è tenuta la conferenza “Costituzione e importanza del voto” a cura della Consulta Provinciale Studentesca di Enna e della Preside dell’Istituto la Prof.ssa Lidia Di Gangi la quale, ha aperto il dibattito rivolgendo un plauso agli studenti della Consulta che collaborano da cittadini responsabili , in modo serio, costruttivo e propositivo alla crescita della scuola.
Le tematiche della Costituzione
Italiana e del diritto al voto sono state individuate dagli organizzatori
dell’evento, il Presidente della Consulta Francesco Alloro, il Vicepresidente
Salvatore Nasello e il membro della Giunta Esecutiva della Consulta Rita Vassallo,
in adesione al Progetto ICS. Al fine di educare gli studenti al senso civico e
alla cittadinanza attiva grazie alla conoscenza
della Costituzione, della sua storia e della sua importanza, sono
intervenuti gli esperti in materia, il Dott. Duano Trebastoni, magistrato del
Tar a Catania, Il Prof. Cristiano Corso, docente di storia e filosofia al Liceo
Cascino di Piazza Armerina e il Dott.
Filippo Miroddi, Sindaco del Comune di Piazza Armerina.
Dopo un breve excursus storico
della Costituzione Italiana e della sua abrogazione in seno all’Assemblea
Costituente del 1948 a cura del Prof. Corso, il Dott. Trebastoni ha tenuto un
appassionato intervento citando alcuni tra i più significativi articoli della
Costituzione come il 48, a proposito del diritto-dovere di voto, soffermandosi
in particolar modo sul fenomeno dell’astensionismo da esso. Il Dott. Miroddi ha concluso la prima parte
della conferenza approfondendo la tematica del voto e delle relative riforme.
Nella seconda parte,
i consultisti Rita Vassallo e Salvatore Nasello hanno proposto la
spiegazione degli Articoli 9, 33 e 34 della Costituzione, riguardanti la
promozione dello sviluppo culturale, scientifico e tecnico della Nazione, la
libertà di insegnamento e di espressione artistica e l’importanza del
diritto-obbligo di istruzione, garantito dallo Stato. In conclusione hanno
presentato una breve intervista ai relatori della conferenza, soffermandosi sui
dislivelli dei dati Unesco sulle spese italiane, in ambito di cultura e
istruzione, rispetto agli altri Paesi europei, sul rispetto del principio di
libertà di insegnamento e sulla grave tematica della dispersione scolastica
attuale.