A Parigi, nel quartiere latino, in rue de la Huchette, dal 1957 ininterrottamente si replica La cantatrice calva di Eugène Ionesco; decine di migliaia di repliche hanno fatto di questo piccolissimo, spoglio, teatro una meta quasi canonica per i turisti non per caso nella capitale francese.A Piazza, nel cuore del centro storico, tra l'ex convento dei Benedettini e l'ex Palazzo del Senato, tra la Sala delle Luci, alcova del sindaco, e la sala del Senato, tinello dei consiglieri, da tre anni si replica non una pièce del teatro d'avanguardia, ma un modestissimo avanspettacolo che non solo non attrae turisti, ma fa fuggire anche i concittadini dei protagonisti.Nelle ultime repliche si è assistito ad un nuovo protagonismo di personaggi che finora avevano lasciato il proscenio al sindaco e ai suoi seguaci. I consiglieri e i dirigenti (si fa per dire) del centro sinistra hanno avuto la rara capacità di risollevare un rassegnato sindaco che poche settimane fa sembrava accettare il destino della mozione di sfiducia e oggi, ringalluzzito, torna con consapevole arroganza a sfidare gli avversari certo di potere trasformare una possibile sconfitta in una sicura vittoria.È trascorso pochissimo tempo da quando nasceva il gruppo unico del Pd in Consiglio, quando sembrava che, superata la scadenza del 14 ottobre, la mozione voluta da sette consiglieri di centro sinistra e da quello di Forza Italia potesse essere portata in consiglio e votata anche dalla corazzata del MPA.Il Sindaco fiero e impavido, il petto in fuori verso i cannoni nemici, giurava che mai avrebbe cambiato la sua squadra di assessori, mentre gli assaltatori del MPA, il coltello tra i denti, dettavano fermi ultimatum: tre assessori e il vicesindaco a noi, entro l'estate, entro il 30 settembre, entro il 15 ottobre, entro entro o tutti a casa!Mentre la sceneggiata proseguiva sui binari soliti, ma pur sempre scivolosi, i due galletti di Renzo Tramaglino, Ds e Margherita, si sono dati una beccata davvero dura con la presentazione della mozione subito smentita dal capogruppo consiliare che si è successivamente dimessa dal ruolo.E intanto il sindaco, già resosi disponibile a candidarsi addirittura alla Presidenza della Provincia e prontamente eletto vice presidente dell'Ato rifiuti, ha riaperto la trattativa con i lombardiani facendo finta di sottomettersi ad eventuali accordi da stipulare a Enna.In tutta questa vicenda, come sempre negli ultimi tre anni, le questioni reali, che riguardano la città e i cittadini, sono del tutto scomparse.I cosiddetti politici locali, di destra, di centro, di sinistra, confusi, giocano a scimmiottare i politicismi che in televisione vedono come protagonisti le soubrettes della politica nazionale.Solo che mentre questi personaggi inconcludenti si divertono sul palco, la città soffre, va indietro, scivola lungo il piano inclinato del declino nel disincanto dei suoi cittadini.In questo quadro giorno 3 novembre si dovrebbe discutere in Consiglio la mozione, ma forse il Presidente Miroddi ha sbagliato a scrivere la data. Voleva indicare il 2 novembre, giorno di commemorazione dei defunti, cioè della speranza e del futuro ormai morti in questa città.
Carmelo Nigrelli
Carmelo Nigrelli