martedì 13 gennaio 2009

In trecento al Plutia per il tributo a De Andrè. Okkio ad Angelo Romano


Piazza Armerina. Erano più di trecento domenica sera al cinema Plutia ad omaggiare Fabrizio De Andrè. Due ore di spettacolo che molti ricorderanno per tanto tempo. Professionisti, insegnanti, pensionati, giovani e perfino preti. Insomma, una miscellanea di categorie sociali unite dalle canzoni del celebre artista genoano. Un happening, quello dell’altra sera, che ha coinvolto il popolo piazzese, soprattutto quello di sinistra, che ha affollato i locali dell’ex cinema nonostante la pioggia che ha caratterizzato la serata. Sul palco, dall’inizio alla fine, Nuccia Maugeri, attenta regista della serata ed il giovane attore Elenio Mancuso. Entrambi, seduti al tavolo, con in mano sigaretta e bicchiere di vino, hanno fatto da filo conduttore intervallando le più famose canzoni di De Andrè con letture di brani e testi dell’artista genovese scomparso 10 anni addietro. Ad aprire la serata, una singolare interpretazione de “la canzone di Marinella”, con Giovanni Mazzarino al piano forte e Angelo Romano alla voce e Marco Romano alle percussioni. Dopo due pezzi del trio, sono arrivati sul palco i Senza Senso con Giuseppe Liguori, Pino Lorito e Giuseppe Zuccarello accompagnati alla voce da Francesca Giampiccolo, una giovane promessa che si farà strada nel mondo del panorama musicale italiano. Dopo i canonici due pezzi tra cui “Geordi”, è arrivato sul palco l’artista piazzese Filippo Leonardi che con la chitarra ha interpretato “Anime salve”. Poi è stata la volta dei “Taverna Umberto I” con i fratelli Gianfilippo e Giuseppe Santangelo che hanno entusiasmato i trecento presenti al Plutia con “Attenti al gorilla” e “Crueza de ma”. Poi sul palco i Romano Bros con i fratello Romano e Massimo Paratore protagonisti di una straordinaria interpretazione di “Don Raffaè”. Alla fine tutti gli artisti insieme sul palco per interpretare “Il pescatore”. E’ stata forse questa l’interpretazione più partecipata della serata anche per il coinvolgimento di tutto il pubblico presente. Gli artisti hanno improvvisato una serie di cori con le melodie della canzone che ha trascinato tutti i fans di De Andrè al punto di richiedere un collettivo bis. Insomma, una serata organizzata in 5 giorni, che nel ricordo di De Andrè ha coinvolto almeno 4 generazioni. Erano presenti dai 20enni fino ai sessantenni per omaggiare uno dei più grandi artisti della musica italiana.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI