia del danno che possono provocare le maldicenze.

Si tratta di luoghi comuni per tutte le categorie, e di affermazioni dettate perlopiù da atavica invidia piazzese (così dicono di noi in provincia).
Si tratta di inutili livori che tendono a inquadrare la persona in una categoria.
Io direi che esistono gli onesti e i disonesti, e fanno parte di tutte le categorie.
Non tutti i commercianti, artigiani e professionisti sono evasori e non tutti gli impiegati pubblici sono fannulloni.
Nel privato ci sono aziende che nonostante lavorino a manetta sono bloccate spesso dalla inerzia della pubblica amministrazioni e da funzionari fannulloni che piuttosto che rilasciare celermente autorizzazioni, preferiscono mettersi in ferie o malattia.
E' anche vero che nel pubblico c'è gente che guadagna in media 1200 (stipendi bloccati da 4 anni) euro al mese e che non può nemmeno arrotondare con altre attività, che sono vietate dalla legge, mentre gli alti funzionari possono ricoprire incarichi a iosa.
Stiamo quindi stiamo attenti a lanciare strali avvelenati gli uni contro gli altri.
Facciamo parte tutti della stessa categoria, strangolati da una pressione fiscale che non ha eguali, e che fanno fatica a tirare avanti.
Vi chiedo di evitare di inviare commenti che stanno assumendo il tenore di un inutile cortile, o dovrò censurare.
Vi amo comunque
Agostino

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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