venerdì 9 aprile 2010

La mafia a Valguarnera. Castoro Giuseppe, arrestato nell' operazione " Leopardo due " , avrebbe ospitato nel febbraio ' 92 Riina e altri boss

Il socialista Castoro Giuseppe, arrestato nell' operazione " Leopardo due " , avrebbe ospitato nel febbraio ' 92 Riina e altri boss


Falcone, " sentenza " a casa del politico
" la strage venne decisa da Cosa Nostra nella fattoria di un ex sindaco " ; i pentiti Messina e Severino hanno raccontato il summit di Valguarnera

Il socialista Castoro, arrestato nell' operazione "Leopardo due", avrebbe ospitato nel febbraio ' 92 Riina e altri boss TITOLO: Falcone, "sentenza" a casa del politico "La strage venne decisa da Cosa Nostra nella fattoria di un ex sindaco" I pentiti Messina e Severino hanno raccontato il summit di Valguarnera

PALERMO . Le stragi della scorsa estate furono decise nella fattoria di un uomo politico siciliano. Un ex sindaco socialista, arrestato tre giorni fa nell' operazione "Leopardo due", la retata che ha portato in carcere una cinquantina tra killer e manovali delle cosche di Caltanissetta. Il ranch della mafia si trova in aperta campagna, a cinque chilometri da Valguarnera. La zona si chiama Bosco, la contrada Valditelli. Isolata, a forma di ferro di cavallo, la fattoria e' protetta da alberi secolari. Qui, in una mattina di fine febbraio del ' 92, Giuseppe Castoro, 36 anni, uno dei politici piu' influenti della provincia ennese, avrebbe ospitato Toto' Riina, Bernardo Provenzano, Giuseppe "Piddu" Madonia, Nitto Santapaola e Angelo Barbero per un summit riservatissimo. Quel giorno il tribunale di Cosa Nostra avrebbe decretato la morte di Giovanni Falcone inaugurando la strategia militare attuata successivamente anche con il massacro di via D' Amelio, vittime Paolo Borsellino e cinque poliziotti. Cosi' dicono i pentiti del Vallone, l' ormai celebre Narduzzu Messina e Paolo Severino, giovanissimo "picciotto" uscito da Cosa Nostra pochi mesi dopo l' affiliazione perche' sconvolto dalla ferocia dei boss. Il primo a parlare del vertice mafioso di Valguarnera e' stato in autunno Messina. Ha fatto nomi e cognomi dei partecipanti ma non ha saputo indicare con precisione dove si trovasse la fattoria. L' ex capocosca di San Cataldo ha dato un' indicazione di massima. "Cercate tra Valguarnera e Pietraperzia", ha detto ai magistrati. Poi si e' pentito Severino, pronto a rivelare il summit tenuto vicino a Valguarnera. I picciotti ennesi furono informati solo perche' , vista la qualita' dei personaggi invitati alla discussione, diedero l' appoggio militare, schierandosi armi in pugno a difesa dei padrini. Narduzzo Messina non partecipo' alla riunione. Piu' titolo di lui aveva "Piddu" Madonia, uomo della Cupola. Ma seppe tutto da Liborio Micciche' , ex consigliere provinciale della Dc e suo grande amico. Il pentito era andato a trovarlo nella sua casa di Pietraperzia. Li' trovo' anche l' avvocato Raffaele Bevilacqua e il compagno di scuderia mafiosa Giovanni Monachino. Avrebbero dovuto andare a pranzo per prendere accordi su una serie di opere pubbliche da realizzare nella zona. Ma Micciche' lo prese sottobraccio, lo porto' in cucina e gli disse a bassa voce che l' appuntamento era rinviato perche' quel giorno c' era una riunione della "regionale", la commissione dei mammasantissima. Liborio Micciche' , ha inoltre raccontato Messina, era stato allertato insieme con gli altri picciotti del clan di Enna per ragioni di ospitalita' e di sicurezza. Narduzzo la sera del 23 maggio capi' che in quella riunione era stato deciso di fare a pezzi Giovanni Falcone. Era finito in galera un mese prima, alla vigilia di un omicidio a San Cataldo. Mentre i detenuti urlavano di gioia, un boss siracusano gli fece i complimenti per "la riuscita delle operazioni". In un attimo i suoi ricordi si fecero nitidi e gli balenarono in mente quei due detonatori che i clan di Siracusa avevano messo a disposizione di "Piddu" Madonia, prima del summit di Valguarnera. Le ricerche della fattoria furono avviate. Poi venne Paolo Severino a confermare le rivelazioni di Messina. Un aiuto preziosissimo se e' vero che oggi, se pure con qualche cautela, gli 007 dell' Antimafia sono convinti di aver svelato uno dei misteri della strage Falcone. Enzo Mignosi
Mignosi Enzo
Pagina 11
(16 maggio 1993) - Corriere della Sera

http://archiviostorico.corriere.it/1993/maggio/16/Falcone_sentenza_casa_del_politico_co_0_9305166608.shtml

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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