martedì 8 luglio 2008

Pescano un luccio di 8,5 kg alla diga Olivo

Piazza Armerina. Un luccio di 8 chili e mezzo e lungo quasi un metro pescato nell’invaso naturale del lago Olivo. A compiere l’impresa tre baldi giovani ventenni, Michele Lo Tauro, Rosario Arena e Flavio Savoca. Quasi sempre, almeno un paio di volte la settimana i tre amici, si recano a pescare nella diga, un luogo, peraltro, diventato ormai da anni meta degli appassionati di pesca dell’ennese. “Erano circa le dieci del mattino – dice il 21enne Michele Lo Tauro – e con un esca artificiale o sentito un forte strappo. Avevo paure che la canna si spezzasse. Ma, piano piano, sono riuscito a tirare. C’è voluto un quarto d’ora prima di vedere il pesce a riva. Ho provato una grande emozione vedendo quel luccio. Non credevo ai miei occhi non avendo mai pescato ne io e neanche altri pesci di quelle dimensioni. Per prenderlo sono dovuto entrare in acqua ed ho ancora le mani piene di segni dovuti alle sue spine. Ho dovuto tirarlo fuori con forza”. Pare addirittura, che questo sia in assoluto il luccio più grande pescato nella diga. Il record precedente era di un luccio di 7 chilogrammi. Michele ed i suoi due amici sono appassionati da pesca da quando erano piccoli. Alla domanda su che tipo di esca hanno usato rispondono da veterani. “E’ un segreto e non possiamo dirlo”. Tra qualche giorno i tre amici sosterranno gli esami di maturità. Certamente non potranno portare il luccio pescato come frutto del loro impegno scolastico. Anzi, per la verità, forse la pesca li ha un poco distratti dalla scuola. Domani, sosterranno gli orali al tecnico commerciale. “Dopo gli esami faremo una grande festa per festeggiare il diploma ed arrostiremo il luccio che abbiamo preso che per adesso è finito nel congelatore” dicono i tra piccoli pescatori. L’invaso artificiale del lago Olivo è ormai diventato una meta di tutti gli appassionati di pesca. Tutto l’intorno è ormai diventato un luogo di grande interesse ambientale grazie ai boschi che circondano il perimetro delle acque.

Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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