domenica 21 luglio 2013

Calamaio su Piazza Jazz: "Se e' vero che ogni 1.000 euro spesi dal comune ha creato un ritorno economico per l’indotto di 3.000 euro, allora i privati si sostituiscano al comune e diventino azionisti di se stessi".

Da ex consigliere comunale uscente mi preme intervenire sulla mancata edizione 2013 di Piazza Jazz a causa della non concessione del contributo economico che ogni anno il Comune ha erogato. Non credo che la manifestazione possa essere definita annullata, in quanto lascerebbe presupporre che tutti i preparativi erano stati avviati a prescindere dal contributo economico, e se l’organizzazione aveva ottenuto rassicurazioni in tal senso, significa che lo strumento finanziario del comune (il bilancio) in fase di stesura preventiva (in bozza) ne prevedeva l’erogazione. Oggi cosa prevede il bilancio di diverso rispetto all’eventuale previsione?

Non volendo entrare nel merito di questo atto importante, che appartiene esclusivamente al nuovo governo della città, da cittadino non appassionato a questo genere musicale, ma attento alle dinamiche di sviluppo locale, ritengo che si tratti di una reale perdita per la nostra comunità. Ciò che non comprendo e non condivido, è il fatto che questa importante kermesse quest’anno non si faccia per assenza di soldi pubblici, cioè della collettività.

Ma a quanto ammonta il mancato finanziamento? A quanto ammontano le spese derivanti dai servizi che il Comune dovrebbe mettere a disposizione? Qualcuno penserà che io dovrei esserne a conoscenza. Si sbagliano. Nei cinque anni che ho sostenuto l’amministrazione uscente non ho mai chiesto il resoconto, e non ho cercato i relativi atti di spesa (pur avendone accesso). Mi sono limitato ad avere fiducia nell’operato dell’amministrazione, condividendo la scelta strategica di puntare ad una manifestazione che negli anni è cresciuta, coniugando la promozione turistica della città con un ritorno economico per gli operatori locali. In pratica ho condiviso che pur trattandosi di una manifestazione “poco popolare” fra i cittadini, è stato tracciato un percorso che ha creato economia locale grazie alla sinergia fra Ente locale e, lasciatemi passare il termine, associazione culturale e privati. In pratica c’è stata l’assistenza allo start up ed all’affermazione negli anni di una manifestazione che ha permesso a Piazza Armerina di essere presente su importati testate giornalistiche e su giornali specializzati. Facendo registrare ogni anno una costante crescita dei partecipanti ai corsi di formazione e degli spettatori alle serate, che si è tradotta anche in distribuzione economica. È difficile quantificare quest’ultima, però tutti gli operatori locali (strutture ricettive, di ristorazione, etc) ed organizzatori hanno sempre dichiarato soddisfazione per il successo, seppur breve, derivante dall’evento.

E allora se c’è sempre stato un reale ritorno economico, se è vero che ogni 1.000 euro spesi dal comune ha creato un ritorno economico per l’indotto di 3.000 euro, si può affermare che la manifestazione è “spendibile” all’esterno. Pertanto tutti gli operatori che ne traggono beneficio potrebbero versare una piccola quota economica per arginare il mancato contributo del Comune, lasciando a quest’ultimo l’onere dei servizi e della logistica. In pratica potrebbero predisporsi in forma consociata con l’organizzatore (il Maestro, e mio amico, Mazzarino) e diventare azionisti di se stessi a supporto di una manifestazione importante da cui tutti ne traggono un beneficio economico.

Tale proposta ovviamente è inapplicabile qualora il contributo richiesto e non concesso quest’anno sia di notevole entità e non alla loro portata. E allora varrebbe la pena fare una più attenta analisi costi – benefici.

Purtroppo visti i continui tagli alla spesa pubblica, vista la crisi globale che ristagna da anni nel nostro Paese, i contributi agli eventi culturali saranno sempre di minore entità. I comuni devono fare i conti con una quotidianità sempre più dura fatta di servizi ai più disagiati, anziani, ed ammalati. L’Amministrazione che ho sostenuto ha ben fatto nel promuovere e sostenere Piazza Jazz. È stato realizzato un “brand” che appartiene a chi lo ha ideato ed organizzato negli anni, il Comune ha dato quel grosso e importante supporto necessario per farlo decollare lasciando intelligentemente il timone agli organizzatori, i quali oggi però sono chiamati a mettere al centro della loro azione un maggior rischio di impresa. È giunto il momento della verità, il momento di volare con le proprie ali e senza paracadute, perché sono sicuro che sapranno volare alto cercando altre forme di partnership coinvolgendo imprenditori ed operatori locali per un obbiettivo comune. Invece a mio parere il Comune dovrà continuare a sostenere e promuovere questa manifestazione fornendo ciò che possiede, logistica e servizi.


Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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