Adesione Città
Metropolitana:
LE AMMINISTRAZIONI ED I COMITATI UFFICIALI
DI GELA, PIAZZA ARMERINA, NISCEMI E LICODIA EUBEA BLOCCHERANNO LE ELEZIONI
DELL’ENTE INTERMEDIO
I
Comitati ufficiali promotori dell’adesione alla Città Metropolitana di Catania,
CSAG Gela, Pro Referendum Piazza Armerina, Liberi Consorzi Niscemi e Consulta
di Niscemi, unitamente ai sindaci di Gela, Piazza Armerina, Niscemi e Licodia
Eubea, hanno tenuto stamani una conferenza stampa, presente anche l’Avvocato
Guglielmo Piazza che in rappresentanza di comitati e amministrazioni cura la
parte legale.
Ha
iniziato Filippo Franzone, Coordinatore del CSAG: le
amministrazioni di Piazza Armerina, Licodia Eubea e Gela, hanno già inviato le
diffide atte ad avvisare i responsabili regionali, lo farà a breve anche
Niscemi ed i Comitati ufficiali. Bloccheremo le elezioni delle Città
Metropolitane e dei Liberi Consorzi Siciliani, se prima non verrà
ufficializzato formalmente il passaggio territoriale dei quattro comuni che
hanno esercitata una libera scelta in base alle leggi vigenti.
Ha
successivamente letto un documento inviato dal Prof. Curreri docente di Diritto Costituzionale
alla Kore di Enna, consulente dei comitati ufficiali.
A
seguire Luigi Gualato, coordinatore del comitato Liberi Consorzi Niscemi ha
detto: Qui non si discute più su ciò che
si è scelto, è superato, quello che sta avvenendo è un problema di democrazia,
di rispetto delle regole. L’espressione di quattro consigli comunali, la
conferma avvenuta da parte di 32.000 cittadini attraverso referendum
confermativi, non può essere calpestata da nessuno. Rivendichiamo il rispetto
delle scelte democratiche in tempi brevi e certi. Continuando così rischiamo di
perdere quei finanziamenti europei che servono allo sviluppo dei comuni delle
Città Metropolitane.
Il
periodo delle chiacchiere è finito -
inizia così Salvatore Murella, Portavoce del Comitato Pro Referendum di Piazza
Armerina - chi deve fare lo faccia
subito, perche una volta iniziata l’azione giudiziaria non ci fermeremo.
Continuiamo a subire una mortificazione dei servizi, l’ospedale in continua
riduzione di servizi erogati e personale, adesso il caso dell’IPAB che rischia
di appesantire le spese del comune di 4 milioni di euro. Non possiamo restare
orfani dell’ente intermedio, indietro non si torna ed una scelta inequivocabile
è stata fatta, Piazza, insieme a Gela e Niscemi, ha scelto senza se e senza ma
la Città Metropolitana di Catania.
Gaetano
Buccheri, Portavoce della Consulta di Niscemi
ha così sintetizzato il suo pensiero: La I Commissione ARS ed il Parlamento stanno violando l’autonomia degli
enti locali, loro che rappresentano una Regione a statuto Speciale, è un
controsenso. Comuni contro Regione per una materia che rappresenta la base di
una democrazia, il rispetto reciproco delle leggi. I comuni hanno rispettato in
pieno i contenuti della Legge 15/15, faccia lo stesso la Regione.
Di seguito sintetizzato l’intervento
dell’Avv. Guglielmo Piazza: La l.r. 15/15
prevede all'art. 44 un procedimento speciale e vincolato per consentire ai soli
quattro Comuni, che avevano già adempiuto a tutti gli obblighi previsti dalla
previgente l.r. 8/14, di salvare gli effetti delle scelte già democraticamente
operate e confermare la migrazione verso altro Ente intermedio.
Tale procedimento si conclude con
l'approvazione di una c.d. “Legge-provvedimento”
da parte dell'ARS che ha un limitatissimo potere di incidere sui contenuti
della stessa, motivo per cui i Comuni ed i Comitati hanno inteso invitare ad
adempiere l'ARS contestualmente diffidando le altre Istituzioni dall'emettere
provvedimenti amministrativi illegittimi.
In assenza di tale Legge-provvedimento, infatti, non
può ritenersi pienamente attuato il quadro degli Enti intermedi risultante dal
disposto della l.r. 15/15 e per tale motivo i provvedimenti amministrativi
emessi dalle Istituzioni preposte (convocazione, in prima applicazione, dei
comizi elettorali) sarebbero illegittimi per violazione di legge ed eccesso di
potere.
In tale quadro, l'eventuale impugnazione
dei predetti provvedimenti da parte dei Comuni e dei Comitati non appare una
chimera e corre il rischio di bloccare le elezioni relative agli Organi
elettivi dei nuovi Enti intermedi.
È
intervenuto anche l’Ass. del Comune di Gela Francesco Salinitro, che segue da
vicino la vicenda: I comuni stanno
subendo un grave danno, partita la Città Metropolitana di Catania, partono
anche i processi di organizzazione, noi non possiamo assolutamente rimanere nel
limbo. Ho detto, durante la cerimonia di insediamento del Sindaco Metropolitano
di Catania, al presidente della Regione rosario Crocetta, la pericolosità per
queste comunità della permanenza dell’incertezza, ha risposto che avrebbe
chiamato l’indomani per un incontro. È già passata una settimana.
Il
Sindaco di Piazza Armerina, Filippo Miroddi, alza anche lui l’indice
accusatorio nei confronti di Crocetta: Gela
è la città del Presidete della Regione, ma con
noi finora non è stato corretto, aspettiamo acora che ci chiami. Anche con
l’IPAB di Piazza Armerina ci sta creando seri problemi, estinguendola. Eppure
il giorno prima che mi arrivasse la notifica dalla Regione, ci siamo incontrati
a Catania, durante la cerimonia di insediamento del Sindaco Metropolitano, mi
aveva assicurato che non c’erano problemi, invece… Sulla Legge 15/15
pretendo, nella carica che ricopro a seguito di una scelta elettiva-popolare,
che la democrazia venga rispettata.
Il
Sindaco di Niscemi, Francesco La Rosa così si esprime: è diventata una questione tragicomica. È una legge nata male, portata
in Parlamento, dove nessuno la voleva ma l’hanno sottoscritta. Adesso siamo ad
un punto di non ritorno. La colpa di tutto ciò non è solo del Presidente della
Regione ma, dell’intera maggioranza regionale, la deputazione non vuole
modificare i collegi elettorali perché hanno paura. Se non sono in grado di
legiferare, facciano mea culpa e vadano a casa.
Chiude
i lavori il Sindaco di Gela, Domenico Messinese, con il suo intervento: Quando la realtà supera la fantasia, si
arriva all’assurdo. Siamo trattati come bambini a cui dire una bugia del
momento per tenerci tranquilli. Siamo stati ligi, rispettosi delle regole, ma
loro hanno continuato ad alzare l’asticella per non farci mai arrivare.Se per
loro siamo numeri o pedine, stanno sbagliando tutto. Siamo affidati a delle
persone che non rispettano il loro mandato né chi li ha premiati a
rappresentare la Sicilia. La cosa è assurda, comprensibile solo in un palazzo
di pazzi. Ci impediscono di essere autori del nostro futuro, il loro
comportamento sta producendo danni alle nostre collettività, è ovvio che
iniziata la parte giudiziaria chiederemo i danni. Non ci sposteremo di un
millimetro rispetto alle scelte già effettuate, la democrazia trionferà,
vinceremo sicuramente.
Adesso
tocca ad altri far rispettare le regole, non più alla politica. Impugneremo
ogni atto in ogni sede, se occorrerà arriveremo anche alla Corte Costituzionale
ed alla Corte Europea dei Diritti Umani. A qualcuno è sfuggito, ma questa è
ancora una Repubblica.