I rappresentanti dei liberi consorzi e i sindaci dei comuni coinvolti presenti in commissione Affari Istituzionali per continuare la battaglia per le variazioni degli enti territoriali in Sicilia. Inoltriamo integralmente il comunicato stampa del portavoce del Comitato Pro Referendum di Piazza Armerina, Salvatore Murella.
"Si
è svolta a Palermo, presso il palazzo dei Normanni, l’audizione in I
Commissione Affari Istituzionali, chiesta dai Comitati CSAG, Pro Referendum,
Liberi Consorzi e Consulta, alla presenza dei Sindaci di Gela, Niscemi, Piazza
Armerina e Licodia Eubea, nonché dell’ass. reg. delle Autonomie Locali. Sono state discusse le variazioni
territoriali degli enti intermedi siciliani conseguenti alle delibere dei
comuni di Gela, P. Armerina, Niscemi e Licodia Eubea adottate ai sensi delle leggi regionali 8/2014 e 15/2015.
Il primo intervento è stato quello
del Sindaco di Niscemi, Francesco La Rosa, che ha invitato la Commissione ad
esitare in fretta il DDL, nel rispetto delle scelte effettuate dai Consigli
Comunali e dalle popolazioni mediante i referendum del 2014.
Il Sindaco di Gela, Domenico
Messinese, si è soffermato sui danni incalcolabili che queste comunità subiranno rimanendo in
questo pericoloso limbo, che ostacola la programmazione e le iniziative comuni
con gli altri comuni della Città Metropolitana di Catania.
Il portavoce del Comitato Pro Referendum di Piazza Armerina, Salvatore Murella, ha voluto trasmettere ai membri della I Commissione lo stato di confusione che regna su questa vicenda, a causa dei tempi che si sono dilatati a dismisura. I piazzesi attendono con ansia la formalizzazione del passaggio al nuovo ente intermedio.
Il Sindaco di Piazza Armerina, Filippo Miroddi, ha
sottolineato la necessità di dare risposte certe ed immediate agli elettori ed
alle popolazioni coinvolte, nel rispetto delle regole che una democrazia si dà
attraverso le Leggi.
A seguire, dopo i sindaci, sono intervenuti
i rappresentanti dei comitati.
Filippo Franzone, coordinatore del
CSAG, ha fatto un breve excursus degli ultimi 11 anni, dalla proposta di
iniziativa popolare, bocciata dall’ARS, fino ad arrivare alle leggi in vigore, ricordando
che questa iniziativa è garantita dalla Costituzione Italiana, dallo Statuto
Siciliano, e dalle ultime due leggi (LR 8/14 e LR 15/15), volute da questo
Parlamento. Oggi non ci sono più scuse
per nessuno, quindi il Parlamento regionale deve completare l’iter.
Il rappresentante della Consulta di
Niscemi, Gaetano Buccheri, si è soffermato sulle grandi diversità che esistono
tra l’area nord e l’area sud dell’ex
provincia regionale di Caltanissetta.
Non ci sono dubbi sul fatto che i
cittadini niscemesi percepiscano come
propria area di riferimento la Città Metropolitana di Catania. Inoltre ha
affermato che la politica ha frenato questa iniziativa.
Luigi Gualato, portavoce del
Comitato Liberi Consorzi Niscemi, ha sollecitato i componenti della I
Commissione a procedere con urgenza alla riorganizzazione dell’ente intermedio.
Questo alla luce dei fondi europei che queste comunità vogliono intercettare
per creare nuove opportunità di sviluppo. Ci sono iniziative che attendono la
riorganizzazione territoriale per andare in porto. È indispensabile fare in
fretta.
Dello stesso tenore l’intervento
dell’assessore di Gela Francesco Salinitro. Ha dichiarato che la mancata
riorganizzazione nuoce a Gela, Piazza Armerina, Niscemi ed anche alla Città
Metropolitana di Catania, che con l’adesione di queste comunità cresce e rivisita
le linee strategiche. I ritardi nell’approvazione delle variazioni territoriali
determinano costi elevati per la Sicilia, a causa della mancata organizzazione
e progettazione.
Nota dolente e stonata è apparsa l'entrata a gamba tesa
del deputato gelese Giuseppe Arancio. Pur non incluso tra gli invitati e pur
non facendo parte della I Commissione lo stesso ha fatto il suo ingresso a
seduta inoltrata ed è intervenuto reiterando la sua contrarietà alla scelta di
queste comunità di passare con la Città metropolitana di Catania. Questo
nonostante Gela, P. Armerina e Niscemi abbiano semplicemente deciso dove e con
chi stare, nel rispetto delle leggi in vigore.
L’on. Arancio ha addotto argomenti
assurdi e pretestuosi al solo scopo di suggerire ai membri della prima
commissione gli appigli per rinviare il più possibile ciò che è oramai
inevitabile e, secondo gli altri presenti, improcrastinabile. Non a caso, l’assessore regionale
delle Autonomie locali, Luisa Lantieri, accompagnata dal capo dipartimento
delle Autonomie Locali, l’arch. Morale, in risposta a quanto dichiarato dall’on.
Arancio, ha ribadito che i referendum sono validi. Ciò è stato comunicato
dall’Ufficio Legislativo Regionale con provvedimento già pubblicato nella GURS. Ora si tratta, pertanto, di
prendere atto di scelte già fatte, nel rispetto delle leggi vigenti.
Ha
concluso i lavori il presidente della I Commissione ARS, Salvatore Cascio, il
quale ha dichiarato che in ogni caso bisogna rispettare la volontà popolare e
che la Commissione procederà nel minor tempo possibile.
I comitati cominciano ad intravedere
la conclusione dell’iter legislativo, essendo impensabile che siano frapposti nuovi
ed ulteriori ostacoli alla scelta di queste coraggiose comunità e dei
rispettivi Consigli comunali."