Piazza Armerina. Colpi di scena a raffica sulla mozione di sfiducia. Secondo indiscrezioni, trapelate negli ambienti politici, l’assessorato regionali agli enti locali ha dichiarato nullo il parere del segretario generale del comune piazzese ed ha dichiarato valida la mozione di sfiducia presentata dal centro sinistra rispondendo al quesito inoltrato dal presidente del consiglio Filippo Miroddi. Dopo la presa di posizione del capogruppo del PD Lina Grillo, che subito dopo la presentazione della mozione aveva protocollato un documento con la quale richiedeva di ritirare la sua firma, il segretario comunale, la dottoressa Giovanna Divono, aveva diffuso una nota nella quale emergeva «in modo chiaro ed inequivocabile la volontà della consigliera Lina Grillo tesa a rimuovere una volontà precedentemente manifestata. Non è quindi possibile – concludeva il segretario comunale - dar corso all'iter procedurale della mozione in quanto mancante dei requisiti minimi richiesti dalla norma». Adesso un altro colpo si scena. Il parere della regione redatto dalla dottoressa Mancuso, se confermato, sgombrerebbe il campo dai dubbi e costringerebbe il presidente del consiglio a convocare il consiglio comunale entro il 4 dicembre. Il segretario comunale è però scettica. “Se non vedo il parere sul mio tavolo – dice la Devono - e non so le motivazioni della regione non posso dire nulla”. Dagli ambienti vicini al sindaco preparano l’eventuale contromossa e fanno sapere: “possono ricorrere al TAR, vale il parere della Divono”. Il presidente del consiglio Filippo Miroddi, è fuori sede. Fa però sapere che ha in mente di convocare subito un consiglio comunale sulla questione. Intanto se nei trenta giorni successivi alla presentazione della mozione avvenuta il 4 ottobre Miroddi non convocherebbe il civico consesso secondo alcuni esponenti del centro sinistra “si potrebbe anche andare in contro allo scioglimento del consiglio comunale”. Sarebbe un vero e proprio autogol del centro sinistra. Subito quindi, un’imbrogliata matasse da sbrogliare per il nascituro partito democratico. Come sanare la frattura tra i lettiani di Lina Grillo e Carmelo Tumino ed i veltroniani di Ferrara e compagnia che invece hanno spinto con tutte le loro forze per portare a termine il percorso della sfiducia? Per alcuni dentro il Pd si tratta solo di un incidente di percorso. La Grillo, come lei stesso ha spiegato, avrebbe fatto marcia indietro solo perché i veltroniani non avrebbero rispettato l’iter concordato. La politica piazzese nei prossimi giorni, soprattutto a sinistra, sarà infuocata.
Agostino Sella
Agostino Sella