Piazza Armerina. “La Dottrina Sociale della Chiesa nel mondo contemporaneo”. Su questo tema il Vescovo, Monsignor Michele Pennisi, ha ieri incontrato nel salone della chiesa di San Pietro, le quinte classi dell’istituto pedagogico e di scienze sociali. L’incontro è stato promosso dal docente di religione cattolica Liborio Patelmo e da dirigente scolastico Salvatore Giuliana. Il Vescovo ha introdotto la sua lezione dicendo che “il cristianesimo si è sempre confrontato con le problematiche sociali ma che con l’avvento della società industriale l’insegnamento sociale della Chiesa diventa sistematico a partire dalla enciclica Rerum Novarum di Leone XIII del 1981”. Poi il Vescovo ha continuato la sua lezione ripercorrendo i documenti più significativi del secolo scorso dall’enciclica “Pacem in terris” di Giovanni XXIII alla “Populorum Progressio” di Paolo VI alle encicliche di Giovanni Paolo II la Laborem exercens fino alla Centesimus annus. Il Vescovo ha messo in luce come la Dottrina Sociale delle Chiesa in ogni tempo si è incarnata nella storia vivendo nella pienezza le nuove condizioni sociali ed economiche alla luce dei principi della dignità della persona umana, della dignità del lavoro e la giustizia sociale. Pennisi ha anche parlato del ruolo di Sturzo accanto ai contadini nella storia della Sicilia in risposta alle sollecitazioni dell’insegnamento sociale della Chiesa ed ha ripercorso il periodo storico tra le due guerre mondiali e la nascita della Repubblica Italiana. Verso la fine della sua relazione il Vescovo ha sviluppato il periodo storico moderno dalla Caduta del Muro di Berlino e le grande rivoluzione sociale sviluppatosi sotto il suo papato di Giovanni Paolo II. Lungo la trattazione Pennisi ha fatto cenno di volta in volta ai principi del “bene comune” come “il bene di tutti e di ciascuno” e quello di “sussidiarietà” per mettere in luce che il che “la società, è per la persona e non la persona per la società. “Tale principi – ha detto il Vescovo - sono alla base della convivenza sociale e civile. Centrale nel discorso del vescovo è stato il riferimento ale nuove sfide che la Chiesa si trova ad affrontare in riferimento all’equilibrio internazionale tra paesi ricchi e poveri e quindi ai temi della democrazia, economia e antropologia.
Agostino Sella
Agostino Sella