Caro Agostino
ho guardato con interesse e curiosità il tuo video con Mimmo sul lecchinaggio selvaggio pro Cuffaro-Crisafulli e sulla realtà del PD locale. Sono stato parte attiva della Sinistra Giovanile e assieme ai DS ho lavorato - credendoci - al nuovo PD, prima di lasciare tutto e andare a lavorare fuori dalla Sicilia.
Vorrei esprimere la mia opinione cominciando con l'analizzare qualche aspetto delle poche direzioni del PD a cui ho avuto modo di partecipare.
1) Innanzi tutto il numero dei membri della direzione, che se non ricordo male era di 110: un numero che, sarai d'accordo con me, è un po' eccessivo.
Si potrebbe obiettare che un Partito democratico debba avere intrinseca una forte componente partecipativa: la democrazia partecipata tanta vituperata dai neo-populisti. Il motivo di un numero così eccessivo è - ce lo diciamo, ma già lo sappiamo - che ogni gruppuscolo all'interno dei due vecchi partiti doveva garantirsi il suo potere decisionale in direzione: se c'erano dieci persone vicine a Tizio ce né dovevano essere altre dieci vicine a Caio, e così, tirando da una parte e dall'altra, si è arrivati facilmente a 110.
(Che poi - come giustamente dici tu nel tuo video - stiamo parlando della direzione locale di un partito veramente locale-provinciale)
2) Nella fase costituente del PD locale (e anche nazionale) ho sentito tantissime volte la frase: "Il PD non dev'essere la fusione fredda di Margherita e DS".
Naturalmente lo è stata, ma non nei numeri dell'ultima tornata elettorale locale (quelli non mi interessano), ma nella testa dei politicanti PD locali: alle direzioni del partito ho sempre avuto la netta sensazione di un partito diviso, fatto da diversi gruppi, gruppi politici. Ho spesso constatato come nei confronti dell'oratore di turno ci fosse un pre-giudizio positivo o negativo, a seconda che il recettore del discorso appartenesse al suo stesso gruppo o meno. Potevo dichiarare con molta precisione chi avrebbe appaludito l'intervento e chi si sarebbe mostrato indifferente.
3) A proposito di fusione fredda: nella fusione fra due nuclei la massa risultante è sempre minore di quella dei nuclei iniziali. La differenza di massa si trasforma in energia. DS e Margherita si sono fusi, non so se ci sia stata una perdita di massa. Di certo non si è sprigionata energia, come ci si sarebbe aspettato da un simile nuovo movimento politico, soprattutto viste le garanzie a livello Istituzionale garantite da un Sindaco così forte e autorevole.
Io, caro Agostino, non mi sono tesserato, e non perchè vivo fuori, visto che probabilmente l'anno prossimo ritornerò a Piazza. Non mi sono tesserato perchè, non potendo contribuire a creare il nuovo Partito, voglio prima constatare come esso sarà fatto (fermo restando la mia piena condivisione dei suoi principî generali). Voglio vedere se anche stavolta verrà fatta una ridicola direzione di 110 elementi, con tantissimi burattini e pochissimi burattinai, se il Segretario (o Coordinatore) avrà una segreteria competente, efficace ed efficiente, capace di gestire le situazioni difficili con la giusta ponderazione, recependo in toto gli atti di indirizzo della direzione. Voglio verificare se il nuovo partito sarà in grado di fare Politica nella sede di Piazza Martiri d'Ungheria, invece che nei bar o, peggio ancora, a casa di qualche burattinaio.
Io ho fatto politica a Piazza, e sono anche stato membro della direzione regionale del partito giovanile più grande d'Italia, ma non mi sento di pretendere posti in direzione. Io lo posso fare, perchè non ho gruppi dietro da garantire o che mi hanno garantito e perchè non mi interessano inutili incarichi di sottogoverno. Non sono modesto, perciò affermo che per merito mio sono riuscito a crearmi una buona posizione di leadership locale all'interno della Sinistra giovanile, ma questo non implica automaticamente che io debba continuare a fare politica, non implica che io mi senta protagonista della vita politica giovanile piazzese solo perchè lo sono stato fino a qualche mese fa. Non ho nessun problema a tirarmi indietro, non ho nulla da perdere e nulla da guadagnare. Anche da semplice cittadino si può contribuire alla crescita della propria comunità.
Nessuno può arrogarsi il diritto di sentirsi indispensabile alla crescita del proprio paese, e mi piacerebbe che molti uomini del PD piazzese riflettessero su quello che loro sono e hanno fatto per la crescita prima di tutto Politica della nostra comunità. Crescita Politica significa crescita in termini di Coscienza Politica da parte dei cittadini, che è una cosa diversa da Politica intesa come amministrazione della cosa pubblica. Mi piacerebbe che riflettessero su quello che hanno fatto in relazione al Partito, più che in qualità di amministratori. Io, assieme a molti altri giovani piazzesi, compagni di partito ma anche amici non tesserati, riuscimmo a creare un movimento che cercava di "fare" la città, piuttosto che "subirla", cercando di unire e riunire persone attorno ad una visione comune della nostra realtà locale e nazionale.
Il PD a Piazza può davvero contribuire a creare una nuova classe politica (così come auspicato dal nostro Sindaco) solo se i suoi attuali dirigenti, capicorrente o "anziani" saranno talmente responsabili da mettersi da parte, lasciando spazio a gente nuova, che non significa per forza giovane. Nuova, che sa come funziona la Politica ma che non è corrotta dalle sue degenerazioni.
Non voglio che personaggi che sono stati protagonisti degli ultimi vent'anni taglino all'improvviso con la politica, ma gradirei che non pretendessero più posti in direzione, in segreterie varie, sottogoverni ecc. . "Tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile". Ecco. Chi fa politica da ormai troppo tempo a Piazza si senta utile, ma non indispensabile.
Riccardo Lionti
ho guardato con interesse e curiosità il tuo video con Mimmo sul lecchinaggio selvaggio pro Cuffaro-Crisafulli e sulla realtà del PD locale. Sono stato parte attiva della Sinistra Giovanile e assieme ai DS ho lavorato - credendoci - al nuovo PD, prima di lasciare tutto e andare a lavorare fuori dalla Sicilia.
Vorrei esprimere la mia opinione cominciando con l'analizzare qualche aspetto delle poche direzioni del PD a cui ho avuto modo di partecipare.
1) Innanzi tutto il numero dei membri della direzione, che se non ricordo male era di 110: un numero che, sarai d'accordo con me, è un po' eccessivo.
Si potrebbe obiettare che un Partito democratico debba avere intrinseca una forte componente partecipativa: la democrazia partecipata tanta vituperata dai neo-populisti. Il motivo di un numero così eccessivo è - ce lo diciamo, ma già lo sappiamo - che ogni gruppuscolo all'interno dei due vecchi partiti doveva garantirsi il suo potere decisionale in direzione: se c'erano dieci persone vicine a Tizio ce né dovevano essere altre dieci vicine a Caio, e così, tirando da una parte e dall'altra, si è arrivati facilmente a 110.
(Che poi - come giustamente dici tu nel tuo video - stiamo parlando della direzione locale di un partito veramente locale-provinciale)
2) Nella fase costituente del PD locale (e anche nazionale) ho sentito tantissime volte la frase: "Il PD non dev'essere la fusione fredda di Margherita e DS".
Naturalmente lo è stata, ma non nei numeri dell'ultima tornata elettorale locale (quelli non mi interessano), ma nella testa dei politicanti PD locali: alle direzioni del partito ho sempre avuto la netta sensazione di un partito diviso, fatto da diversi gruppi, gruppi politici. Ho spesso constatato come nei confronti dell'oratore di turno ci fosse un pre-giudizio positivo o negativo, a seconda che il recettore del discorso appartenesse al suo stesso gruppo o meno. Potevo dichiarare con molta precisione chi avrebbe appaludito l'intervento e chi si sarebbe mostrato indifferente.
3) A proposito di fusione fredda: nella fusione fra due nuclei la massa risultante è sempre minore di quella dei nuclei iniziali. La differenza di massa si trasforma in energia. DS e Margherita si sono fusi, non so se ci sia stata una perdita di massa. Di certo non si è sprigionata energia, come ci si sarebbe aspettato da un simile nuovo movimento politico, soprattutto viste le garanzie a livello Istituzionale garantite da un Sindaco così forte e autorevole.
Io, caro Agostino, non mi sono tesserato, e non perchè vivo fuori, visto che probabilmente l'anno prossimo ritornerò a Piazza. Non mi sono tesserato perchè, non potendo contribuire a creare il nuovo Partito, voglio prima constatare come esso sarà fatto (fermo restando la mia piena condivisione dei suoi principî generali). Voglio vedere se anche stavolta verrà fatta una ridicola direzione di 110 elementi, con tantissimi burattini e pochissimi burattinai, se il Segretario (o Coordinatore) avrà una segreteria competente, efficace ed efficiente, capace di gestire le situazioni difficili con la giusta ponderazione, recependo in toto gli atti di indirizzo della direzione. Voglio verificare se il nuovo partito sarà in grado di fare Politica nella sede di Piazza Martiri d'Ungheria, invece che nei bar o, peggio ancora, a casa di qualche burattinaio.
Io ho fatto politica a Piazza, e sono anche stato membro della direzione regionale del partito giovanile più grande d'Italia, ma non mi sento di pretendere posti in direzione. Io lo posso fare, perchè non ho gruppi dietro da garantire o che mi hanno garantito e perchè non mi interessano inutili incarichi di sottogoverno. Non sono modesto, perciò affermo che per merito mio sono riuscito a crearmi una buona posizione di leadership locale all'interno della Sinistra giovanile, ma questo non implica automaticamente che io debba continuare a fare politica, non implica che io mi senta protagonista della vita politica giovanile piazzese solo perchè lo sono stato fino a qualche mese fa. Non ho nessun problema a tirarmi indietro, non ho nulla da perdere e nulla da guadagnare. Anche da semplice cittadino si può contribuire alla crescita della propria comunità.
Nessuno può arrogarsi il diritto di sentirsi indispensabile alla crescita del proprio paese, e mi piacerebbe che molti uomini del PD piazzese riflettessero su quello che loro sono e hanno fatto per la crescita prima di tutto Politica della nostra comunità. Crescita Politica significa crescita in termini di Coscienza Politica da parte dei cittadini, che è una cosa diversa da Politica intesa come amministrazione della cosa pubblica. Mi piacerebbe che riflettessero su quello che hanno fatto in relazione al Partito, più che in qualità di amministratori. Io, assieme a molti altri giovani piazzesi, compagni di partito ma anche amici non tesserati, riuscimmo a creare un movimento che cercava di "fare" la città, piuttosto che "subirla", cercando di unire e riunire persone attorno ad una visione comune della nostra realtà locale e nazionale.
Il PD a Piazza può davvero contribuire a creare una nuova classe politica (così come auspicato dal nostro Sindaco) solo se i suoi attuali dirigenti, capicorrente o "anziani" saranno talmente responsabili da mettersi da parte, lasciando spazio a gente nuova, che non significa per forza giovane. Nuova, che sa come funziona la Politica ma che non è corrotta dalle sue degenerazioni.
Non voglio che personaggi che sono stati protagonisti degli ultimi vent'anni taglino all'improvviso con la politica, ma gradirei che non pretendessero più posti in direzione, in segreterie varie, sottogoverni ecc. . "Tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile". Ecco. Chi fa politica da ormai troppo tempo a Piazza si senta utile, ma non indispensabile.
Riccardo Lionti