domenica 16 ottobre 2016

Volantini ai clienti delle prostitute. Una fiaccolata per dire no alla tratta



Volantini ai clienti delle prostitute. Una fiaccolata per dire no alla tratta

Una campagna rivolta ai clienti delle ragazze costrette a prostituirsi in città. Con una serie di volantini da distribuire strada per strada e un numero di telefono da chiamare. È partita ieri in occasione della giornata europea contro la tratta, organizzata a Palermo dall'associazione delle ragazze nigeriane "Donne di Benin City" insieme con una fitta rete di cittadini. "L'idea – dice Nino Rocca che da tempo segue il problema della tratta delle giovani nigeriane – è far capire ai clienti che non hanno di fronte ragazze che liberamente scelgono la strada, ma minorenni costrette con la violenza. Vogliamo cercare di strapparle dalla strada anche partendo dai clienti".
Ieri mattina la comunità nigeriana si è ritrovata attorno a un tavolo nell'ex chiesa di Sant'Antonino per affrontare la questione. Fra gli interventi, anche quello del questore Guido Longo e del comandante del gruppo provinciale dei carabinieri di Palermo Antonio Di Stasio. "Tante di queste ragazze – c'è scritto sul volantino rivolto ai clienti - non vorrebbero affatto essere qui, ma sono costrette con la violenza fisica, con pressioni psicologiche, a venir qui per raccattare quattro soldi da quelli come te e come noi. Noi abbiamo deciso che era il momento di dire basta. Ti chiediamo di non esser più complice della condizione di schiavitù di molte ragazze, di non esserci anche tu fra quelli che le sfruttano".
Ieri sera una fiaccolata ha attraversato le zone della città in cui le ragazze nigeriane, vittime della tratta, sono più presenti. Il Foro Italico, via Lincoln, via Crispi, la Cala. "Alcune ragazze nigeriane sono morte nell'indifferenza – dicono Osas e Veru dell'associazione Donne di Benin City – Erano ragazze come noi arrivate qui in cerca di un futuro migliore. Non sapevano che sarebbero finite nella tratta. È per tutte loro che noi continuiamo a lottare". (Claudia Brunetto)


Leggi l'articolo completo.

Inviato dall'app di Repubblica.it: scaricala gratis da App Store o da Google Play.




Inviato da iPhone di Agostino Sella 

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI