Piazza Armerina. “Il 20 ottobre tutti a Roma per lottare contro la precarietà”. E’ l’appello di Gaspare Di Stefano (nella foto), segretario dei Comunisti Italiani della città dei Mosaici. Il prossimo 20 ottobre, infatti, si svolgerà nella capitale la manifestazione nazionale promossa da "Il Manifesto", "Liberazione" e "Carta" che dovrebbe vedere la partecipazione di tutta la sinistra antagonista oggi al governo con Romano Prodi. “Per evitare che si apra un solco tra la rappresentanza politica, il governo Prodi e chi lo ha eletto – dice Gaspare Di Stefano - è necessario fare della lotta alla precarietà e per una cittadinanza piena di tutte e tutti la nostra bussola. Bisogna rimettere al centro il programma elettorale dell'Unione, per non tradire la democrazia e incentivare la sfiducia e l'allontanamento dalla politica. Anche per questo i Comunisti Italiani non condividono l'accordo su "Previdenza, lavoro e competitività" sottoscritto il 23 luglio tra Governo e parti sociali: nel programma dell'Unione "per il bene del paese" si scriveva a pagina 169 che bisognava "eliminare l'inaccettabile gradino" e introdurre incentivi per chi vuole restare al lavoro. E a pagina 162 "per noi la forma normale di occupazione è il lavoro a tempo indeterminato... e il lavoro flessibile non può costare meno di quello stabile... e superamento della legge 30. L'accordo – continua Di Stefano - non rispetta il programma poiché mantiene il gradino, anche per una buona parte dei lavori considerati per norma usuranti. Non garantisce una pensione adeguata ai lavoratori precari. Incentiva le prestazioni straordinarie, non favorendo così nuova occupazione. Si facilita la reiterazione di contratti a tempo determinato. Non si eliminano le forme contrattuali più precarizzanti.
Agostino Sella
Agostino Sella