Quando abbiamo letto l’intervento del Presidente del Consiglio comunale Calogero Centonze sul sito di Agostino Sella, in relazione al concorso di ragioniere capo del Comune di Piazza Armerina, abbiamo pensato inizialmente ad un bluff.
Appurato tuttavia, che non di scherzo si tratta ma piuttosto di una autentica dichiarazione da parte di un organo istituzionale, a questo punto non possiamo che sentirci disarmati e sconcertati.
Il presidente Centonze non vede nulla di male a partecipare ad un concorso pubblico (esterno!) bandito dall’Amministrazione da lui sostenuta; non gli sembra anomala una procedura selettiva nella quale, stante la stringatezza dei requisiti di accesso, pare che ci siano solo due candidati; il militante PD dichiara inoltre che per la funzione di ragioniere capo occorrono per forza di cose persone che abbiano (parole sue) “molta professionalità”.
Ma l’aspetto più grottesco di tutta questa vicenda è l’appoggio incondizionato che lo stesso Presidente del Consiglio (al quale ingenuamente ci eravamo rivolti per chiedere tutela contro le anomalie evidenti della procedura selettiva) fornisce alla clausola capestro contenuta nel bando.
Per agevolare coloro che non abbiano letto i nostri precedenti interventi, specifichiamo che nel bando de quo è previsto, al fine della partecipazione al concorso, non solo il possesso della laurea in Economia e Commercio e dell’abilitazione all’esercizio della professione, ma anche una non meglio precisata “esperienza triennale di direzione del servizio economico e finanziario di una amministrazione pubblica”.
Per essere più espliciti, un requisito che chi non è gia dipendente pubblico di ruolo (e quindi difficilmente ha interesse a partecipare), ovvero chi non frequenta le stanze della politica, difficilmente potrà acquisire, come avevamo già preconizzato nei precedenti interventi e come l’esiguo numero dei concorrenti - pare in atto siano solo due - ha confermato.
Lo stesso Centonze, infatti, avrebbe dichiarato (cito testualmente) “Ma cosa vogliono che a fare il ragioniere capo vada un neo laureato o qualcuno con la laurea in botanica?”.
In altre parole, da quanto sopra detto dallo stesso Presidente del Consiglio (sempre che siano parole sue, diversamente siamo pronti a scusarci per il malinteso) emerge nitidamente una linea politica che ha deliberato il requisito di accesso capestro dell’esperienza triennale con il solo fine di escludere dalla procedura selettiva i titolari di laurea ed abilitazione professionale, arrecando ad essi un danno ingiusto!
Questa impostazione amministrativa lascia però aperti tanti interrogativi.
Perché il Presidente del Consiglio esce allo scoperto solo dopo che sono divampate così tante polemiche, e solo ora che sono scaduti i termini per la partecipazione al concorso?
Perché, gentile Calogero Centonze, se lei ritiene di essere più preparato proprio in virtù dell’esperienza professionale acquisita sul campo, ha paura di confrontarsi con i neo laureati ed abilitati, di cui dovrebbe fare un sol boccone nel corso delle prove d’esame?
Ma perché, ancora, la sua persona deve continuare ad occupare la carica di Presidente del Consiglio comunale? Non sarebbe più corretto dimettersi prima ancora che inizino le prove d’esame del concorso? Perché il Sindaco Nigrelli, che aveva definito i candidati dello schieramento opposto “una banda di ricattatori politici”, mantiene su questa vicenda un silenzio assordante? Perché l’Amministrazione comunale ridicolizza il povero Camerino quando questi chiede di essere assunto direttamente dal Comune, e di contro costruisce un concorso dai meccanismi così strampalati?
Ma questa vicenda sta acquisendo aspetti sempre più gravi anche in relazione a delle disposizioni normative che sono state violate deliberatamente nel momento stesso in cui si è costruita questa tragicomica procedura concorsuale. Su questo aspetto preferiamo però mantenere stretto riserbo anche in relazione ad altre verifiche da compiere (se ce le consentirà) con l’ex primo cittadino Prestifilippo. A quanto sopra detto aggiungiamo che a giorni depositeremo l’istanza per l’annullamento in autotutela del bando di concorso.
Alessia e Filippo Di Giorgio
Associazione “Emanuele e Leopoldo Notarbartolo”
Appurato tuttavia, che non di scherzo si tratta ma piuttosto di una autentica dichiarazione da parte di un organo istituzionale, a questo punto non possiamo che sentirci disarmati e sconcertati.
Il presidente Centonze non vede nulla di male a partecipare ad un concorso pubblico (esterno!) bandito dall’Amministrazione da lui sostenuta; non gli sembra anomala una procedura selettiva nella quale, stante la stringatezza dei requisiti di accesso, pare che ci siano solo due candidati; il militante PD dichiara inoltre che per la funzione di ragioniere capo occorrono per forza di cose persone che abbiano (parole sue) “molta professionalità”.
Ma l’aspetto più grottesco di tutta questa vicenda è l’appoggio incondizionato che lo stesso Presidente del Consiglio (al quale ingenuamente ci eravamo rivolti per chiedere tutela contro le anomalie evidenti della procedura selettiva) fornisce alla clausola capestro contenuta nel bando.
Per agevolare coloro che non abbiano letto i nostri precedenti interventi, specifichiamo che nel bando de quo è previsto, al fine della partecipazione al concorso, non solo il possesso della laurea in Economia e Commercio e dell’abilitazione all’esercizio della professione, ma anche una non meglio precisata “esperienza triennale di direzione del servizio economico e finanziario di una amministrazione pubblica”.
Per essere più espliciti, un requisito che chi non è gia dipendente pubblico di ruolo (e quindi difficilmente ha interesse a partecipare), ovvero chi non frequenta le stanze della politica, difficilmente potrà acquisire, come avevamo già preconizzato nei precedenti interventi e come l’esiguo numero dei concorrenti - pare in atto siano solo due - ha confermato.
Lo stesso Centonze, infatti, avrebbe dichiarato (cito testualmente) “Ma cosa vogliono che a fare il ragioniere capo vada un neo laureato o qualcuno con la laurea in botanica?”.
In altre parole, da quanto sopra detto dallo stesso Presidente del Consiglio (sempre che siano parole sue, diversamente siamo pronti a scusarci per il malinteso) emerge nitidamente una linea politica che ha deliberato il requisito di accesso capestro dell’esperienza triennale con il solo fine di escludere dalla procedura selettiva i titolari di laurea ed abilitazione professionale, arrecando ad essi un danno ingiusto!
Questa impostazione amministrativa lascia però aperti tanti interrogativi.
Perché il Presidente del Consiglio esce allo scoperto solo dopo che sono divampate così tante polemiche, e solo ora che sono scaduti i termini per la partecipazione al concorso?
Perché, gentile Calogero Centonze, se lei ritiene di essere più preparato proprio in virtù dell’esperienza professionale acquisita sul campo, ha paura di confrontarsi con i neo laureati ed abilitati, di cui dovrebbe fare un sol boccone nel corso delle prove d’esame?
Ma perché, ancora, la sua persona deve continuare ad occupare la carica di Presidente del Consiglio comunale? Non sarebbe più corretto dimettersi prima ancora che inizino le prove d’esame del concorso? Perché il Sindaco Nigrelli, che aveva definito i candidati dello schieramento opposto “una banda di ricattatori politici”, mantiene su questa vicenda un silenzio assordante? Perché l’Amministrazione comunale ridicolizza il povero Camerino quando questi chiede di essere assunto direttamente dal Comune, e di contro costruisce un concorso dai meccanismi così strampalati?
Ma questa vicenda sta acquisendo aspetti sempre più gravi anche in relazione a delle disposizioni normative che sono state violate deliberatamente nel momento stesso in cui si è costruita questa tragicomica procedura concorsuale. Su questo aspetto preferiamo però mantenere stretto riserbo anche in relazione ad altre verifiche da compiere (se ce le consentirà) con l’ex primo cittadino Prestifilippo. A quanto sopra detto aggiungiamo che a giorni depositeremo l’istanza per l’annullamento in autotutela del bando di concorso.
Alessia e Filippo Di Giorgio
Associazione “Emanuele e Leopoldo Notarbartolo”