Piazza Armerina. “Il popolo piazzese è fiero del suo Vescovo e grida al suo fianco “il Signore ci liberi dal pizzo e dalla mafia”. In una nota, il sindaco piazzese Maurizio Prestifilippo, ha trasmesso la sua solidarietà e quella di tutta la città al vescovo Michele Pennisi, che nei giorni scorsi è stato oggetto di intimidazione da parte della mafia attraverso un volantino che conteneva frasi ingiuriose contro di lui e contro le forze dell’ordine. Maurizio Prestifilippo ha incontrato personalmente monsignor Pennisi e, attraverso un lungo e cordiale colloquio, ha voluto esprimergli tutta la sua vicinanza, la sua solidarietà e quella dei suoi cittadini piazzesi «La forza morale del vescovo Pennisi e la sua determinazione a contrastare la mafia non saranno certamente piegati dalle intimidazioni. Il vescovo – dice Prestifilippo - ha ingaggiato una battaglia morale contro la mafia e gli strumenti da essa adoperati, guidando la chiesa piazzese in prima linea contro l’apparato malavitoso. Un atteggiamento che ci inorgoglisce e ci rende fieri di una chiesa attiva, pronta a schierarsi senza timore contro la delinquenza che abusa del prossimo. In questo vigliacco clima di intimidazione, monsignor Pennisi deve sapere che non è solo: al suo fianco ha il suo popolo, la sua gente che lo apprezza e che lo ama come un pastore che guida con passo misericordioso ma deciso il suo gregge. La nostra solidarietà è totale ed incondizionata e, se amareggia l’idea che il nostro vescovo sia costretto da oggi ad essere scortato, dall’altra vogliamo gridare al suo fianco “Il Signore ci liberi dal pizzo e dalla mafia”». Oltre a quelli del sindaco numerosi altri messaggi di solidarietà sono arrivati al prelato piazzese che proprio in questi giorni ha rialzato la sua voce contro il pizzo: In questo momento storico in cui vari imprenditori hanno avuto il coraggio di denunziare "il pizzo" e in cui vari appartenenti alla mafia sono stati catturati o uccisi – dice Monsignor Pennisi - la Chiesa rivolge a tutti i mafiosi l’invito a cambiare vita. I fenomeni del racket e dell'usura - continua Pennisi - sono dei mali sommersi ma anche diffusi nella nostra società, che non bisogna ignorare con l'indifferenza ma lottare e prevenire attraverso una adeguata educazione morale e civile”
Agostino Sella
Agostino Sella