Piazza Armerina è maggiorenne e vaccinata e può essere abbandonata a se stessa, anzi deve. I cittadini di Piazza Armerina, capaci di intendere e di volere, si sono già espressi: prima a luglio quando il consiglio comunale ha votato pressoché all'unanimità e poi il 21 settembre 2014 quando ha deciso in modo inequivocabile di essere protagonista del proprio futuro e di voler uscire dal libero consorzio di Enna. Grazie per il tardivo interessamento! Gli ultimi quarant'anni si storia politica della ex Provincia di Enna, giocata con miopi intenti, hanno determinato la divisione delle popolazioni oltre che l'impoverimento di tutto il territorio. Non ci ripetiamo stilando il lungo elenco di opportunità perse o sbagliate e dei carrozzoni clientelari utili solo a qualcuno ed inutili, anzi gravosi, per i più.
Ci spiace ancora una volta ribadire che quella politica non è riuscita a creare quegli interessi, prima, e la condivisione, poi, che oggi si invocano o a far crescere il “significato simbolico e l'omogeneità di un territorio”. Perché non se ne prende atto? I vicerè calati dall'alto che si accingono a “far politica”, sopratutto quelli che si dichiarano democratici, si rendano conto che, se vogliono far Politica, devono ascoltare il territorio e la base creando le condizioni perchè i desideri e le aspettative del popolo si realizzino. È il popolo che vive e lavora sul territorio che sa riconoscere dove sviluppare la propria economia, quali sono i propri interessi non altri che il territorio presumono di conoscerlo e di viverlo. La politica ha dimostrato il contrario! Il PIL, le emigrazioni, la statistica in generale lo dimostrano. I numeri non sono “campanilismo”. E a chi parla di “chance di riscatto” diciamo che la nostra esigenza non è il riscatto ma è quella di trovare spazi vitali di crescita, di sviluppo e di dignità che proprio loro dovevano garantire ma non ne sono stati capaci. Anche loro ne prendano atto, per favore! Dimostrino il contrario o stiano zitti ora! L'occasione della “buona volontà” è stata bruciata, da tutti! La bugia di voler voltare pagina ce l'hanno raccontata tante volte e non ci crediamo più. La pagina la voltiamo noi e vogliamo che sia fatto subito perchè non c'è più tempo da perdere. Piuttosto se i rappresentanti sociali, siano essi politici o sindacalisti, vogliono dimostrare di voler realmente voltare pagina o di cambiare verso, come qualcuno dice, si sforzino di rappresentare, veramente, almeno per una volta, il popolo contribuendo alla realizzazione della sua volontà e non ponendo più ostacoli alla conclusione di questo iter che è diventato troppo lungo ed ha assunto anche aspetti tragicomici. Un'ultima cosa: nessuno è più ingenuo e tutti sappiamo riconoscere i giochetti dei trenta denari fatti a tavolino nei palazzi e di cui, eventualmente, ci si ricorderà quando ci verrete a chieder il voto, se non prima.